Conduce Marina Turco
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno, bentrovati a TGS7, il nostro rotocalco settimanale.
00:22Come facciamo ormai da diverse settimane, ci dedichiamo ad alcune figure che nella lotta alla mafia hanno sacrificato la loro vita.
00:34Oggi ricorderemo quella di Beppe Montana e non soltanto la sua, ricorderemo anche Nini Cassarà, stretto collaboratore.
00:42Il primo è stato il fondatore della sezione Catturandi della Questura di Palermo, ucciso il 28 luglio 1985.
00:50Pochi giorni dopo venne ucciso Nini Cassarà, vicequestore a Palermo.
00:55Due agguati in chiaro stile mafioso, due commando in azione in entrambi i casi.
01:02Proviamo a ricostruire quella pagina oscura, terribile della storia contemporanea della Sicilia e di Palermo in particolare con ospiti in studio.
01:11Oggi ho davvero il piacere di avere per la prima volta in televisione, almeno da noi a TGS, Dario Montana, fratello di Beppe Montana.
01:19Benvenuto nel nostro studio.
01:21Grazie.
01:22Allora, siamo a 39 anni da quell'agguato terribile a Porticello.
01:26Beppe Montana era assieme alla sua fidanzata, doveva essere una domenica di sbago e invece fu una domenica di morte.
01:35Beppe Montana ebbe il merito, che purtroppo gli procurò la morte, di mettere appunto un metodo nella caccia ai latitanti.
01:45Si dedicò moltissimo a tracciare il profilo dei boss mafiosi che avevano il controllo della città in quel periodo.
01:53Mi riferisco in modo particolare ai greco come palermitani, ma anche ai corleonesi.
01:59In quel momento c'era accordo tra le grandi famiglie mafiose e la caccia ai latitanti significava scomodarli fino a casa loro.
02:08Beppe Montana e la sua squadra avevano arrestato mafiosi importanti del calibro degli spadaro.
02:15Che uomo era a 34 anni quando venne ucciso Beppe Montana?
02:20Beppe era un ragazzo perché era giovanissimo.
02:25Come dice bene lei, è stato ucciso a 33 anni ed è entrato in polizia a 30 anni.
02:31Questo dice tutto perché tre anni sono troppo pochi, è un periodo troppo breve per rendere necessario il suo omicidio.
02:42Era un uomo fortunato perché riuscì a fare il lavoro che aveva sempre desiderato di fare.
02:48Questa è una fortuna che capita a pochissimi di noi.
02:53Lavorava assieme ad altri ragazzi nella squadra Catturandi che fu un'invenzione di Beppe perché prima di lui non esistevano in nessuna delle squadre mobili d'Italia,
03:04una sezione specializzata nella ricerca dei grandi latitanti.
03:09Questa fu probabilmente una delle sue intuizioni professionali più felici.
03:14Era composta da pochissimi ragazzi, tutti giovanissimi.
03:18Io ricordo semplicemente l'età di due dei ragazzi che non ci sono più.
03:26Il primo è l'indimenticabile Lillo Zuccaetto che viene ucciso soltanto a 26 anni
03:32e Roberto Antiochia che verrà ucciso nove giorni dopo assieme a Nini Cassarà che aveva soltanto 23 anni.
03:40Quindi erano tutti giovanissimi e questo dimostra che probabilmente l'impegno e la scelta di quella sezione dimostrano che la mafia può essere sconfitta, basta volerlo.
03:55Le altre intuizioni professionali di Beppe furono collegate a una modalità di lavoro che in realtà ha una storia antica
04:06perché Beppe non ha mai conosciuto Giorgio Boris Giuliano, ma la foto di Giuliano stava dietro la sua scrivania.
04:14Si ispirava a quel metodo investigativo e raccomandava ai suoi ragazzi di confondersi e di mischiarsi attraverso la popolazione
04:22perché cercare i latitanti bisogna sapere come vivono, seguire le loro abitudini, conoscere bene il territorio
04:31e spesso gli raccomandava anche di andare in giro senza armi a frequentare le feste di piazza.
