Tgs Sette edizione del 28 luglio

  • 2 mesi fa
Conduce Marina Turco

Category

🗞
News
Transcript
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:16Bentrovati a TGS7, il nostro rotocalco settimanale.
00:20Dedichiamo questa puntata a due approfondimenti.
00:24Il primo riguarda la spesa europea.
00:27Quanto vale la Sicilia per l'Europa e quanto vale l'Europa per la Sicilia?
00:31Proviamo a dare risposta a queste domande con un ospite che abbiamo in studio per la prima volta.
00:37Il dottore Vincenzo Falgares, il dirigente generale del dipartimento della programmazione della regione.
00:44Benvenuto per la prima volta nei nostri studi.
00:46Grazie molto, grazie per l'invito.
00:48Un'opportunità che non potevo perdere.
00:50Ecco, un'opportunità anche per noi.
00:52Perché la spesa europea è diventata importantissima per la Sicilia.
00:57In questo momento si incrocia con quella del PNRR.
01:00Non abbiamo capito se quella del PNRR in qualche modo sta oscurando la spesa europea
01:05che è anche un po' gravata da un po' di pregiudizi, almeno nell'andamento degli ultimi anni.
01:12Eppure si tratta davvero di tanti soldi, miliardi di euro che sono serviti, che servono e che dovranno servire
01:17a realizzare tante infrastrutture e tanti progetti per la regione.
01:21Cercheremo di capire con lei.
01:23E dunque comincio dalla prima domanda provando ad utilizzare una slide.
01:28Per capire intanto com'è divisa questa spesa, dottore Falgares,
01:31cioè in programmi comunitari e in programmi nazionali. È così?
01:34Sì, è così e si parla di politica unitaria di coesione.
01:38È proprio quello il senso secondo me più importante dello sviluppo e delle azioni
01:44che con queste risorse si possono fare.
01:47Non vanno viste come singole attribuzioni, ma vanno viste all'interno di un complesso di programmi,
01:55come dicevo, quelli nazionali e quelli comunitari.
01:58I due cicli siamo a cavallo ormai tra la fine del ciclo 14-20 e l'avvio del ciclo 21-27,
02:05tanto della politica comunitaria, quella cosiddetta dei fondi strutturali,
02:09e quella della politica nazionale di coesione.
02:13Entrambi i contenitori devono essere coordinati e gestiti in modo coordinato
02:23proprio per assicurarne il valore aggiunto.
02:26Ecco, guardiamo insieme queste cifre.
02:28Intanto spieghiamo ai nostri telespettatori cos'è il FESRO.
02:31Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è il fondo strutturale per eccellenza.
02:38Fa parte del cosiddetto primo pilastro.
02:41Nel ciclo 14-20 valeva circa 4,2 miliardi di euro.
02:45Nel ciclo 21-27 è cresciuto significativamente con circa 5,8 miliardi di euro.
02:52Il PSR è lo strumento della politica regionale agricola.
02:58Il FEASDR e il PSR sono i due strumenti della politica agricola
03:02che ho voluto ricomprendere per dare il quadro dell'insieme delle iniziative e degli strumenti.
03:09Come Dipartimento Programmazione ci occupiamo del coordinamento degli strumenti infrastrutturali.
03:16Quindi il FEASDR, fondamentalmente per la parte della politica comunitaria,
03:23è il PSC e il POC, l'FSC per la politica nazionale.
03:27Mentre il FSO, che ha avuto un piccolo incremento da 0,8 a 1,5 miliardi di euro,
03:34è invece sottoleggida dall'altra autorità di gestione che è l'assessorato alla formazione e il dipartimento formazione.
03:42Dentro la politica dei fondi strutturali, da parecchi anni la regione siciliana ha avuto riconosciuto
03:50la funzione di autorità di gestione di due programmi di cooperazione territoriale.
03:55Uno Italia-Malta e l'altro Italia-Tunisia, che rappresentano un piccolo fiore all'occhiello per il territorio e per l'organizzazione regionale.
