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La vicepresidente degli Stati Uniti incontra il premier israeliano a Washington. Harris conferma il sostegno a Israele ma ribadisce che bisogna arrivare al cessate il fuoco

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Trascrizione
00:00Incontro alla Casa Bianca tra la vicepresidente degli Stati Uniti Harris e il premier israeliano Netanyahu,
00:07mentre centinaia di manifestanti hanno protestato davanti ai cancelli della residenza presidenziale contro la guerra a Gaza.
00:14Harris ha espresso la sua seria preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza dopo nove mesi di guerra tra Israele e Hamas.
00:31La prima visita di Netanyahu alla Casa Bianca dal 2020 arriva un giorno dopo il suo infuocato discorso al Congresso
00:38in cui ha giurato vittoria totale contro Hamas e ha definito gli oppositori statunitensi della guerra a Gaza come idioti,
00:45ricevendo la standing ovation.
00:47La presidenza della Casa Bianca è stata un'esplosione.
00:52Prima di Harris, che diventerà molto probabilmente la candidata democratica alla presidenza dopo che Joe Biden ha annunciato domenica scorsa il ritiro dalle elezioni,
01:00Netanyahu ha parlato con il presidente in carica.
01:03L'81enne Biden sta facendo pressione affinché Israele e Hamas firmino un accordo per il cessato del fuoco
01:09e la presidenza della Casa Bianca non potrà riuscire a farlo.
01:14Secondo fonti della Casa Bianca, i negoziati per il cessato del fuoco sono nelle fasi finali, ma ci sono ancora questioni da risolvere.
01:20Il segretario generale delle Nazioni Unite, Guy Terrence, intanto, ha definito la situazione umanitaria a Gaza un disastro totale.
01:43La situazione è una situazione di totale illegitimità,
01:46una situazione in cui la legge e l'ordine sono completamente disapparite,
01:51nessuno è in charge di sicurezza in qualsiasi area di Gaza,
01:56quindi vediamo i convoi che sono uccisi in ogni momento.
02:01La guerra ha provocato oltre 39.000 morti a Gaza, mentre nella striscia ci sarebbero ancora decine di ostaggi trattenuti da Hamas.
02:09Giovedì Israele ha fatto sapere di aver trovato i corpi di cinque persone fatte prigioniere dal movimento islamico il 7 ottobre del 2023.

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