04:38Un poliziotto vecchia maniera, era nato ad Agrigento, voi eravate cresciuti a Catania, essendo palermitani, lei mi diceva suo padre è palermitano,
04:48quindi comunque un senso anche della giustizia ha maturato in un ambito borghese, possiamo dire questo, no?
04:55La mia è sicuramente una famiglia borghese, è stata una famiglia assolutamente felice sino a quel 28 luglio quando la mafia è entrata nelle nostre case
05:06e ci siamo resi conto del contesto in cui vivevamo pienamente.
05:12Io quando incontro i ragazzi nelle scuole racconto sempre che mia madre quando faceva i piatti cantava e noi la prendevamo in giro come fanno tutti i ragazzi nei confronti delle loro madri.
05:24Da quel 28 luglio mia madre non ha cantato più e quindi ci siamo ritrovati a vivere a casa cercando una vita normale
05:35tra i momenti di depressione di papà e mamma che si svegliavano durante la notte, noi eravamo abituati ad essere svegliati durante la notte
05:46perché spesso Beppe faceva dei veri e propri blitz a casa, alle 2-3 di notte si sentiva suonare il campanello, era Beppe che era venuto a trovare la sua compagna.
05:58La famiglia quando poteva.
06:01Quindi con Beppe e Assia mia madre si alzava alle 2-3 di notte e si metteva su una spaghettata lamentandosi per questo figlio che non avvertiva mai.
06:13Abbiamo visto poco fa una bella foto, la facciamo rivedere di Beppe Montana su una motocicletta.
06:19Stiamo parlando di un giovane vissuto tra gli anni 70 e gli anni 80, sì era diventato poliziotto ma quelle generazioni erano anche generazioni che amavano mischiarsi,
06:30amavano certe trasgressioni, era un giovane come gli altri.
06:34Era un giovane come gli altri che ha vissuto la pienezza della propria gioventù con tutti i percorsi normali dei ragazzi di quell'età,
06:42la fase di contestazione nei confronti di papà quando era adolescente, scappò di casa un paio di volte, poi con papà avevano un rapporto assolutamente speciale,
06:56una unità di visione che negli anni si è cresciuta che era assolutamente speciale.
07:06Senta, le chiedo, si era messo a dare la caccia ai latitanti e non gente di poco conto, gente estremamente pericolosa, gente che aveva un controllo soffocante sulla città,
07:16i greco, i killer che poi lo hanno ucciso, i Marino Mannoia, Scarpuzzedda che fece fuoco contro di lui, almeno questo ci restituisce la verità giudiziaria,
07:28ma aveva consapevolezza di quanto fosse rischioso tutto questo?
07:33Guardi, questa è una costante in tutti gli omicidi di mafia, se andiamo a riprendere le dichiarazioni fatte da Beppe e da Lini Casserà,
07:43Beppe diceva, ha dichiarato alle più volte alla stampa, noi siamo soltanto 10, i mafiosi ci conoscono tutti, Lini Casserà di domani è l'omicidio di Beppe,
07:55ha detto siamo cadaveri che camminiamo, Beppe ha trovato durante alcuni dei blitz che aveva fatto le sue foto, quindi la consapevolezza dei rischi,
08:07questi uomini della squadra mobile li avevano tutti ed erano ragazzi che non volevano correre rischi inutili,
08:19questo era uno dei punti su cui Beppe batteva molto e quindi ricordo per esempio che anni domani dai funerali di Lillo Zucchetto,
08:31quando allora i funerali non erano di moda, non si approdive funerali, la città di Palermo non c'era il funerale di Lillo Zucchetto,
08:39allora Beppe si inventò il comitato Lillo Zucchetto proprio per cercare di spiegare ai ragazzi chi erano e come vivevano i poliziotti, chi erano e come vivevano i mafiosi.
08:50Allora Lillo Zucchetto lo ricordiamo fu ucciso in via Notarbartolo in un agguato, era anche lui un componente di questa squadra di investigatori che faceva indagini proprio alla vecchia maniera.
09:01Soprattutto Lillo era originario di Palermo e quindi come dire si narra l'episodio che nel Vespino assieme a Nini Casserà incrociavano Scarpuzzaide e questa fu una probabilmente delle concause
09:14e molti dei risultati derivavano anche dal fatto che Lillo conosceva benissimo questo territorio.
