La morte della giovane Wilma Montesi, trovata l’11 aprile del 1953 sulla spiaggia di Torvajanica, nei dintorni di Roma, è stato uno scandalo politico, giudiziario e mediatico tra i più importanti dell’Italia del dopoguerra. Dapprima ignorato, il delitto divenne occasione di scontro politico durissimo tra i partiti, fino all’incriminazione tra gli altri, del figlio di un leader della Democrazia Cristiana e del questore di Roma.
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04:01Si avvicina e scopre che non si tratta di un nucchio di stracci
04:04rebuttati a riva dal mare, ma di un corpo, il corpo di una donna,
04:07bella e giovane. È morta.
04:12Fortunato si spaventa, corre a raccontarlo ai suoi compagni
04:15che nel frattempo sono arrivati, poi monta in bicicletta
04:18e va ad avvertire la più vicina stazione delle Forze dell'Ordine,
04:21la caserma della Guardia di Finanza di Torvajanica.
04:24I finanzieri vanno a chiamare i carabinieri
04:26della vicina stazione di pratica di mare
04:28e alle 9.30 arriva il maresciallo con il medico condotto del paese,
04:32il dottor Agostino Di Giorgio.
04:34Poi, siccome le onde hanno cominciato a spostare il corpo della ragazza
04:37e se lo stanno portando via,
04:39il maresciallo fa sollevare la ragazza dai suoi carabinieri
04:42e la fa deporre un po' più lontano, su Pina.
04:45Prima però ha provveduto a verbalizzare la posizione originaria
04:49con tutti i particolari.
04:51Attenzione, perché sono importanti.
04:59La ragazza era stesa faccia in giù, parallela alla riva,
05:03con la fronte appoggiata alla sabbia,
05:05il braccio sinistro piegato in alto, all'altezza della testa
05:08e l'altro disteso lungo il fianco.
05:15La ragazza indossava una camicetta di lana grezza,
05:18una sottoveste color avorio,
05:20un reggiseno rosa, mutandine bianche, di picchè, aderenti
05:25e poi un maglioncino e un giaccone abbottonato al collo,
05:28senza infilare le maniche.
05:30Niente scarpe, niente calze, niente gonna
05:33e niente giarrettiere che in quegli anni, siamo negli anni 50,
05:36servivano a reggere le calze.
05:38Il dottor Di Giorgio, che è il primo che esamina
05:41il corpo della ragazza lì sulla spiaggia,
05:44trova che non è ancora del tutto rigido.
05:47La morte, visto soprattutto le condizioni dei vestiti
05:50e anche dello smalto sulle unghie della ragazza,
05:53potrebbe risalire non più tardi a 18-24 ore prima
05:57e quindi, al più tardi, alle 8 del mattino del 10 aprile.
06:01Le cause della morte, per il dottore, sono abbastanza evidenti.
06:05La ragazza è annegata.
06:08Chi è quella ragazza?
06:10Lo si scopre subito il giorno dopo,
06:12quando il padre e il fidanzato vanno a riconoscerla
06:14all'obitorio di Roma.
06:16È una ragazza del quartiere Salario.
06:18Si chiama Vilma Montesi.
06:20Io, faccio la portiera.
06:22Senta, che tipo era questa ragazza?
06:25Era una ragazza di 15 anni,
06:27che aveva un bambino e un figlio.
06:29Era una ragazza di 15 anni,
06:31che aveva un bambino e un figlio.
06:35Senta, che tipo era questa ragazza?
06:37Per me era una brava ragazza, io non posso dire niente.
06:40Cioè, era una ragazza che si beva delle arie?
06:43No, usciva sempre a chiamarmi la sorella.
06:45Ho incontrato sempre questa famiglia completamente unita,
06:49sia con il fratello, sia con la sorella e la mamma.
06:53Qualche notte, pure verso mezzanotte, l'una, non so,
06:57ho incontrato la mamma e con la figliola,
06:59che andavano a casa.
07:01Vilma è una ragazza di 21 anni,
07:03una bella ragazza, bruna e formosa, come si diceva allora.
07:06Abita al secondo piano di una palazzina
07:08al numero 76 di Via Tagliamento.
07:10Una palazzina modesta,
07:12perché la sua è una famiglia modesta.
07:14Padre fa legname, madre casalinga,
07:16un fratello e una sorella.
07:18E anche lei è modesta.
07:20Non esce quasi mai, quasi mai la sera,
07:22e sempre e comunque accompagnata dalla madre e dalla sorella.
07:25Fidanzata ad un poliziotto calabrese,
07:27di stanza a potenza.
07:29Una ragazza qualunque, molto ordinaria,
07:31senza grilli per la testa,
07:33a quanto dicono i parenti e i vicini di casa.
07:36Ancora vergine, come dirà l'autopsia.
07:39Cosa ci fa una ragazza come quella,
07:41su quella spiaggia?
07:50L'ultima volta che la famiglia aveva visto Vilma
07:52era stato due giorni prima, il 9 aprile.
07:55Verso le 16.30 la madre e la sorella
07:57erano andate al Cinema Excelsior
07:59a vedere La carrozza d'oro,
08:01un film d'amore con Anna Magnani.
08:03Ma a Vilma quel film non interessava
08:05e aveva preferito rimanere a casa.
08:14Poi, invece, a metà pomeriggio
08:16si era vestita ed era uscita.
08:20Ma senza mettersi i gioielli che portava di solito,
08:22niente di speciale, orecchini e una collana di perle,
08:25che rimangono sul suo comodino, in camera sua.
08:30Di solito Vilma era in casa alle otto, mai più tardi.
08:33Alle otto e mezzo il padre comincia a preoccuparsi.
08:36Il signor Montesi pensa ad una disgrazia
08:38e va al Policlinico a chiedere notizie.
08:46Poi fa un giro sul lungo Tevere
08:50e alla fine, verso le 22.30,
08:52va al commissariato di via Salaria.
09:00Il signor Montesi ha una strana paura
09:02e lo dice anche agli agenti del commissariato.
