(LaPresse) Prende corpo il testo di conversione del decreto Salva-casa e i tempi sono sempre più stretti visto che l’approvazione deve avvenire entro il 28 luglio.
Il documento innanzitutto concepisce parti comuni dell’edificio e unità interne come entità indipendenti. Eventuali difformità edilizie delle unità interne, dunque, non incidono sullo stato legittimo delle parti comuni e viceversa. Tra gli emendamenti in dirittura d’arrivo c’è anche la possibilità data a i Comuni di far slittare da 90 fino a 240 giorni i tempi per eseguire la rimozione delle opere abusive. La proroga potrà essere data in caso di comprovate esigenze di salute dei residenti o di situazioni di disagio socioeconomico. I Comuni potranno destinare alle demolizioni solo un terzo dei proventi derivanti da abusi gravi ma non potranno ricorrere anche alle cifre incassate dalle regolarizzazione riguardanti difformità lievi.
Per quanto riguarda le costruzioni in aree sismiche si prospetta la possibilità di ottenere la conformità delle strutture al momento della richiesta di sanatoria, anche nel caso di interventi effettuati in assenza di titolo abilitativo o in difformità. Basterà pagare una sanzione tra 516 e 2.064 euro per evitare conseguenze penali.
Una delle novità più importanti del Salva casa è la liberalizzazione delle cosiddette Vepa (Vetrate panoramiche). Mentre un altro emendamento prevede il recupero di sottotetti e sottosuolo. Dovrebbe essere più facile anche la regolarizzazone degli immobili realizzati prima del 1977, se passerà la proposta di ritenere documenti idonei ad attestare lo stato legittimo le planimetrie catastali dell’epoca.
L’entità delle tolleranze ammesse e i limiti della possibilità di effettuare cambi di destinazione potrebbero accendere discussioni. Così come la parte della legge denominata "Salva Milano", tesa a sanare le operazioni di demolizione e ricostruzione finite sotto il mirino della magistratura.
Il documento innanzitutto concepisce parti comuni dell’edificio e unità interne come entità indipendenti. Eventuali difformità edilizie delle unità interne, dunque, non incidono sullo stato legittimo delle parti comuni e viceversa. Tra gli emendamenti in dirittura d’arrivo c’è anche la possibilità data a i Comuni di far slittare da 90 fino a 240 giorni i tempi per eseguire la rimozione delle opere abusive. La proroga potrà essere data in caso di comprovate esigenze di salute dei residenti o di situazioni di disagio socioeconomico. I Comuni potranno destinare alle demolizioni solo un terzo dei proventi derivanti da abusi gravi ma non potranno ricorrere anche alle cifre incassate dalle regolarizzazione riguardanti difformità lievi.
Per quanto riguarda le costruzioni in aree sismiche si prospetta la possibilità di ottenere la conformità delle strutture al momento della richiesta di sanatoria, anche nel caso di interventi effettuati in assenza di titolo abilitativo o in difformità. Basterà pagare una sanzione tra 516 e 2.064 euro per evitare conseguenze penali.
Una delle novità più importanti del Salva casa è la liberalizzazione delle cosiddette Vepa (Vetrate panoramiche). Mentre un altro emendamento prevede il recupero di sottotetti e sottosuolo. Dovrebbe essere più facile anche la regolarizzazone degli immobili realizzati prima del 1977, se passerà la proposta di ritenere documenti idonei ad attestare lo stato legittimo le planimetrie catastali dell’epoca.
L’entità delle tolleranze ammesse e i limiti della possibilità di effettuare cambi di destinazione potrebbero accendere discussioni. Così come la parte della legge denominata "Salva Milano", tesa a sanare le operazioni di demolizione e ricostruzione finite sotto il mirino della magistratura.
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