09:21E mi dispiace, mi è dispiaciuto molto sentire in commissione antimafia un giornalista Rossi che parlava di Lillo Zucchetto e di Natale Mondo come dei semplici agenti,
09:35invece siamo in presenza di investigatori di primissimo livello, non degli altri, dei semplici agenti.
09:43E quindi le dicevo questa particolarità di modalità di lavoro di Beppe che fu una delle sue intuizioni professionali a me francamente non sembrano dei colpi di genio,
09:55perché pensare che per sconfiggere le mafie fosse necessario dedicare una decina di persone alla caccia dei grandi latitanti non mi sembra un colpo di genio,
10:09non mi sembra un'osservazione banale. Pensare che per allestare i grandi latitanti bisogna conoscere le loro abitudini nel territorio,
10:18perché vendo l'associazione mafiosa, una struttura collegata al territorio, il boss mafioso che si allontana per troppo tempo dal proprio territorio perde il potere.
10:29Ed era questo proprio il metodo, cioè Beppe Montana aveva capito che i latitanti non erano lontani dal loro territorio,
10:35come si è poi visto persino con Matteo Messina Denaro, era praticamente a casa sua e allora decise di dare la caccia.
10:41Mi vorrei sottolineare qualcosa, questo da un lato serviva a destrutturare il mito e lo stereotipo della latitante che viveva chissà dove ed era irraggiungibile,
10:52quindi era un colpo anche sul piano culturale.
10:58Secondo me Beppe ne arresta titanti semplicemente perché li cercava e cercando i latitanti si è imbattuto nelle vicende anche più comuni di questa città,
11:09perché cercando i latitanti e cercando la rete delle convivenze, delle connessioni che servono a garantire la latitanza si è imbattuto nella vicenda del Palermo Calcio
11:21che venne fuori pochi giorni dopo l'omicidio di Beppe, sullo scandalo della compravendita dei diplomi nelle scuole private, delle fustelle false,
11:32cioè nella vita normale di questa città.
11:35E siamo nel 1985, quindi quasi 40 anni fa e già allora venivano fuori cose che poi nel tempo si sono anche ripetute, se possiamo dirlo.
11:45Senta un po', volevo vedere con lei qualche altra foto molto privata che mostriamo per la prima volta, foto esatto di un Beppe Montana molto giovane.
11:55Le devo fare adesso una domanda, mi dica se le va di rispondere oppure no, non ci siamo preparati da questo punto di vista.
12:02Quel giorno, quel 28 luglio del 1985, Beppe aveva la passione per il mare, voleva fare una gita in motoscafo con la fidanzata, Assia, e invece trovò ad attenderlo i killer.
12:16Come lei aveva 20 anni, quindi suo fratello 33, 34, e come arrivò quella notizia?
12:24Quell'estate io mi ero appena diplomato e quindi ero in campagna, preparavo la macchina con il mio amico per fare il viaggio della maturità, dovevamo partire quella notte per la Spagna.
12:42Poi ritornando a casa, a Catania, trovo i miei genitori a casa con un amico dell'altro mio fratello che era presente a Palermo, perché in quei giorni era ospitato da Beppe, e una volontaria della polizia e ci dicono appunto che era successo qualcosa di brutto a Beppe e che dovevamo andare a Palermo.
13:08Ci mettiamo in macchina cercando di aggrapparci all'esperanza che sapevamo essere vana e quando la macchina della polizia si avvicina alla circonversione di Palermo e chiede dove devono andare, ci dicono di andare direttamente in questura e da lì abbiamo capito che non c'era più speranza.
13:32Quello stesso tratto di autostrada, quello stesso clima, l'abbiamo rifatto nove giorni dopo per l'omicidio di Nini Cassarà e Roberto Ricchiotti.
14:02Siamo approfondendo un passato che ci appartiene, quello dell'uccisione di Nini Cassarà.