09:05Teme che Vilma si sia suicidata.
09:07Suicidata. E perché?
09:09Forse perché era molto legata alla famiglia
09:11e non sopportava l'idea di doversi trasferire a Potenza
09:14quando avesse sposato il fidanzato poliziotto.
09:17Il signor Montesi lo scrive anche al fidanzato.
09:20Gli manda un telegramma.
09:22Vilma s'è ammazzata.
09:24La sorella, invece, vedendo che i gioielli di Vilma
09:27sono ancora sul tavolino di camera sua,
09:29pensa che sia dovuta uscire in fretta,
09:31magari per una telefonata.
09:33C'è qualcosa di strano in questa storia.
09:35Comincia davvero a sembrare un romanzo giallo,
09:38ma siamo soltanto all'inizio.
09:40Vilma scompare da casa il 9 aprile.
09:42Viene ritrovata sulla spiaggia di Torvaianica l'11 aprile.
09:45Due giorni dopo, il 13 aprile, succede qualcosa.
09:48A casa della famiglia Montesi
09:50c'è un commissario della squadra mobile
09:52che sta interrogando la famiglia
09:54quando arriva una telefonata.
09:56Si chiama Rosa Passarelli
09:58ed è impiegata al Ministero della Guerra.
10:00La signora Passarelli dice che vuole andare dalla famiglia
10:03a vedere delle foto più chiare perché ha visto i giornali
10:06e crede di aver riconosciuto Vilma.
10:08Il commissario le dà il permesso.
10:10La donna va a casa della famiglia Montesi,
10:12guarda le foto e riconosce Vilma.
10:21E' lei la ragazza che quel 9 aprile,
10:23quando Vilma scompare,
10:25è salita su un treno alla stazione Ostiense
10:28e ha viaggiato con lei fino ad Ostia,
10:30seduta proprio davanti.
10:36Ostia, a circa 20 chilometri da Torvaianica,
10:39dove verrà ritrovata Vilma due giorni dopo.
10:42Non è l'unica cosa che la signora Passarelli dice in quell'occasione.
10:46Parlando con la famiglia,
10:48dice che sarebbe stato meglio
10:50se si fosse trattato di una disgrazia.
10:52Un suicidio, infatti, avrebbe sporcato il buon nome della famiglia
10:55e con un'altra ragazza in casa,
10:57nubile in quegli anni, gli anni 50.
10:59Il giorno dopo, il 14 aprile,
11:01la sorella di Vilma si ricorda
11:03che Vilma voleva andare ad Ostia
11:05per bagnarsi i piedi in mare.
11:07Fa mettere a verbale che sia lei che la sorella
11:09soffrivano di un eczema,
11:11un arrossamento al tallone provocato dalle scarpe
11:13e dovevano fare delle spennellature di tintura di iodio.
11:16Così Vilma era andata a Ostia
11:18per fare un pediluvio in acqua di mare
11:20che contiene iodio.
11:25Salta fuori un altro testimone,
11:27una bambinaia,
11:29che dice di aver visto proprio Vilma
11:31alle sei di quella sera a Ostia
11:33che camminava sulla spiaggia libera.
11:35E un altro testimone ancora,
11:37la padrona di un'edicola
11:39alla stazione di Castelfusano,
11:41a un paio di chilometri da Ostia,
11:43che riconosce proprio in Vilma
11:45la ragazza che quella sera
11:47aveva comprato una cartolina,
11:49aveva scritto qualcosa sopra la cartolina
11:51e poi gliel'aveva affidata perché la impostasse per potenza,
11:54dove Vilma aveva il fidanzato poliziotto.
11:59Per la polizia è abbastanza.
12:01Nel settembre del 1953
12:03la procura della Repubblica di Roma
12:05chiede l'archiviazione degli atti.
12:07La morte di Vilma ha una spiegazione molto semplice.
12:10Vilma è andata a Ostia
12:12per fare un pediluvio in acqua di mare
12:14per quell'arrossamento a un tallone.
12:16Ha lasciato a casa i gioielli
12:18per evitare che si rovinassero.
12:25Sulla spiaggia si è tolta le scarpe e le calze
12:28e le ha messe nella borsa.
12:38Poi ha fatto una passeggiata nell'acqua
12:41e qui probabilmente si è sentita male.
13:12Vilma era in fase post-mestruale
13:14e forse il freddo improvviso le ha provocato un malore.
13:17Oppure è inciampata in una buca
13:19o un'onda l'ha fatta cadere.
13:21Vilma non sa nuotare ed è annegata.
13:23Il resto lo hanno fatto le correnti
13:25che l'hanno trascinata fino a Torvajanica
13:27dove le onde l'hanno ributtata sulla riva.
13:42In dicembre il giudice istruttore
13:44accoglie la richiesta di archiviazione.
13:46Fine.
13:47Il giallo ha una soluzione molto semplice.
13:50Vilma Montesi, la ragazza ritrovata a Torvajanica,
13:53è morta per un pediluvio.
14:05Ma c'è qualcosa che non torna.
14:07Gli orari, intanto.
14:09L'impiegata del Ministero della Guerra
14:11dice di aver visto Vilma sul treno per Ostia alle 17.30.
14:14Ma quella è più o meno l'ora in cui
14:16la portinaia del 76 di Via Tagliamento
14:18dice di averla vista uscire di casa.
14:39Poi ci sono i vestiti.
14:41Quei reggicalze, soprattutto.
14:43Una striscia di raso nero alta 20 cm con 6 ganci.
14:46Vilma si è tolta le scarpe e le calze.
14:48Doveva camminare in acqua.
14:50Ma perché togliersi anche i reggicalze?
14:52Non ce n'era bisogno.
14:54Bastava scangiare le calze e basta.
14:56Dov'è finito quei reggicalze?
14:58E dove sono andate?
15:00E dove sono andate?
15:02E dove sono andate?
15:04E dove sono andate?
15:06E dove sono andate?
15:08E dove sono andate?
15:12Poi c'èno stato del corpo.