04:04Sono programmi di più piccole dimensioni, ma che ci hanno consentito e ci consentono di portare sui due territori,
04:14d'Italia, della Sicilia, di Malta e della Tunisia, una serie di esperienze, di innovazione, di ricerca e di sperimentazione.
04:23E che ci danno anche una centralità finanziaria mediterranea, se vogliamo.
04:27Assolutamente sì, e soprattutto nel settore della cooperazione territoriale e dell'incoming,
04:36quello che si sviluppa intorno al programma Italo-Tunisino, ha anche la possibilità di svolgere un ruolo di politica internazionale.
04:46Siamo nell'ambito di cifre che un po' si assomigliano. Nel periodo 2014-2020 la spesa incardinata è di circa 8 miliardi.
04:54Nel periodo successivo, 21-27, del tutto in corso ancora, siamo quasi a 9 miliardi. I programmi nazionali li abbiamo visti.
05:02Vado al punto sulla questione della spesa, perché poi la domanda che la gente si fa è che questi fondi vengono spesi,
05:09che tipo di tempi, che tipo di burocrazia, perché tante volte anche noi al Giornale di Sicilia vi facciamo le pulci sulla rapidità con cui si progetta,
05:19con cui si impegnano le cifre, con cui si paga chi si deve pagare.
05:23È certamente il tema dei temi. L'efficientamento delle politiche di sviluppo è sul tavolo della politica e dell'amministrazione ormai da oltre un decennio.
05:35C'è certamente un rallentamento che fa perdere la visione e l'impatto di queste politiche.
05:43Una cosa che non aiuta è anche la nomenclazione temporale di questi programmi.
05:52Ovviamente il cittadino legge il ciclo 2014-2020 e immagina che questo si sia dovuto concludere entro il 31 dicembre 2020.
06:01I regolamenti non prevedono questo perché il ciclo 14-2020, senza le deroghe o intervenute per le ragioni Covid della guerra in Ucraina,
06:11comunque si sarebbe chiuso nel 2025, quindi ci sono tuttora in corso azioni e realizzazioni che dovranno vedere il loro concordamento.
06:22Vediamo intanto l'altra slide, perché comunque anche lei mette nero su bianco.
06:27Se guardiamo il Piofese 14-2020, vediamo che ha una dotazione di circa 4,2 miliardi di euro, ha impegnato oltre 4 miliardi e 370 milioni di euro,
06:40quindi ragionevolmente il conseguimento del pieno assorbimento ci sarà.
06:44La dilatazione dei tempi di realizzazione degli investimenti ovviamente non lascia sufficientemente il segno dell'impatto di queste politiche, sulle quali i ritardi ci sono.
06:55Cosa abbia fatto degli esempi? Mi ha detto che negli ultimi anni questi soldi sono stati spesi anche in infrastrutture che sono sotto gli occhi di tutti.
07:02Ci faccia qualche esempio mentre facciamo scorrere qualche slide.
07:05Sicuramente nel settore delle infrastrutture sono stati realizzati investimenti importanti, ne cito due perché recentemente sono state inaugurate due stazioni,
07:15una a Catania, la Ferrovia Circometnea, la Montepò Enesima che fa parte di un grande progetto che ha iniziato nel 2005 e che sta realizzando tutto il collegamento fino all'aeroporto di Catania.
07:30Ovviamente i ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche sono uno dei temi fondamentali della ritardata percezione dell'efficacia dell'utilizzo di queste risorse ed è quello su cui bisogna lavorare.
07:44Cioè l'azione di capacitazione sia a livello di amministrazione regionale che coordina come nel caso del Dipartimento Programmazione o che attua come nel caso dei dipartimenti che sono i centri di responsabilità,
07:56coloro i quali hanno in mano realmente le risorse, e le imprese che realizzano sia le grandi imprese di Stato, nel caso delle infrastrutture Anas, RFI, Ferrovia Circometnea,
08:08che hanno avuto negli anni e continuano ad avere grosse dotazioni di risorse, sia sui territori attraverso le risorse.
