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Torino, 17 set. (askanews) - Artissima è la fiera d'arte contemporanea più importante d'Italia: la 31esima edizione porterà a Torino a inizio novembre 189 gallerie italiane e internazionali e rappresenta un grande appuntamento commerciale. Ma non solo. In occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento alle Gallerie d'Italia di Torino, il direttore artistico di Artissima, Luigi Fassi, ha ribadito che nell'orizzonte della fiera c'è la volontà di "diffondere il valore sociale dell'arte contemporanea", per esempio coinvolgendo musei, istituzioni e associazioni sul territorio."Questo secondo me è produrre valore sociale - ha spiegato Fassi ad askanews - che significa in ultima istanza avere un senso di responsabilità da parte della fiera, una fiera che porta così tanti attori, così tanti player della scena italiana internazionale e si vuole cercare un respiro più lungo, una restituzione sociale, non solo un evento per gli addetti ai lavori, per quanto questo fondamentale sia, ma anche il lavoro di un'istituzione che lascia una traccia permanente sul territorio, tanto da innescare dialoghi con istituzioni che di arte contemporanea in senso stretto non sono".Tra sezioni curate, premi, fondi, progetti digitali e soprattutto gallerie e galleristi, la fiera costruisce la propria dimensione internazionale, ma anche dà una forma all'idea sempre necessaria di spazio pubblico. "Artissima di fatto è un'istituzione pubblica - ha aggiunto Luigi Fassi - incardinata nella Fondazione Torino Musei, vuole produrre spazio pubblico, per questo che si guarda anche alle giovani generazioni. Abbiamo lanciato il progetto Artissima Junior, che quest'anno ha avuto grazie al rapporto con Juventus tante tappe addirittura fuori da Torino, per poi ritornare a Torino con Yuri Ancarani e anche con Sara Enrico. Questo significa guardare il territorio ai bambini, far conoscere agli artisti e alle gallerie che vengono qui la complessità culturale di tutto il territorio in termini di istituzioni e di intelligenze, quindi questo significa produrre un valore aggiunto e culturale, ma più nello specifico, io credo che sia valore sociale". Insomma, c'è il mercato e i suoi lustrini, ma anche un'attenzione più profonda a tutto quello che ruota intorno alla kermesse dell'Oval del Lingotto: perché l'arte contemporanea, pur con le sue stravaganze, è molto più complessa, articolata e consapevole di quanto a volte certe letture superficiali e qualunquiste vorrebbero farci credere.

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00:00Artissima è la fiera d'arte contemporanea più importante d'Italia, la 31esima edizione porterà a Torino, a inizio novembre, 189 gallerie italiane internazionali e rappresenta un grande evento commerciale.
00:12Ma non solo, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento alle Gallerie d'Italia di Torino, il direttore artistico di Artissima, Luigi Fassi, ha rivalito che nell'orizzonte della fiera c'è la volontà di diffondere il valore sociale dell'arte contemporanea,
00:26per esempio coinvolgendo musei, istituzioni e associazioni sul territorio.
00:30Questo secondo me è produrre valore sociale, che significa in ultima istanza avere un senso di responsabilità da parte della fiera, una fiera che porta così tanti attori, così tanti player della scena italiana internazionale e si vuole cercare un respiro più lungo,
00:44una restituzione sociale, non solo un evento per gli addetti ai lavori, per quanto questo fondamentale sia, ma anche il lavoro di un'istituzione che lascia una traccia permanente sul territorio, tanto da innescare dialoghi con istituzioni che di arte contemporanea in senso stretto non sono.
01:00Tra sezioni curate, premi, fondi, progetti digitali e soprattutto gallerie e galleristi, la fiera costruisce la propria dimensione internazionale, ma anche da una forma all'idea sempre necessaria di spazio pubblico.
01:12Artissima di fatto è un'istituzione pubblica, incardinata nella Fondazione Torino Musei, vuole produrre spazio pubblico, per questo è che si guarda anche alle giovani generazioni.
01:20Abbiamo accennato il progetto Artissima Junior, che quest'anno ha avuto, grazie al rapporto con Juventus, tante tappe, addirittura fuori da Torino, per poi ritornare a Torino con Yuri Ankarani e anche con Sara Enrico.
01:32Questo significa guardare al territorio, ai bambini del territorio, ad istituzioni non di arte contemporanea del territorio, far conoscere agli artisti e alle gallerie che qui vengono la complessità culturale di tutto il territorio in termini di istituzioni e di intelligenza.
01:46Quindi questo significa produrre un valore aggiunto e culturale, ma più in specifico io credo che sia valore sociale.
01:52Insomma c'è il mercato e i suoi lustrini, ma c'è anche un'attenzione più profonda a tutto quello che ruota intorno alla kermes dell'oval del lingotto, perché l'arte contemporanea, pur con le sue stravaganze, è molto più complessa, articolata e consapevole di quanto a volte certe letture superficiali o qualunquiste vorrebbero farci credere.

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