15:14Se Vilma si fosse sentita male ad Ostia,
15:16Il 9, e lì fosse annegata,
15:18e poi fosse arrivata fino a Torvaiani Calundici,
15:20sarebbe rimasta in mare per due giorni.
15:22Un sacco di tempo.
15:24E Vilma aveva ancora lo smalto sulle unghie.
15:26Ma poi,
15:28quell'arrossamento al tallone
15:30era davvero così grave?
15:32Clamorosa
15:34iniziativa
15:36dell'iniziativa del Procuratore della Repubblica, che per dimostrare, per acquisire un elemento
15:43che era quello appunto a base del pediluvio, cioè dell'arrossamento del tallone di Vilma
15:48Montesi, dispose, chiamò un medico legale, dispose una perizia, ma questa perizia non
15:53fu eseguita sui piedi di Vilma Montesi, ma della sorella, perché si disse geneticamente,
15:59in genere ci sono delle analogie, delle affinità tra sorelle, quindi basta controllare il piede,
16:08la caviglia di Vanda Montesi per stabilire che Vilma Montesi aveva anche lei l'arrossamento
16:14ai piedi dell'andata ostia. Vilma Montesi è morta per un pediluvio, sono
16:19in pochi a crederlo, soprattutto i giornali, ed è così che il caso Montesi si complica
16:25e comincia a diventare l'Affare Montesi. Il primo è un giornale napoletano in Roma,
16:44in un articolo scrive che dieci giorni prima della sua morte, Vilma Montesi era stata vista
16:49nei pressi di Torvaianica, in compagnia del figlio di una nota personalità governativa.
16:54Poi è un settimanale satirico, il Merlo Giallo, molto famoso in quegli anni, pubblica una
17:01vignetta che raffigura un piccione viaggiatore che vola con un reggicalze nel becco e nella
17:06didascalia c'è scritto, dopo tutto, le note personalità a cui allude in Roma non sono
17:10poi tante e non possono sparire senza lasciare tracce, come piccioni viaggiatori.
17:15A chi si riferisce? Al figlio di chi? C'è un uomo politico di quegli anni che si chiama
17:23Attilio Piccioni, non è un uomo politico di secondo piano, è la personalità più
17:27autorevole della democrazia cristiana e in quel momento è vicepresidente del consiglio
17:32e ministro degli esteri, un uomo politico importante, importantissimo. Attilio Piccioni
17:38era una delle figure principali della più vecchia generazione democristiana ed era l'uomo
17:44che era stato indicato dal Cide De Gasperi come suo possibile successore alla guida della
17:50democrazia cristiana e dire alla guida della democrazia cristiana significava anche indicarlo
17:56come uno degli uomini più potenti all'interno dello Stato. Attilio Piccioni era un uomo
18:02di poche parole, si racconta e conferma questo racconto che una volta venne avvicinato da
18:10un cronista, il quale chiese una sua valutazione sulla situazione politica e Piccioni rispose
18:18ma e se ne andò, questa è la testimonianza della prudenza estrema del personaggio che
18:26sulla base proprio di queste sue caratteristiche rappresentava l'antagonista nei confronti
18:35invece del vitalissimo fanfani, irrefrenabile fanfani, giovane fanfani che tentava con successo
18:44poi avrebbe avuto la scalata agli nuovi poteri all'interno della democrazia cristiana e anche
18:51del governo. Piccioni, Attilio Piccioni ha un figlio, si
18:56chiama Piero, è un musicista di jazz e compone colonne sonore per film, attenzione perché
19:02adesso sta per arrivare un colpo di scena. C'è un settimanale romano che si chiama
19:09Attualità e che è diretto da un giornalista che si chiama Silvano Muto che è neanche
19:14il proprietario, nell'ottobre del 1953 Muto scrive un articolo che si intitola La verità
19:20sulla morte di Vilma Montesi, nell'articolo Silvano Muto attacca l'indagine della polizia,
19:26un'indagine frettolosa e superficiale che non avrebbe fatto luce sulla morte di Vilma
19:30Montesi per coprire qualcuno da un eventuale scandalo, Muto non fa nomi, però parla di
19:36traffici di stupefacenti, di festini a base di cocaina e di orge con ragazze proprio sul
19:41litorale romano e non è finita qui. Muto scrive anche di una grossa macchina che
19:49si arena nella sabbia, tanto che alcune persone devono aiutare a disincagliarla e su quell'auto
19:55assieme ad un giovane c'era Vilma Montesi, non solo, Vilma Montesi era anche a Capocotta
20:02in una festosa riunione assieme a due persone che Silvano Muto chiama X e Y, è lì che
20:08Vilma Montesi si sente male, gli altri la credono morta, si prendono paura e la scaricano sulla
20:14spiaggia dove muore annegata e siccome X e Y sono persone molto influenti, la polizia
20:20insabbia tutto, è un articolo molto preciso quello di attualità, Silvano Muto sembra
20:25sapere molte cose. Quell'articolo nacque come nascono tutti gli
20:29articoli di giornale, le voci innanzitutto e la raccolta di voci che circolavano nell'ambiente
20:38politico giornalistico romano, altre voci e altri elementi giornalistici vennero presi
20:46dalla vicenda in se stessa, alcuni poi furono degli articoli di giornale precedentemente
20:58al mio che uscirono fuori prima e dopo l'articolo firmato da me.
21:06Silvano Muto viene denunciato per diffusione di notizie false e tendenziose, davanti alla
21:16Procura della Repubblica di Roma ritratta tutto, l'episodio della macchina, X e Y,
21:21la Montesi a Capocotta, anche i depistaggi della polizia, tutto inventato per rendere
21:25più interessante l'articolo. Nel gennaio del 1954 c'è un'amnistia che
21:31cancella tutti i procedimenti a carico dei giornalisti che hanno fatto illazione sul
21:35caso Montesi, c'è qualcuno che dice che sia stata fatta apposta per tacitare tutto,
21:39chi ha avuto ha avuto e basta, tutto azzerato, ma c'è qualcuno che sbaglia i conti, Silvano
21:44Muto sicuramente, il suo articolo non ricade nei termini dell'amnistia per meno di una
21:49settimana, così Muto finisce sotto processo e con lui tutto il suo presunto mondo di orge,
21:55traffici di stupefacenti e festini con belle donne nelle ville dei litorali romani.