08:17E' anche vero che queste spese vanno certificate, primo, e in secondo luogo vanno veramente effettuate, altrimenti l'Europa si riprende questi soldi.
08:27Assolutamente non vale il principio dell'impegno della spesa, ma vale semplicemente quello del pagamento della spesa, dell'ammissibilità della spesa, di severi controlli nell'ammissibilità della spesa,
08:40di un'attenta verifica delle procedure per evitare di incorrere in sanzioni e soprattutto di un'attenta verifica attraverso tutti gli strumenti di monitoraggio possibili della qualità della spesa.
08:55Ecco, questo è uno spaccato del nuovo programma del ciclo 21-27, dove una dotazione di risorse davvero rilevante, poco meno di 5,9 miliardi di euro,
09:08però evidenzia subito che, come vedete, il programma è stato definitivamente approvato il 15 febbraio del 2023, mentre l'ammissibilità della spesa è dal 1 gennaio 2021.
09:21Non c'è stato un ritardo nel sistema pubblico italiano, perché la Commissione europea ha approvato i regolamenti a ridosso del fine del 2021,
09:33quindi il percorso per arrivare all'adozione dei programmi regionali e nazionali si è completato addirittura, in qualche caso, oltre il fattore del 2021.
09:44Lasciamolo una grafica, perché ci dice questo grafico tante cose.
09:48Il ciclo di programmazione 21-27 e due piccole innovazioni, a mio avviso, sono state adottate.
09:55La prima è quella di un forte decentramento verso il territorio, 1,7 miliardi di euro sono state assegnate ai territori,
10:05ai territori intendo dire a 29 coalizioni che hanno organizzato...
10:10Cioè sono comuni che si mettono insieme, aree metropolitane.
10:13Sono aree metropolitane, comuni che si sono messi insieme e che hanno progettato il loro futuro, che stanno progettando il loro futuro e avranno la responsabilità della selezione delle operazioni.
10:25Questo perché non si dica che accentra tutto lei in piazza Don Struzzo a Palermo?
10:30Assolutamente, il sistema pubblico regionale, ovviamente il percorso è molto articolato, come sempre non ci sono singoli che portano avanti da soli questa sfida oggettivamente da far tremare le vene ai polsi,
10:45però la responsabilizzazione che è stata adottata con il programma 21-27 mette in carico ai territori addirittura la selezione delle operazioni.
10:57L'altra azione importante è un programma che ha 6 priorità di investimento, 20 obiettivi specifici, 68 azioni, 16 centri di responsabilità, quindi ci sono 16 dipartimenti che hanno una responsabilità...
11:08Quindi questo significa, io voglio semplificare, significa che hai dato la possibilità ai comuni di progettare da sé.
11:15Assolutamente sì.
11:16Salvo dover emettere in dubbio che abbiano le forze indispensabili perché se c'è...
11:22Allora, da questo punto di vista il sistema pubblico italiano da qualche anno a questa parte si sta fortemente interrogando e sta tentando di dare risposte a una crisi organizzativa e strutturale oggettivamente severissima,
11:35quello della regione siciliana è sotto gli occhi di tutti, l'accordo sottoscritto dal governo Schifani con il governo Meloni a gennaio del 2024 finalmente restituirà alla regione la possibilità di apportare un forte incremento di nuove professionalità, saranno circa 750,
11:59per la prima volta la Commissione europea ha aperto la possibilità di sostenere il costo dei nuovi assunti a carico delle risorse comunali.
12:07Allora, per spiegare bene, nuove figure che potranno lavorare nei comuni che hanno il problema della progettazione, ma anche alla regione che deve poi esaminare i progetti, mandare tutto indietro all'Europa, certificare, verificare e pagare.