14:26Siamo approfondendo un passato che ci appartiene, quello dell'uccisione di tanti uomini dello Stato che hanno dato battaglia a Cosa Nostra. Beppe Montana fu ucciso il 28 luglio 1985 a Porticello. Vediamo come e in quale contesto.
14:44Il commissario Beppe Montana aveva 34 anni, era il dirigente della sezione Catturandi della squadra mobile di Palermo. Era amico e stretto collaboratore del vicequestore Nini Cassarà. Era grigentino ma catanese per legami e frequentazioni. Aveva diretto diverse operazioni che avevano portato agli arresti di molti mafiosi.
15:07Era un abile cacciatore di latitanti, conosceva a menadito le famiglie mafiose di Palermo, puntava dritto ai grandi capi mafia, a partire dai greco senza tralasciare i corleonesi.
15:17Il 28 luglio 1985, il giorno prima di andare in ferie, venne ucciso a colpi di pistola da un commando composto da Agostino Marino Mannoia, poi sparito col metodo della Rupara Bianca, fratello del collaboratore di giustizia, e dai killer Pino Greco e Giuseppe Lucchese. Beppe Montana era con la fidanzata a Porticello.
15:36Pochi giorni dopo l'omicidio, un testimone segnalò il modello e i primi numeri di targa dell'auto d'appoggio usata per l'agguato. Le indagini portarono a Salvatore Marino, un cacciatore di 25 anni proveniente da una famiglia di pescatori. Il giovane fu condotto in questura dove fu interrogato e sottoposto a torture. In fin di vita fu spostato da agenti il cui scopo era sapere che aveva sparato al loro capo.
15:58Il 6 agosto, pochi giorni dopo, l'agguato a Ninica Sarà, in Via Croce Rossa, era vicequestore, aveva 38 anni, lavorava in piena collaborazione con Beppe Montana. Doveva essere con la moglie Laura Iacovoni, a Porticello, poche settimane prima, proprio con Beppe Montana. L'appuntamento con la morte fu solo rinviato. Con lui fu ucciso anche l'agente Roberto Antiochia, aveva 23 anni.
16:20Questa è la ricostruzione, Dario Montana. Ci può raccontare qual era il legame fra Beppe Montana e Ninica Sarà? Forse non è stato mai raccontato abbastanza, erano all'unisono.
16:34Sì, Beppe arriva a Palermo l'indomani a comicidio dalla chiesa, come succede sempre quando ci sono degli omicidi eclatanti, lo stato rafforza gli organici dei vari posti. Fu uno dei pochissimi che rimase a Palermo, perché lui fu aggregato subito alla squadra mobili di Palermo dove lo accolse Ninica Sarà.
17:00Entrarono in sintonia immediatamente, infatti la sezione Catturandi non esisteva, come dicevamo, è stata un'invenzione di Beppe perché Beppe lavorava all'interno della sezione di Ninica Sarà, poi gli offrirono di andare a dirigere i narcotici e lui si inventò la sezione Catturandi.
17:30C'era quindi una forte intesa tra questi due investigatori che evidentemente stavano condividendo anche dei file particolari, ma la questione sulla quale la voglio sollecitare è quello che succede nel giro di pochissimi giorni dopo l'omicidio di suo fratello.
17:50La questione di Salvatore Marino può inquadrarsi in un circuito in cui la vendetta arma nuovamente i sicari di Cosa Nostra che probabilmente avevano già l'obiettivo di uccidere Ninica Sarà, ma dopo la morte di Salvatore Marino che viene interrogato e torturato probabilmente in questura succede di tutto nel giro di poco.
18:16Sì, però consideriamo che stiamo parlando di mafia e quando si parla di mafia dobbiamo tenere sempre presente delle varie cause dei vari omicidi di mafiosi che non hanno soltanto una causa.
18:28Cerchiamo di ragionare sull'omicidio di Marino. Siamo in presenza della morte di un funzionario di polizia e siamo in presenza per la prima volta nella città di Palermo di una serie di interventi da parte dei cittadini che in maniera sia pura anonima segnalano i numeri di targa della macchina d'appoggio dei killer.
18:57Di fatto Salvatore Marino viene collocato sulla scena del delitto.
