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Venezia, 31 ago. (askanews) - Sarà nei cinema il 5 settembre il film di Gianni Amelio "Campo di battaglia", presentato in concorso alla Mostra di Venezia. Liberamente ispirato a "La sfida" di Carlo Patriarca, è ambientato sul finire della Prima guerra mondiale. Protagonisti sono due ufficiali medici, interpretati da Alessandro Borghi e Gabriel Montesi, che lavorano nello stesso ospedale militare dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. "La prima guerra mondiale è stata un massacro di innocenti. -ha affermato Amelio - Forse è stata l'ultima guerra che si è combattuta corpo a corpo, soldato contro soldato, la guerra guardata con i proprio occhi, direttamente, uno che moriva a un metro di distanza da un altro. Erano ragazzi che venivano da qualunque parte d'Italia e non si capivano neanche fra di loro, quando parlavano, perché parlavano dialetti diversi".

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Quello di Amelio non è un film di guerra ma sulla guerra, sulle atrocità che vengono compiute ieri come oggi. "Tutte le guerre sono massacri di innocenti, perché nascono dal potere e dalla brama di potere e io paragono la guerra alla pena si morte, perché in nome del potere, quindi autorizzati da uno stato, degli innocenti vanno a sparare a un nemico" ha detto il regista.

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Il personaggio interpretato da Borghi avrebbe voluto fare il ricercatore ma quando si trova in prima linea compie un tentativo disperato per evitare che quei ragazzi feriti tornino al fronte: "Purtroppo il film ha una contemporaneità disturbante, in un periodo storico che io vivo, personalmente, molto male, verso il quale mi sento fortemente impotente. - ha detto l'attore - Allora ogni tanto, quando mi trovo a casa e mi chiedo cosa posso fare, e la risposta è quasi sempre 'nulla', ogni tanto mi vengono dei piccoli zampilli che mi fanno ricondurre la responsabilità di un futuro più promettente all'educazione"

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00:00Sarà nei cinema il 5 settembre il film di Gianni Amelio, Campo di Battaglia,
00:04presentato in concorso alla Mostra di Venezia. Liberamente ispirato alla sfida
00:09di Carlo Patriarch è ambientato sul finire della Prima Guerra Mondiale.
00:13I protagonisti sono due ufficiali medici interpretati da Alessandro Borghi e
00:17Gabriele Montesi che lavorano nello stesso ospedale militare dove ogni giorno
00:21arrivano dal fronte i feriti più gravi.
00:23La Prima Guerra Mondiale è stato un massacro di innocenti, forse l'ultima
00:30guerra che si è combattuta corpo a corpo, soldato contro soldato, la guerra
00:37guardata con i propri occhi direttamente, uno che moriva a un metro di distanza da
00:43un altro. Erano ragazzi che venivano da qualunque parte d'Italia e non si
00:48capivano nemmeno tra di loro quando parlavano perché parlavano dialetti diversi.
00:53Quello di Amelio non è un film di guerra ma sulla guerra, sulle atrocità
00:59che vengono compiute ieri come oggi. Tutte le guerre sono massacri di
01:03innocenti perché nascono dal potere e dalla brama di potere e io paragono la
01:10guerra alla pena di morte perché in nome del potere, quindi autorizzati da
01:16uno stato, degli innocenti vanno a sparare a un nemico.
01:23Il personaggio interpretato da Borghi avrebbe voluto fare il ricercatore ma
01:27quando si trova in prima linea compie un tentativo disperato per evitare che quei
01:31ragazzi feriti tornino al fronte. Purtroppo il film ha una contemporaneità
01:37disturbante, in un periodo storico che io vivo personalmente molto male e verso
01:43il quale mi sento fortemente impotente e allora ogni tanto quando mi trovo a
01:47casa a dire che cosa posso fare per questa cosa e la risposta è quasi sempre
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01:57responsabilità di un futuro più promettente all'educazione.

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