12:22Il sistema ovviamente deve essere fortemente coordinato e questo è il compito che attiene al dipartimento programmazione e su questo aspetto, come dicevo, la programmazione 21-27 ha aperto finalmente la possibilità di non dotarsi soltanto di assistenze tecniche, ma soprattutto di poter portare dentro l'amministrazione nuove risorse, sia quella regionale che quella comunale.
12:46Il programma nazionale che ha finanziato questa possibilità si chiama programma nazionale Capco e è gestito dalla Presidenza del Consiglio, dagli uffici del Ministro Fitto che hanno messo in campo questa procedura che dovrebbe completare le sue, entro il giugno 2025 dovrebbe vedere circa 70 unità di personale attribuite alla regione siciliana e oltre 200 alle autonomie locali.
13:11Quindi lo Stato pagherà nuovo personale per la regione, ho capito bene?
13:14La Commissione europea e lo Stato pagheranno nuovo personale per la regione.
13:19E allora ci fermiamo un attimo, fra poco la seconda parte di TGS7.
13:24Giornale di Sicilia Media Group, l'informazione 24 ore non stop. Giornale di Sicilia, gds.it, tgs, rgs, ci facciamo in quattro per dirvi tutto.
13:39La regione nel frattempo ha provato a fare qualche passo in avanti da questo punto di vista, benissimo non è andata?
13:45Ma insomma direi neanche malissimo perché ci sono nuove forze, a giugno sono state immesse in servizio nuove forze, erano numericamente superiori a quelle che realmente...
14:01Possiamo dire insomma che il mito del posto fisso alla regione non è più un tanto mito.
14:05Sì credo che sia un po' un mito del posto pubblico.
14:07Non ci vuole venire più grancheggente a 1.400 euro al mese, no?
14:11Forse questa probabilmente è una politica che andrebbe rivista perché se vogliamo reclutare i nostri migliori giovani oggettivamente non mi sembra la strada migliore.
14:20I soldi europei sono tanti ormai da molto tempo, per esempio perché non si è riusciti a spenderli adeguatamente nell'ambito dei rifiuti, della gestione dell'acqua, della gestione dei depuratori?
14:33Cioè perché ci ritroviamo per esempio in questa gravissima crisi che riguarda la gestione dell'immondizia nella nostra regione e per non parlare della siccità?
14:41Ma distinguerei un attimino due livelli di cose.
14:44Le risorse servono per realizzare investimenti, gli investimenti si fanno attraverso le pianificazioni.
14:49Le risorse dei programmi cofinanziati dall'Unione Europea ci obbligano ad adempiere alcune prescrizioni.
14:57Purtroppo nel recente passato queste prescrizioni sono arrivate o l'adozione di queste prescrizioni sono arrivate più tardi rispetto al ciclo di programmazione.
15:06Quante cose si possono fare oggi con i fondi europei? Ho visto di tutto, agenda digitale, territori, ambienti.
15:12Io mi concentrerò in questo momento su due elementi di novità. Uno è quello, come dicevamo, dei progetti che potranno essere realizzati dai territori, direttamente dai territori, una dotazione da 1,7 miliardi.
15:28E poi l'altra scelta importante operata dal governo Schifani è quella di aver concentrato in un unico centro di spesa tutti gli aiuti alle imprese.
15:36Per la prima volta la regione siciliana attraverso l'assessorato alle attività produttive concentrerà tutte le spese che valgono oltre un miliardo di euro.
15:45È un'operazione di decentramento se vogliamo. A proposito di imprese, se ho ben capito partecipando ad un convegno nei giorni scorsi organizzato dall'IRFIS, c'è un'apertura per le imprese, per le grandi imprese, quanto a fondi europei? Sarebbe una novità?
16:01Per la prima volta la Commissione europea a fine febbraio del 2024 ha deciso di aprire all'utilizzo delle risorse dei fondi strutturali che erano sempre destinati esclusivamente alla piccola e media impresa, come continua a essere per stragrande maggioranza,
16:18ha deciso di contribuire a sostenere lo sviluppo e la fabbricazione di tecnologie in settori strategici della transizione verde e digitale per limitare la dipendenza dai paesi terzi che abbiamo patito negli anni scorsi, concedendo la possibilità di utilizzare le risorse dei programmi FESD e Fondo Sociale per finanziare la grande impresa.