19:01Di fatto come dire c'è la prima volta che a fronte di una città che viene inscritta come omertosa i cittadini palermitani prendono il telefono e segnalano la presenza di una Peggiorgio 105 alla costa con i numeri di targa.
19:17Un marino frequentava il porticciolo dove mio fratello teneva il motoscafo che utilizzava sia per divertirsi, che era un amante del mare, ma utilizzava anche per illustrare la costa che va da Morgermino a Aspra e così via.
19:36E lo teneva lì. Da un po' di tempo frequentava la figlia dei ormeggiatori del porticello proprio per avere acquisito le abitudini e le notizie.
19:53Quindi viene individuato il marino, si va a casa del marino, si trovano 15 mila euro, 15 milioni erano allora, si trovano delle magliette sporche di sangue non umano e i killer hanno dovuto uccidere il cane che stava lì a porticello.
20:17Mio fratello amava molto i cani, non era il suo eroe, però si avventò contro i killer e questa diventò una prova processionale.
20:30Quindi siamo in presenza di una persona che è collegata a quell'omicidio con degli elementi e degli scontri di carattere oggettivo che poi resteranno anche da punto di vista.
20:40Non è giustificato ovviamente un delitto d'impedo.
20:44No, questo dovrebbe portarci a escludere che fosse utile la vendetta fisica nei confronti di una persona del genere.
20:55Anche le modalità con cui fu ritrovato il corpo di marino che fu cercato di far passare come un extracomunitario morto per allegamento.
21:05Fu portato fuori dalla questura, picchiato a morte.
21:09Il processo viene picchiato all'interno della sezione della squadra mobile in una sansetta piccolissima da un numero indicibile di persone che fisicamente non stavano lì.
21:21Insomma ci sono un sacco di anomalie su questo omicidio.
21:27Io credo che se non ci fosse stata la morte di Marino probabilmente non avremmo dovuto aspettare 15 anni per arrivare a una verità processuale.
21:39Consideriamo anche che il processo che è durato 15 anni per arrivare a sentenza diciamo definitiva.
21:48Noi siamo tra i pochissimi parenti di vittime di mafia che hanno la fortuna di aver visto condannati i mandanti ed esecutori, gli esecutori e quelli sopravvissuti.
21:57Perché il nostro processo porta dietro a una serie di morti indicibili su chi ha avuto un ruolo.
22:13Riguardo a Marino non c'è stata alcuna dichiarazione di colpevolezza riguardo all'omicidio.
22:24Non sarebbe stato utile probabilmente avere un Marino vivo piuttosto che morto.
22:30Io credo che qualcuno là dentro abbia fomentato i ragazzi della squadra mobile facendogli perdere la testa.
22:42Ricordo a tutti che quella squadra mobile non fu mai soggetto di violenza nei confronti di alcuno.
22:51Si fu un caso unico ma bravissimo che suscitò molta indignazione, moltissima, perché indusse l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Staffaro a rimuovere anche il capo della Polizia.
23:01Al netto delle speculazioni che ci furono in quel momento da parte anche dei radicali che si presentarono nei funerali di Marino e così via.
23:09Mi vuole anche qui ricordare un passaggio che ho sentito in Commissione Antimafia qualche giorno fa.
23:17Sempre quello stesso giornalista che diceva che Livio Zucchetto è Natale Mondo e Natale erano dei semplici agenti.
23:30Riferendosi al mio fratello diceva che era un po' arrogante.
23:34Io ricordo a tutti, ricordo a questa città, che in questa città soltanto un funzionario di Polizia ha ucciso una persona, non durante un'operazione di Polizia, ma all'interno di un salone di bellezza.
23:47E non è certo, Beppe Montana nemmenica sarà, ma era ex dirigente della squadra mobile di Palermo, che è oggetto di quelle che sono le vicende che ci portano al più grande depistaggio della storia.
24:01Cioè la Barbera.
24:03La Barbera.
24:06E' vero, è preciso, anche quando si parla di un fatto che ha accelerato l'omicidio di Nini Cassarà, che si diceva in giro che Beppe e Nini avessero detto ai propri ragazzi di non fare prigionieri.