21:59L'Italia del 1953 era ancora un'Italia rurale che andava a letto presto, che seguiva le
22:08sue giornate sul nascere e tramontare del sole, un'Italia che non aveva la televisione
22:16in casa, che si informava quando si voleva informare, soprattutto sui giornali, che aveva
22:23un grande slancio nella maggioranza dei suoi cittadini nei confronti di incontri religiosi,
22:34di grandi processioni, di miracoli, questa era la platea davanti alla quale cominciarono
22:41a snodarsi le vicende sotterranee, certamente discutibili, però di grande attrazione del
22:50sottobosco politico romano. Con il processo Muto l'affare Montesi si allarga e comincia
22:57a coinvolgere seriamente tutto il Paese, si tiene in un'aula del Palazzo di Giustizia
23:05di Piazza Cavour, gremita da centinaia di persone che si accampano nella zona e fanno
23:10lunghe file pur di assistere alle udienze. Ci sono anche i fagottari con la colazione
23:19al sacco e ad un certo punto la Polizia è costretta a chiudere completamente tre ponti
23:24sul Tevere e a far caricare la folla dall'acelere a Manganellate, ci sono anche molti uomini
23:29politici che seguono il processo, tra questi c'è anche Giulio Andreotti. Si vide come
23:36si poteva, anche da un punto di vista giudiziario, essere talmente succubi dell'opinione pubblica
23:46così montata, da compiere una serie di ingiustizie e devo dire anche di falsi. Tutto questo ha
23:55una necessità, secondo me, di essere rivisto, anche perché non solo praticamente distrusse
24:04politicamente una persona di un grande valore, come era il Senatore Piccioni, ma proprio
24:11perché il non dimenticare determinati fatti dovrebbe servire a evitare che si ripetano,
24:19anche se è rimasto tuttora, credo, irrisolto il problema della morte di questa giovane
24:29e che tutto può essere fuori che sia morta per pediluvio.
24:33Fin dall'inizio, proprio dall'apertura c'è un colpo di scena, Muto ritratta la ritrattazione,
24:40non è vero che ha raccolto voci di corridoio e poi si è inventato tutto, ha fatto una
24:44vera e propria indagine con dei testimoni, il primo è una ragazza di caserta che si
24:49chiama Adriana Concetta Bisaccia. La Bisaccia viene descritta come un irregolare, una che
24:55frequenta gli esistenzialisti, una che vorrebbe fare del cinema, una che frequenta il sottobosco
25:01politico romano, ma sul mondo dei festini sul litorale cade in contraddizione e viene
25:06arrestata per falsa testimonianza. La seconda testimone si chiama Marianna Moneta Caglio,
25:13detta Anna Maria. Caglio era un mondo sestante, una ragazza di ottima famiglia che proveniva
25:21da Milano e che aveva il gusto della battaglia, dell'avventura, delle prese di posizioni e
25:39che sicuramente frequentava degli ambienti estremamente elevati, sia da un punto di vista
25:46politico, sia da un punto di vista economico. Quando arriva a Roma, Anna Maria ha 23 anni,
25:53è figlia di un notaio dell'Abrianza iscritto all'ADC, è venuta a Roma per un motivo preciso,
25:58vuole fare del cinema. Io arrivo a Roma perché volevo fare un film per sposarmi, perché
26:04mio padre non cacciava la dote e noi avevamo bisogno di soldi per mettere su casa, sembra
26:12che fosse una bella ragazza, quando ero già andata a Roma precedentemente, mi ha detto
26:18perché non fa un film, perché non fa un film così bello? E io ho detto adesso vado a Roma,
26:24faccio un film, così guadagno e mettiamo su casa etc. E allora mio padre mi ha mandato
26:32una lettera per il ministro delle telecomunicazioni, post telecomunicazione che era Spataro, che
26:38in quel momento sostituiva Scelba al Viminale. Le altre due lettere erano una per la massoneria
26:43di Piazza del Gesù, perché mio papà era massone e l'altra per Andreotti, però non
26:48le ho portate. Nello studio di Spataro, che in quel momento si trova al Viminale, Anna
26:53Maria conosce una persona che sembra molto importante, si chiama Ugo Montagna ed è il
26:58Marchese di San Bartolomeo, gestisce la tenuta di caccia di Capocotta. Ho incontrato Montagna
27:04il 22 di agosto del 1952 al Viminale, addirittura presso la segreteria personale del ministro,
27:14bella gente si incontra al Viminale. Ugo Montagna è un personaggio strano che si
27:20muove con disinvoltura nel mondo del sottogoverno, circolano voci sul suo conto. Secondo i carabinieri
27:26avrebbe collaborato con i nazisti durante l'occupazione, avrebbe procurato donne di
27:31facile reputazione a militari, uomini politici e funzionari sia prima che dopo la liberazione.
27:36Voci non provate, come quelle che lo dicono coinvolto nel traffico di stupefacenti. Di
27:42sicuro è amico di persone molto importanti, come il capo della Polizia, Tommaso Pavone.
27:47Primi di febbraio io decisi di interrompere, dopo pochi mesi che lo conoscevo, decisi di
27:52rompere assolutamente perché non mi andavano certe cose, morale sono state tutto febbraio,
27:58tutto marzo senza vederlo e andavo tutte le sere all'Open Gate con i miei amici. Una
28:04sera mi sono trovata in mezzo, davanti alla pista, sul passaggio per andare dai miei amici,
28:12mi sono trovata una sera Montagna con Pavone, un'altra sera Montagna con Mastro Buono,
28:21un'altra sera Montagna, cosa che non era mai successa in due mesi, non era mai successo
28:25e mi ha messo giù all'Open Gate. Poi quando ritorno a casa mia, io abitavo in pensione
28:30da una signora, questa signora mi fa e dice ma sa signorina c'è il telefono che squilla
28:34in continuazione, vedrà chi sarà lui. Mi disse che doveva andare a Capocotta con Piero
28:41Piccioni alla caccia, caccia le quaglie e io gli dissi ma se Piccioni, siccome l'avevo
28:47già visto una volta con lui, ma se Piccioni non può neanche tenere in mano in braccio
28:51un fucile, poi tu vai e io resto qui. No, no, io bisogna che tu te ne vada e quando
28:59parlava lui bisognava obbedirgli.