16:45Qual è il dossier numero uno sul suo tavolo? E lei ne avrà tanti. Scadenze al 31 di dicembre del 2024, ogni anno noi scriviamo la regione rischia di perdere un miliardo di euro, insomma l'abbiamo ripetuto tutti gli anni. In questo momento cosa si rischia di perdere e che cosa si può ottenere?
17:03In questo momento si deve chiudere bene il ciclo 14-20 che con la riprogrammazione che è stata voluta dal governo Schifani alla fine del 2023 ha oggi tutte le possibilità per non lasciare sul terreno, a discapito di un rischio di circa un miliardo di euro alla fine del 2022, di non lasciare sul terreno niente. La chiusura del programma si avva nel 2025, ormai la spesa è fatta.
17:31Quindi quest'ultimo anno non avete target? No, non abbiamo un target del 31 dicembre 2024. E partire bene con il capitolo successivo? E partire bene col ciclo 21-27 che è quello che vedrà invece il 31 dicembre 2025 avere il primo traguardo da conseguire. In mezzo ce ne sono tanti piccoli.
17:53Bene, speriamo che il PNRR non vi tolga clienti per così dire. Il rischio è un po' cemiso. Il rischio è che questi soldi sono più o meno gratuiti mentre il PNRR invece un po' di prestiti ce li ha imposti.
18:09Buon lavoro, grazie di aver accettato il nostro invito. Noi pensiamo di aver dato un contributo se non altro a orientarsi in questo complicato mondo dei finanziamenti europei che però costituisce un'occasione assolutamente unica per lo sviluppo della Sicilia. Grazie allora dottore Falgares. Ci fermiamo fra poco alla terza parte di TGS7.
18:39www.tgs.it, TGS, RGS. Ci facciamo in quattro per dirvi tutto.
19:09Rimase vivo Giovanni Paparcuri, uomo della scorta che era poco distante all'interno della macchina. Ci furono 17 feriti in tutto. Una strage terribile di stampo terroristico, fu utilizzato tritolo. Una strage in parte annunciata, un informatore aveva fatto sapere che quel tritolo era arrivato in città ma il giudice Rocco Chinnici quella cosa non la seppe mai.
19:37Ci sono analogie con la strage Borsellino, ne abbiamo parlato con Giovanni Chinnici, avvocato, figlio del magistrato, uno dei tre figli. Ci sono anche due donne, una di loro è Caterina Chinnici, europarlamentare di Forza Italia. Ma l'intervista è con Giovanni Chinnici, con questa vi lascio. Grazie per averci seguito.
19:59Secondo lei ci sono delle analogie riguardo all'atmosfera che avrebbe circondato Paolo Borsellino nell'asso di tempo tra la strage di Via D'Amelio e la strage di Capaci, neanche due mesi prima? C'è un ripetersi dell'isolamento nel Palazzo di Giustizia in quella fase storica e questo ha riguardato anche suo padre?
20:25Guardi, di analogie ce ne sono tante. Prima di parlare del contesto di cui lei mi ha chiesto, io vorrei ricordare alcune analogie di queste stragi che avvengono a nove anni di distanza, ma colpiscono due magistrati che all'inizio degli anni Ottanta avevano iniziato insieme mio padre come capo dell'ufficio, Paolo Borsellino come giudice dell'ufficio istruttore.
20:55Quali sono le analogie? Il tipo di attentato attraverso un'autobomba è fatto non casuale, viene utilizzata persino lo stesso tipo di autovettura, a distanza di nove anni è sempre una Fiat 126 che viene utilizzata per fare l'attentato.
21:22Il posizionamento della vettura che è identico nel caso di Rocco Chinnici e nel caso di Paolo Borsellino. Abbiamo un'agenda che scompare nella strage Borsellino misteriosamente, un'agenda che misteriosamente invece compare un paio di giorni dopo la strage nel caso della strage Chinnici.