24:22Ma come le ripeto, né Beppe né Nini hanno mai né ferito né ucciso nessuno.
24:28Ecco, questa era la vulgata e viene più volte riportata.
24:32Da più pentiti.
24:34Vivi o morti, era un po' come il wonte dall'americana.
24:37Io credo che questa affermazione all'interno dell'ambiente di Cosa Nostra girasse veramente, quindi non credo che i pentiti e i collaboratori di giustizia che hanno riportato anche in sede processuale dicessero il fatto, hanno riportato esattamente quello che è stato riferito a loro.
24:52E questa è una spiegazione molto razionale, molto in realtà semplice.
24:58Perché come le dicevo, gli omicidi di mafia non hanno mai una causata, non hanno mai una probabilità di causare.
25:03Devo farle un'ultima domanda?
25:05Però ci tengo semplicemente a chiedervi questo passaggio.
25:08Questa motivazione che girava per motivare i venditi inferiori delle coste è per rendere necessario l'omicidio di un funzionario di polizia.
25:15Perché quando si uccide un funzionario del calibro di Beppe Montano, di Nini Casserà, ci deve essere un interesse proprio da parte dei killer che vanno a realizzare quell'omicidio.
25:26Non può essere soltanto un interesse da parte dei mandanti.
25:30E questa è una catalistica di tutti gli omicidi.
25:33L'altra informazione che circolava, ed ecco qui vediamo le scene dell'omicidio, il duplice omicidio di Via Croce Rossa, rimasero uccisi Nini Casserà e Roberto Antiochia.
25:42L'altra notizia che circolava è che comunque all'interno della questura ci potesse essere anche una talpa.
25:50Il tema delle talpe ritorna ciclicamente.
25:53Questo è un tema che ritorna ciclicamente.
25:57Per completarle l'informazione, la fortuna di Nini Casserà è che in quel momento, durante l'interrogatorio di Marino, lui non era presente.
26:08Questa fu una fortuna perché tentarono di attribuire l'omicidio, la morte di Marino, alla responsabilità di Nini Casserà.
26:20Invece sono dispiaciuto della mancata presenza di Nini al momento dell'interrogatorio di Marino perché se ci fosse stato Nini Casserà...
26:29Quell'uomo non sarebbe morto.
26:31Sicuramente non sarebbe morto.
26:33E purtroppo invece è morto Nini Casserà assieme alla gente che era con lui.
26:36Io la ringrazio molto di essere stato nostro ospite.
26:39La ringrazio di averci dato la possibilità di continuare in questo percorso, non semplice, a distanza di tanti anni.
26:46Di ricucire, se non altro, alcuni ricordi perché non si perda la memoria e la ricostruzione di quanto accaduto in quegli anni perché questa è la nostra storia.
26:56La ringrazio molto.
26:57Io ringrazio voi perché credo che raccontare questa storia e fare a memoria serva a tutti noi.
27:05Soprattutto ci serve per costruire dei percorsi di una democrazia vera perché la memoria non ci serve a ricordare quello che è stato, ma ci serve a indicare che cosa vogliamo essere e quali sono i nostri obiettivi.
27:20Io credo che in questi giorni, in questo periodo, la mafia è più forte non perché esercita l'esercizio della violenza con maggiore controllo del territorio, ma perché troppo spesso gli interessi militosi coincidono con troppi interessi militosi.
27:40Noi speriamo di no, che non sia davvero trascorso tutto in vano.
27:44Siamo alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione di Nini Cassarà, il 6 agosto, di Roberto Antiochia, anche per questo gli abbiamo voluto rendere omaggio.
27:53Fra poco la terza parte di TGS7. Grazie ancora.
27:56Grazie a voi.
27:58Giornale di Sicilia Media Group, l'informazione 24 ore non stop.
28:03Giornale di Sicilia, gds.it, TGS, RGS, ci facciamo in quattro per dirvi tutto.
28:13Cominciamo TGS7 con un'intervista al Presidente dell'Assemblea regionale Gaetano Galvagno.
28:18Con lui, attraverso la nostra Giuseppina Varsarona, abbiamo fatto il punto sull'attività dell'Assemblea in occasione della cerimonia del ventaglio che si è tenuta nei giorni scorsi.