29:01Anna Maria, racconta lei, si chiede perché debba allontanarsi da Roma soltanto per la
29:06caccia alla tenuta di Capocotta, comunque obbedisce. Fa avanti e indietro tra Roma e
29:11Milano e proprio in quel periodo, agli inizi di aprile.
29:14Sono ritornata alla mia padrone di casa che mi dice ma sa che vicino a Capocotta è morta
29:19una ragazza, l'hanno trovata sulla spiaggia. Dice ma lui non c'entrerà in qualche modo.
29:26Allora io ho preso il giornale e gliel'ho portato, gliel'ho fatto vedere, ma gliel'ho
29:32fatto vedere perché avevo paura che a lui succedesse qualcosa, non volevo che a lui
29:36succedesse qualcosa. Invece lui si è arrabbiato, si è arrabbiato. Io non c'entro niente,
29:43io non ho fatto niente.
29:45Morale quando è stata la fine di aprile, esattamente il 29 aprile e poi ho saputo che
29:54il 29 aprile c'è stato un congresso di giornalisti a Salso Maggiore e fu lì che
29:58uscì il nome di Piccioni collegato alla Montesi. Morale, telefono a Piccioni e non
30:05so cosa si è detto ma c'è stata la telefonata, Montagna mi fa bisogna andare a capo alla
30:10polizia perché cominciano a parlare di Piccioni collegato alla Montesi. Saliamo in
30:17macchina, andiamo a Viminale, la rampa di destra, ci fermiamo sulla piazzola che c'è
30:23davanti al Viminale, è arrivato Piccioni, è sceso Montagna e sono saliti. Sono saliti
30:31e quando è sceso Montagna ha detto adesso è tutto a posto. Questo era il 29 aprile,
30:37primo di maggio ho dovuto prendere il treno e ritornare a Milano o con le buone o con
30:42le cattive e mi diceva tu sei troppo e te ne devi andare. Io il primo di maggio 52 ero
30:48arrivata a Roma e il primo di maggio di 53 sono stata cacciata da Roma.
30:52Anna Maria resta in rapporto con Montagna, un rapporto ambiguo fatto di reciproche
30:57ostilità e diffidenze. Secondo il racconto di Anna Maria Montagna è strano, è nervoso,
31:02vanta amicizie e relazioni potenti e dice frasi ambigue come prima di mettere dentro
31:07me ne faccio fuori i venti, oppure chi mi tradisce paga col piombo, chi testimonia contro
31:13sparo. Ad un certo punto Anna Maria pensa anche che Montagna l'abbia avvelenata. Qualunque
31:19cosa sia successa Anna Maria si rivolge alle conoscenze di suo padre, va dai gesuiti di
31:24Milano che la mettono in contatto con padre Alessandro Dall'Oglio. Anna Maria racconta
31:29tutto, i giovani Piccioni, Montagna, Pavone, Capocotta, Vilma Montesi. Padre Dall'Oglio
31:35si rivolge a padre Virginio Rotondi, fanno un'indagine per verificare l'attendibilità
31:40della ragazza e poi si rivolgono ad un sacerdote, fratello di un senatore di C, e dopo arrivano
31:46fino a Amintore Fanfani. Amintore Fanfani, il quale era in lotta con gli altri antichi,
31:56più vecchi, notabili della democrazia cristiana, proprio per la conquista del potere democristiano.
32:02Raccontano che Amintore Fanfani abbia preso molti appunti durante il racconto che gli
32:09veniva riferito anche dal padre gesuita di Anna Maria Moneta Caglio. Dopodiché venne
32:15convocato un colonnello dei Carabinieri, il colonnello Pompei. Perché un colonnello
32:23dei Carabinieri? Perché Fanfani fece a padre Dall'Olio la domanda che già padre Dall'Olio
32:29aveva fatto a Anna Maria Moneta Caglio, cioè le aveva chiesto perché mai tutte queste cose
32:35non le avesse mai raccontate a un commissariato e la Caglio aveva detto che non l'aveva fatto
32:42per le tante amicizie di cui il suo ex amico Montagna poteva contare all'interno della
32:49polizia. In quel momento Amintore Fanfani è il ministro degli interni, non è un magistrato
32:54e non avrebbe il potere di ordinare un'inchiesta ufficiale e comunque dovrebbe affidarla alla
32:58polizia che dipende dal suo ministero. Invece il comandante della regione territoriale dei
33:03Carabinieri di Roma, il colonnello Umberto Pompei dirà al processo che si terrà in seguito
33:08che Fanfani lo fa chiamare e gli affida una controinchiesta riservata. Sono soltanto sospetti,
33:14voci, nessuna prova, però è sufficiente. Il rapporto viene chiamato in causa dalla
33:20difesa di Silvano Muto per il processo per diffusione di notizie false e tendenziose
33:24e da lì finisce sulla stampa, su tutti i giornali e anche sui muri di Roma in una serie
33:29di manifesti. Il caso Montesi scoppia in tutta la sua potenza e travolge tutto. Nel marzo
33:35del 1954 il Tribunale di Roma sospende il processo a Silvano Muto e apre un'istruttoria
33:41formale sulla morte di Vilma Montesi e l'affida al giudice istruttore Raffaele Sepe.
33:47Fu Raffaele Sepe consigliere istruttore a Roma, uno dei primi magistrati certamente
33:55più visibili, più popolari e certamente quindi più protagonisti. Doveva il fatto
34:04che alla sua mole imponente pesava quasi 150 kg, al sorriso e al suo modo anche di
34:14lasciare immaginare all'opinione pubblica che tutti i retroscena di cui si parlava fossero veri.