21:44Lei mi chiedeva del contesto, non è un mistero, ne parla lo stesso Rocco Chinnici in una drammatica audizione al CSM nel 1982, non è un mistero che Rocco Chinnici e i suoi giudici, all'inizio sono lui, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giuseppe Di Lello, dicono che è un mistero che lavorassero in un isolamento, che era un isolamento e devo dire anche un'ostilità da parte dei giudici.
22:14Ma anche degli stessi colleghi della stessa magistratura venivano accusati addirittura di distruggere il tessuto imprenditoriale palermitano e questo era vero perché il tessuto imprenditoriale palermitano, come lo stesso Rocco Chinnici dice in un'intervista del 1983, era purtroppo emanazione esso stesso in quegli anni della mafia.
22:44Una mafia che era diventata strapotente grazie al traffico mondiale, globale degli stupefacenti.
23:14Cosa pensa dell'ostinazione dei figli di Paolo Borsellino che attraverso il loro legale stanno chiedendo a gran voce verità e hanno ottenuto, se vogliamo, un inizio di risposta dalla procura di Caltanissetta che ha avviato nuove indagini.
23:36Secondo lei è tardi e voi, per esempio, come famiglia Chinnici, rispetto ai tanti dubbi che si possono porre sulla questione dei dimandanti occulti o di atmosfere inquietanti, siete pacificati con questo dato investigativo o storico che dir si voglia?
23:54Io credo che tutte queste stragi siano state eseguite dalla mafia. La mafia si è occupata di tutta la parte esecutiva e militare.
24:25In questo senso credo che sia assolutamente condivisibile il pensiero dei figli di Paolo Borsellino che oggi chiedono verità.
24:38Ma non dimentichiamo che qualche giorno fa il Presidente della Repubblica, Mattarella, riferendosi anche a queste vicende, ha detto che la verità è un dovere, è un diritto per i cittadini, è un dovere nello stesso tempo e certamente è un dovere per le istituzioni.
24:56Lei mi ha fatto una domanda anche più analitica. Vede, io faccio l'avvocato, sono passati 32 anni nel caso delle stragi Falcone e Borsellino, 41 nel caso delle stragi ai Chinnici.
25:10Devo dire che a mio avviso non sarà facile arrivare a una verità giudiziaria che presuppone il rigore della prova in giudizio.
25:20Però credo che si possa arrivare, e sarebbe molto importante, arrivare a una verità storica. Io credo che questo sarebbe già sufficiente per dare ai cittadini italiani e siciliani in modo particolare quella verità senza la quale non ci può essere giustizia.
25:44Se vogliamo tornare indietro a quel 29 luglio 1983, era arrivato il famoso tritolo, c'era il collegamento con un personaggio libanese e proprio a suo padre non era arrivata notizia dell'arrivo di questo tritolo a Palermo. È una cosa che ricorre, questa di informazioni che circolano in alcuni ambienti e vengono escluse da altri.
26:12Il contesto era diverso da quello di oggi. Io credo che oggi non si ripeterebbe quello che invece successe purtroppo nel 1983, cioè che un informatore, tra l'altro questo Boucher Belgassane, il libanese, era un informatore noto allo Polizia e anche in quel contesto relativamente affidabile.
26:38Per quello che sappiamo, per quelli che sono appunto gli atti giudiziari, questo personaggio avvisa la Polizia e l'avvisa per due volte senza dire, questo è agli atti, che il tritolo è destinato al giudice Chinnice. Dice che è destinato a uno di quelli che rompono le scatole, lui usa un altro termine, alla mafia.
27:08La circostanza è che nessuno avvisa Rocco Chinnici e nessuno, che in quel momento è di gran lunga il soggetto, il magistrato, l'uomo delle istituzioni più esposto, e nessuno pensa a rafforzare in qualche modo il suo dispositivo di sicurezza. E questo è un fatto evidentemente di estrema gravità.