28:30Si è fatto il punto anche sulle varie emergenze di questo momento in Sicilia, dalla siccità al problema dei rifiuti.
28:37E poi la vicenda del disegno di legge invocato da più parti, a gran voce dall'Arcivescolo di Palermo Monsignor Corrado Orefice in occasione del festino riguardo ad un disegno di legge contro le tossicodipendenze e contro in particolare la diffusione del crack.
28:55Questa è un'intervista con la quale vi lascio e vi auguro un buon proseguimento.
29:00Grazie di averci seguito. Arrivederci.
29:02Diciamo un'operazione che è relativa proprio alla verità. Ci sono dei dati che sono positivi e altri che non sono alla stessa maniera positiva.
29:10Ad esempio il numero delle sedute. Il numero delle sedute è inferiore rispetto al passato, ma il dato positivo è che nonostante ci si riunisca di meno, siamo riusciti a concentrare l'attività e a approvare più disegni di legge.
29:21Il dato ancora migliore è il fatto che le impugnative rispetto all'ultimo anno di questa legislatura con l'anno di riferimento della passata legislatura è il dato più basso di sempre.
29:34Lei ha detto che è una manovra molto corposa, la manovra Terra, grazie ad una sinergia con il Presidente Schifani.
29:41Sono state stanziate delle risorse, queste risorse sono anche per buona parte per i parlamentari che hanno voluto creare un unico documento, questo maxi amendamento, dove chiaramente ci sono tantissimi interventi per i comuni, magari interventi anche che sono rimasti fuori da FSC piuttosto che da altre misure o da altre coperture.
30:04E poi ci sono anche interventi come quello relativo alla cenere vulcanica, dove a Catania chiaramente si vive un clima assolutamente differente, una situazione differente con la cenere che c'è nelle strade, quindi pericolo per quanto riguarda i ciclomotori, piuttosto che anche per le grondaie dove l'acqua non può più scorrere, le fognature, sarebbero tante le cose da elencare.
30:24Poi c'è stato dato anche un suggerimento dal Lanci, quindi ci sarà un amendamento di circa 2 milioni e mezzo di euro per la distribuzione delle risorse, 300 mila euro per la banca degli occhi, diciamo ci sono diversi amendamenti, moltissimi interventi per i comuni, qualcuno anche per interventi assolutamente più basici come può essere la sagra piuttosto che la festa di paese.
30:48Parliamo di rifiuti e acqua, la spazzatura aumenta, l'acqua diminuisce, è un destino ineluttabile quello di Palermo secondo lei?
31:18Riguardo la spazzatura, così come ho già detto durante la cerimonia del ventaglio da parte del Presidente della regione insieme al governo Meloni sono state stanziate risorse per la creazione di due termovalorizzatori, ho spiegato che termovalorizzatori e avere stanziato le risorse non significa averle domani mattina, ma bisogna avere un percorso da qui a quei 4-5 anni che ci porteranno alla realizzazione di questo, quindi delle soluzioni alternative.
31:42Una domanda che ci sta a cuore, l'orefice durante il festino ha criticato la politica per l'immobilismo perché il DDL contro la droga è ancora fermo?
32:12Il parlamento e non è uno scarica o barile ha fatto tutto quello che si deve propedeuticamente fare per portarlo a casa, la settimana scorsa sono arrivate le schede tecniche rispetto a questo disegno di legge, nella prima seduta utile, già lo abbiamo detto durante la conferenza dei capigruppo sarà inserito così come altri disegni di legge
32:42che hanno certamente un canale prioritario.
32:44Quindi subito dopo la pausa estiva?
32:46Immagino assolutamente di sì.
32:48Quale sarà la road map dopo le vacanze?
32:51Dopo le vacanze si ritornerà a lavorare, si sceglierà insieme agli altri capigruppo di maggioranza e di opposizione quali saranno i temi prioritari, tra cui come le dicevo questi che mi stanno a cuore tra il disegno di legge contro il crack e quello relativo alle categorie fragili come liberi di scegliere.
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