34:22Per prima cosa l'istruttoria fa piazza pulita della storia del pediluvio, gli orari soprattutto.
34:28Il giudice Sepe fa personalmente il sopraluogo, 6 km e 300 metri da casa di Vilma alla stazione
34:35Ostiense, 15 minuti in macchina, mezz'ora in autobus, un'ora a piedi. Se Vilma fosse uscita
34:42da casa sua alle 17, come dice la polizia, escludendo il passaggio in macchina di uno
34:47sconosciuto, con l'autobus sarebbe arrivata al pelo per essere alla stazione Ostiense
34:53quando la vede l'impiegata del ministero. A piedi no, assolutamente. Ma se invece Vilma
34:58è uscita quando sono andati via gli stagnini, come dice la portinaia, attorno alle 17.30,
35:04allora gli orari saltano tutti.
35:06Perché l'orario che ho detto io, non facevano tempo a prendere il treno.
35:10Quando sono andata al processo, dicevano che il mio orario era sbagliato.
35:18Ma prima anche...
35:20Mi hanno modificato il primo verbale.
35:23Chi gliel'ha modificato?
35:25Non lo so chi è stato, l'ho saputo a Venezia.
35:29Ma anche i testimoni, ad una rilettura delle carte, non erano poi così certi neppure
35:34nelle deposizioni raccolte dalla polizia.
35:40L'impiegata del ministero della guerra, quando ha riconosciuto Vilma da una fotografia, ne
35:44ha dato una descrizione diversa da com'era vestita quel giorno.
35:58Con un giaccone di colore diverso e scarponcini alti, invece delle scarpe con la fibia che
36:03effettivamente portava.
36:06La bambinaia che l'aveva vista passeggiare sulla spiaggia, non la riconosce con certezza
36:10dalle fotografie e ricorda un'ora, le sei di sera, in cui Vilma non poteva essere ancora lì.
36:28La giornalaia parla di un'altra persona, di un'altra vita.
36:33La giornalaia parla di una ragazza con una collana di perle, ma Vilma quella collana
36:37non l'aveva, l'aveva lasciata a casa.
36:46Parla anche di una matita estratta da un portafoglio, ma Vilma di solito non aveva con sé né l'uno
36:51né l'altro.
36:52E per scrivere una cartolina inviata a potenza, forse al fidanzato, che però non ne ha mai
36:57ricevuta nessuna.
37:03Gli orari che non tornano, i testimoni incerti, per il giudice istruttore Sepe questa storia
37:09di Vilma Montesi che va ad Ostia a fare un pediluvio per l'arrossamento ad un tallone
37:14proprio non regge.
37:16E poi c'è il ritrovamento del corpo a Torvaianica, da lì alla spiaggia di Ostia ci sono 20 chilometri
37:22che il corpo di Vilma avrebbe percorso in 36 ore, più di mezzo chilometro all'ora.
37:27Quella sera c'era stato un temporale e c'era vento forte, dice la polizia, ma non regge.
37:33Nei polmoni di Vilma viene ritrovata molta sabbia, segno che Vilma è negata in pochissima
37:38acqua, quasi sulla spiaggia.
37:40Non solo, la sabbia trovata nei polmoni di Vilma non è del tipo ferroso che si trova
37:45ad Ostia, ma piuttosto è più simile a quello che si trova a Torvaianica.
37:49Per il giudice istruttore Sepe la morte di Vilma Montesi ha una spiegazione molto semplice,
37:54Vilma si è sentita male, sì, ma non sulla spiaggia, da un'altra parte.
38:25Chi era con lei ha creduto che fosse morta, si è spaventato e per disfarsene l'ha portata
38:31sulla spiaggia, dentro una macchina, su un cavallo e l'ha abbandonata lì.
38:34Ma Vilma non era morta, era svenuta e lì, su quella spiaggia, in una spanna d'acqua,
38:39lentamente, respirando acqua e sabbia, è annegata.
38:44Vilma si era sentita male, ma dove?
38:47A Capocotta, che si trova proprio a due passi da Torvaianica.
38:51Capocotta, dove secondo Silvano Muto e Anna Maria Monetta Caglio si tenevano festini a
38:56base di alcol, droga e belle donne.
38:58Orge e festini a base di droga.
39:01Cosa c'entra Vilma con tutto questo?
39:13Le indagini del giudice istruttore Sepe cercano di dimostrare che Vilma Montesi non è proprio
39:18quella brava ragazza che sembra, che ha un tenore di vita superiore alle sue possibilità.
39:23Sono soltanto voci, soltanto chiacchiere, ma il giudice ne è convinto lo stesso.
39:27Vilma Montesi è entrata nel giro delle orge e degli stupefacenti ed è morta durante uno
39:32dei festini che si tenevano a Capocotta.
39:34Chi l'ha uccisa?
39:35Chi c'era con lei quando si è sentita male?
39:38Piero Piccioni e Ugo Montagna.
39:41Secondo Anna Maria Monetta Caglio frequentavano Capocotta assieme a Vilma Montesi.
39:45Nel settembre del 1954 Piero Piccioni viene arrestato per omicidio colposo proprio sotto
39:52casa del padre Attilio.
39:54La sera si costituisce anche Ugo Montagna, il Marchese di San Bartolomeo.
39:59Viene inviato anche un mandato di comparizione all'ex questore di Roma, Saverio Polito, per
40:04depistaggio, per essersi inventato la falsa pista del pediluvio.
40:08Inizia il processo del secolo.
40:10In quel periodo non era stata ancora coniata la formula dolce vita, nessuno aveva pensato
40:17a quell'aggettivo così calzante, nessuno la conosceva nelle sue caratteristiche vere,
40:25per cui fu una conoscenza scioccante per l'opinione pubblica del paese vedere i potenti che si
40:32ritrovavano in ville appartate che naturalmente condivano le loro cene anche con stupefacenti,
40:43parlando magari di appalti, accomodandosi come veniva detto a quell'epoca a Roma e trovando
40:52così il suggello di equilibri che altrimenti non sarebbero stati confessabili all'aperto.