27:32Altro aspetto di quella vicenda, la reazione che ci fu in città e forse non solo a Palermo.
28:02Era diversa la sensibilità della città, ma era diversa la sensibilità del Paese rispetto a questi fatti.
28:09Palermo reagì forse con un minimo di stupore e di curiosità per le modalità del tutto nuove e del tutto efferate dell'attentato, però in realtà rispetto all'uccisione del magistrato, così impegnato tra l'altro nel contrasto alla mafia e alla criminalità, una reazione in realtà non ci fu.
28:34Le cose cambierono completamente nove anni dopo, a distanza di nove anni, quando vennero uccisi tragicamente prima Giovanni Falcone e poi Borsellino, ricordiamo anche insieme a tutti gli uomini delle rispettive scorte, come nel caso di Rocco Chinnici.
28:53Perché cambiò? A me piace pensare che quel lavoro, iniziato da Rocco Chinnici fuori dalle auli giudiziarie, non era neanche l'impegno di un magistrato, era l'impegno di un uomo, di un cittadino, quello di andare nelle scuole, parlare ai giovani.
29:11Fu l'inizio di quel percorso di sensibilizzazione della nostra città, che poi nove anni dopo portò invece a una reazione imponente, e io continuo a ritenere autentica, della nostra città, quando questi fatti drammatici ebbero a ripetersi con i giudici Falcone prima e Borsellino dopo.
29:35Si può ritenere Rocco Chinnici, colui che ha concepito non solo il pool antimafia, ma anche un metodo che discendeva in parte dalla legge La Torre, la questione dell'aggressione ai patrimoni mafiosi, ma che stava per diventare il metodo Falcone, però all'origine è lì, nello studio di casa vostra, se vogliamo.
29:53Guardi, io ricordo perfettamente gli incontri tra Piola Torre, che sarebbe stato ucciso poi il 30 aprile del 1982, e papà, nel salone di casa in Via Pipitone Federico, perché papà fornì a Piola Torre, che era un politico e nel suo ruolo di parlamentare portò avanti la torre, che poi venne fusa con un altro disegno di legge dopo la sua uccisione,
30:24ma l'apparato tecnico-giuridico, sia per quanto riguarda la parte sui sequesti e le confischie di prevenzione, sia per quanto riguarda il 416 bis, questi furono dati tutti da Rocco Chinnici.
30:41Lo stesso impianto dell'associazione a delinque di stampo mafioso, che è stata la chiave del successo, o di buona parte del successo, dei procedimenti penali degli anni Ottanta, compreso il maxiprocesso, fu data da Rocco Chinnici.
31:12L'ufficio istruzione, guidato da Rocco Chinnici, partì a sprombattuto con le indagini patrimoniali. Anche questa è una grande intuizione di Rocco Chinnici, per cui lui lo dice in una intervista al Rai del 1983, guardate che è molto più importante togliere ai mafiosi le ricchezze che non metterli in galera,
31:37perché la forza economica è quella che poi gli consente di avere consenso nel territorio e di avere il controllo del territorio. Quindi lui parte a sprombattuto con le indagini patrimoniali, che quindi sono una sua intuizione, che poi però viene applicata e perfezionata da Giovanni Falcone, a cui viene attribuito infatti il metodo follow the money,
32:03sia perché Giovanni Falcone era un giurista particolarmente raffinato e credo che fosse anche un buon conoscitore dell'inglese, questo gli consente di estendere non soltanto al territorio italiano, ma anche ai rapporti con gli Stati Uniti e con i paesi stranieri le ricerche in materia economica e finanziaria.
32:26Quindi è un metodo che nasce, viene intuito da Rocco Chinnici, nasce con Rocco Chinnici e poi viene portato avanti e perfezionato, soprattutto dopo la morte di papà, perché poi Falcone ebbe il tempo anche di poterlo portare avanti e perfezionare.
32:56Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

Consigliato