La Sala operativa del Comune di Roma conta circa 2000 persone che vivono ai margini delle strade, sotto i ponti del lungotevere, nei sottopassaggi delle tangenziali o sopraelevate. Un numero sottostimato per i volontari della Croce Rossa che ogni giorno offrono assistenza nelle circa 300 baraccopoli sparse sul tutto il territorio capitolino. Un'emergenza umanitaria troppo spesso confusa con quella securitaria. Situazioni di degrado umano prima che urbano affrontato in tante occasioni con sgomberi e demolizioni che hanno un solo risultato, quello di spostare “il problema” da un’altra parte, magari più nascosta, e che per questo esplode spesso in incidenti dalle conseguenze nefaste come l’ultimo incendio che ha distrutto la riserva di Monte Mario. «La povertà ha cambiato volto - spiega Andrea Vulterini, operatore volontario della Croce Rossa e responsabile per la “coesione sociale” -. Oggi principalmente sono italiani, gente cosiddetta “normale” che ora per la crisi economica è scivolata nella povertà assoluta. Sono divorziati, Over 60 che hanno perso un lavoro e che non riescono a trovarlo, si tratta di quel ceto medio che oggi praticamente non esiste più».
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NovitàTrascrizione
00:00Divento povero nel momento in cui gli altri mi considerano tale.
00:24Il dato vero è che principalmente sono italiani.
00:27E che tipi di italiani?
00:29Faccio un esempio.
00:31La figura di un uomo separato
00:34che improvvisamente trova a cambiare la dinamica della sua vita quotidiana
00:38senza capire che effettivamente
00:42l'unica soluzione è di vivere in macchina qualora ce l'abbia
00:45oppure di vivere per strada
00:48affrancandosi con le attività che il terzo settore a Roma è molto forte e molto presente.
00:59Un po' non è Casso Lorenzo di Seppiato
01:02ma non è Casso Lorenzo di Seppiato.
01:29Vivere per strada ha un conto.
01:32Vivere in una struttura protetta è un altro.
01:35Quindi in realtà è lo stigma
01:38che mette in condizione le persone di giudicare
01:41la storia di una persona come se la conoscesse benissimo.
01:44In realtà può capitare a ognuno di noi.
01:47E' un po' come se la storia di un uomo
01:50fosse la storia di un uomo
01:53che vive in una struttura protetta
01:56e la conoscesse benissimo.
01:59In realtà può capitare a ognuno di noi, può capitare a me.
02:02Per cui l'evolversi della vita, i cambiamenti della vita
02:05un rapporto sentimentale finito male, finito di fronte a un giudice
02:08comporta che io devo ridisegnare la mia vita e trovarmi per strada
02:11se non ho un fratello, un parente o qualcuno
02:14che sia in grado in qualche modo di aiutarmi in un momento di bisogno.
02:17Quindi cosa vuole che le dica?
02:20Non esiste una storia tipica di chi va per strada
02:23perché l'aspetto dammatico indica che le persone vanno a strada per mille motivi
02:26vanno per strada perché non ce la fanno più
02:29perché non sono più in grado di sostenere psicologicamente i ritmi
02:32le performances, dovercela fare a tutti i costi
02:35dovesse essere il numero uno e quindi mollano
02:38perché la strada banalmente non ti chiede di rispettare delle regole.
02:46Di che cosa avrebbero bisogno che magari non ricevono?
02:49Innanzitutto dell'ascolto
02:52l'ascolto è la cosa più importante
02:55il gesto di portare del cibo, un indumento
02:58è un atto concreto
03:01è un atto in cui c'è la volontà di dare un gesto importante
03:04ma se questo non è aiutato
03:07supportato dall'ascolto
03:10perché ognuno ha una storia da raccontare
03:13a volte ti chiede aiuto senza sapere come
03:16solo attraverso la fiducia si può creare un processo virtuoso
03:19per togliere la persona dalla strada e rinserirla
03:22nel tessuto sociale per come ce lo immaginiamo
03:25ormai la povertà e quindi il vivere per strada
03:28impatta anche su persone che fino a poco
03:31tempo prima erano funzionari di aziende
03:34dirigenti, impiegati, normali
03:37che improvvisamente hanno visto modificare sostanzialmente la loro vita