41:01È il 1954, governa la democrazia cristiana assieme ai repubblicani, ai liberali e ai
41:07socialdemocratici.
41:13Il presidente del consiglio è Mario Scelva, muore Alcide De Gasperi, si risolve la questione
41:21di Trieste.
41:22Con i cittadini la patria è ritornata, evviva l'Italia!
41:30La televisione inizia le sue trasmissioni.
41:35Le canzoni che si cantano allora sono Aveva un Bavero del quartetto Cetra e Teresa non
41:39sparare di Fred Buscaglione.
41:43Fausto Coppi viene denunciato per abbandono del tetto coniugale e la sua convivente viene
41:47arrestata per adulterio.
41:49Da Roma il processo Montesi viene subito spostato a Venezia e per mesi resta la notizia di prima
42:03pagina di tutti i giornali.
42:05La gente si affolla per vedere i protagonisti dell'affare, Silvano Muto e Maria Moneta Caglio,
42:10che sui giornali diventa il cigno nero, la grande accusatrice, la moralizzatrice dei
42:15costumi.
42:17Ugo Montagna e Piero Piccioni, gli imputati e poi i vari testimoni.
42:23E ci sono i principi del foro di allora, gli avvocati dalla retorica coloratissima, come
42:28Francesco Carnelutti e Giuseppe Soggiu.
42:31Fin dall'inizio il processo, ma soprattutto gli scoop che appaiono sui giornali, entrano
42:36nella lotta politica di allora.
42:38Tra i primi effetti concreti ci sono le dimissioni di Attilio Piccioni, il successore designato
42:43di De Gasperi, l'avversario politico di Amintore Fanfani nella lotta per la segreteria della
42:48democrazia cristiana, il padre dell'imputato in concorso in omicidio colposo Piero Piccioni.
42:54Attilio Piccioni si dimette da ministro degli esteri in un momento così delicato come quello
42:59della crisi di Trieste.
43:00La sua carriera si conclude qui, per sempre.
43:04Ma non c'è soltanto lo scontro interno alla democrazia cristiana sullo sfondo del processo
43:09Montesi, c'è anche l'opposizione, c'è anche il partito comunista di allora, che
43:14cavalca lo scandalo con decisione e accusa la democrazia cristiana e i democristiani
43:19moralisti e bacchettoni di immoralità e di ipocrisia.
43:23Dal titolo di un editoriale dell'Unità nasce il termine questione morale, i partecipanti
43:30alle festose riunioni nelle ville del litorale romano vengono chiamati capocottari e capocottari
43:35vengono chiamati democristiani dall'opposizione, ogni volta che il dibattito in Parlamento
43:40si fa più acceso.
43:42E' uno scontro durissimo, senza nessuna esclusione di colpi.
43:59Giuseppe Soggiu è l'avvocato difensore di Silvano Muto, è anche un uomo politico comunista,
44:04uno dei più duri nell'attaccare l'immoralità dei capocottari democristiani.
44:09C'è un fotografo, Tazio Secchiaroli, l'uomo che ispirerà il personaggio del paparazzo
44:14nel film La dolce vita di Fellini.
44:16Secchiaroli ha uno scatto che riprende l'avvocato Soggiu e la moglie davanti a una nota a casa
44:21di appuntamenti romana.
44:23Al momento giusto un giornale di destra, momento sera, pubblicherà la foto e l'avvocato
44:28crederà al complotto.
44:29La vicenda Montesi dilagò sui giornali settimanali, quotidiani dell'epoca.
44:35E certamente i giornali fecero un salto in avanti nelle vendite,
44:42fecero però forse un salto indietro nella credibilità.
44:47Fu un dilagare di memoriali, chi aveva anche soltanto incrociato per un attimo
44:54o Anna Maria Moneta Caglio, addirittura si riconosceva nella Montesi
45:00una persona vista per strada, subito non faceva interviste, scriveva un memoriale
45:06e lo metteva, ahimè, all'asta tra i vari giornali che partecipavano all'asta
45:11e che pagarono documenti insulsi, riletti con la logica di oggi.
45:18Ci sono almeno 300 testimoni che firmano esclusive con i giornali.
45:22Molti di questi ritratteranno.
45:24Il 90% dei testimoni del processo Montesi risulterà aver rilasciato
45:29dichiarazioni false o inesatte.
45:31Va bene, la lotta politica, gli scandali, i capocottari, il PC, la DC,
45:36ma Vilma, chi l'ha uccisa?
45:53Da quel punto di vista il processo si sgonfia.
45:56A carico di piccioni di montagna, infatti, a parte le rivelazioni di Anna Maria
46:00e alcune voci, non c'è nulla.
46:02Anzi, nelle rivelazioni di Anna Maria ci sono anche tante altre cose,
46:06alcune di queste difficilmente credibili.
46:08Alla lettura di quel memoriale ho sempre maturato la convinzione
46:17dell'assurdo di tutta questa vicenda.
46:20Il memoriale iniziava con queste parole.
46:25Ugo Montagna se li intendeva con claretta petazzi.
46:31Mussolini lo sapeva, ma non faceva niente perché aveva paura di Ugo.
46:37Mussolini aveva paura di Ugo?
46:38Esattamente.
46:39Lette queste parole iniziali, io dissi che con tutto il rispetto per il gesuita
46:46che aveva raccolto queste confidenze, che informava le pubbliche autorità,
46:53sembrava un documento utile per fare ora la notte di Natale,
46:58per andare a messa a mezzanotte, ma non certo per mettere a suo quadro
47:03la vita dello Stato.
47:05Quando il giudice Seppe mi parlò del problema,
47:09io gli domandai se c'è una prova che Piero Piccioni abbia conosciuto,
47:16non dico ucciso, conosciuto Lamontesi.
47:20Sa cosa mi rispose anche qui testualmente?
47:23Gli disse, ma lei conosce Piero Piccioni?
47:26L'ho visto qualche volta dal pane.
47:28Ah, amante di Alida Valli, compositore di jazz.
47:33Che c'entra?
47:34Allora si vendeva il corone di Rosario in piazza della Minerva,
47:37lei non l'avrebbe preso in considerazione.
47:39Voi politici trovate sempre la risposta giù.
47:42Musicista di jazz, amante di un'attrice famosa, uno che fa una vita strana,
47:46basta per un'accusa di omicidio?
47:48No.
47:49Tra l'altro Piero Piccioni ha anche un alibi.
47:51Piccioni dice che nei giorni in cui Wilman Montesi scompare,
47:54lui si trova da Malfi, è tornato a Roma nel pomeriggio del 9 aprile
47:58e si è chiuso in casa perché aveva la febbre.
48:01C'è un professore che lo visita
48:03e gli rilascia una ricetta per le medicine
48:05ed un esame per le urine con la data.
48:07Sembra tutto a posto.
48:09Invece no, perché le cose in questo processo si complicano sempre.
48:13Arrivano tre lettere anonime che dicono che quelle ricette sono false.
48:17Sottoposte a perizia, sia la firma che la data su quelle ricette
48:21risultano contraffatte.
48:23Bene, dice il giudice a sepe, questa non è una prova difesa,
48:26questa è una prova a carico.
48:28A questo punto però arriva un altro personaggio famoso,
48:31l'attrice Alida Valli.
48:40Alida Valli è la fidanzata di Piero Piccioni.
48:42Testimone al processo e con valida il suo alibi.
48:45Piero è rimasto con lei ad Amalfi all'Hotel Luna
48:48fino al 9 aprile, quando è tornato a Roma perché aveva la febbre
48:51e si è fatto visitare dal professore.
48:53Ci sono almeno 10 testimoni che possono confermarlo,
48:56come anche che è rimasto a letto fino al 13 aprile.
48:59E quei certificati contraffatti?
49:01Per il Tribunale di Venezia è stato lo stesso professore a falsificarli,
49:05di sua iniziativa, per correggere un suo errore.
49:08Vilma Montesi venne uccisa, questo senza alcun dubbio.
49:12La storia del suo malore dovuto a un pediluvio fatto
49:17per dar refrigerio a un'irritazione che aveva ai piedi non regge.
49:24Mancano gli indumenti, inutile star qui a ricordare quanti elementi
49:29non tengono in piedi una tale ipotesi.
49:32Detto questo però non vi è nessun elemento,
49:36anzi tutti gli elementi sono a favore del fatto che Piero Piccioni
49:41con una tal vicenda non centrasse assolutamente niente
49:45e che anzi tutto il clamore o gran parte del clamore
49:49che accompagnò il suo coinvolgimento fosse dovuto soltanto
49:53a bassi interessi politici per la distruzione della carriera
49:58e delle possibilità di progredire nel potere di suo padre Attilio Piccioni.
50:03Che il cosiddetto Marchese Montagna fosse certo un personaggio
50:09non dei migliori e dei più specchiati, non solo nel Roma del 1953,
50:15ma che comunque non vi è nelle carte un elemento di prova
50:19che metta in connessione il cosiddetto Marchese di San Bartolomeo e Vilma Montesi.
50:28Il processo di Venezia dura tre anni, nel maggio del 1957
50:33Piero Piccioni, Ugo Montagna e l'ex sequestore Saverio Polito
50:37vengono assolti con formula piena, con questa storia loro non c'entrano.
50:41Per il Tribunale di Venezia le festose riunioni a Capocotta ci sono state,
50:46Vilma Montesi non è morta per un pediluvio, ma è stata uccisa,
50:51da chi però non si sa, processo chiuso.
50:54Invece la Procura della Repubblica che era rimasta scottata della sentenza di Venezia
51:01non trovò niente di meglio che ritrovare una vecchia denuncia di calunnia del Montagna
51:08e riattivare questo processo, portare davanti ai giudici il Muto e la Caglio per rispondere di calunnia.
51:19C'è un colpo di scena infatti, nel 1964 il Tribunale di Roma condanna Silvano Muto e Anna Maria Moneta Caglio per calunnia.
51:28Secondo il Tribunale di Roma hanno mentito su tutto.
51:31Vilma Montesi è morta per un incidente, mentre faceva un pediluvio.
51:36E' una sentenza in contrasto con quella del Tribunale di Venezia per cui Vilma Montesi è stata uccisa.
51:41E' un assurdo giuridico, ma non importa, altri tempi, altra situazione politica, altre notizie all'attenzione della cronaca, altri casi da prima pagina.
51:50Certamente la vicenda di Vilma Montesi incise profondamente e nella società italiana e sulla politica e sull'informazione.
52:00Tutto si modificò o meglio cambiò rispetto a come era precedentemente.
52:06E ci fu anche l'affiorare di due parole nel linguaggio politico e dell'informazione.
52:14La parola che ho usato anch'io per definire la vicenda Montesi, la morte di Vilma Montesi.
52:23E' la parola scandalo.
52:25E accanto a questo la parola memoriale.
52:28Da quel momento, dal 1953, saranno parole abbastanza usuali.
52:35Ogni qualvolta vi saranno accese, profonde, anche soltanto sotterrane, lotte di potere in Italia.
52:44Lotte di potere combattute a colpi di scandali, dossier e campagne giornalistiche.
52:49Processi che toccano, sporcano e poi non si risolvono in niente.
52:52E' la storia dei misteri d'Italia, va bene.
52:54Ma in tutto questo forse ci siamo dimenticati di qualcosa.
52:57Ci siamo dimenticati di Vilma.
52:59Una ragazza di 21 anni, che forse è finita in un gioco più grande di lei o forse no.
53:03Ma che comunque è morta, annegata lentamente, respirando acqua e sabbia in una spanna di mare.
53:08Perché è morta Vilma?
53:10Chi l'ha uccisa?
53:11Non si sa.
53:22Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
53:52Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org