CARTA SAGGIA - Facce da bronzo... sognando l'oro: Forciniti, Tocci e Rosalba presentano le Olimpiadi

  • 2 mesi fa
CARTA SAGGIA - Facce da bronzo... sognando l'oro: Forciniti, Tocci e Rosalba presentano le Olimpiadi

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00:00Sto abbracciando me stessa e mi sto dicendo brava
00:03perché nel corso di tutti questi anni io non me lo sono mai detto brava Rosalba.
00:07Io l'Olimpiada la gioco diverse volte nei miei sogni.
00:12Non la vinco mai.
00:13Non l'ho lasciato di proposito quello spiazzetto, però c'è quello spazietto muoto
00:18e spero che a Parigi venga colmato.
00:24No, l'Olimpiada non sarà mai della stessa materia di cui sono fatte tutte le altre cose.
00:29Magari si avvicinerà un po' di più a quella dei sogni, ma c'è dell'altro.
00:33C'è dell'altro negli occhi di chi quel bronzo conquistato a Londra lo abbraccia tutte le notti
00:38e il suo premio per una vita fatta di sacrifici.
00:41Chi quegli occhi li ha un po' più tristi perché sa che quella medaglia di bronzo a Sydney
00:45avrebbe dovuto avere la faccia, il colore e la consistenza dell'oro
00:50e chi infine ha ancora gli occhi affamati,
00:53tipici degli atleti che non aspettano altro di addentarla quella medaglia e di farlo a Parigi
00:58perché alla voce ori conquistati in carriera hanno lasciato ancora uno spazietto
01:03ma non vedono l'ora di colmarlo.
01:21Fatti di cromaca, storie di sport, grandi eventi, inchieste, giudiziarie
01:26e a parlare saranno loro.
01:28Le pagine dei giornali, di Gazzetta del Sud, le pagine dell'epoca.
01:33Tutto questo e tanto altro è carta saggia.
01:39Tu hai vinto una medaglia di bronzo, però ho da leggerti qualcosina.
01:44Certo.
01:45Campione del mondo 98, dell'Europeo 99, d'Europa 99,
01:49quattro World League, uno si aspetta,
01:54bronzo a Sydney 2000.
01:57Quando senti bronzo a Sydney cosa provi?
02:00Beh, la realtà è che sto facendo pace con questo bronzo da qualche anno
02:05perché non solo per me, credo, ma per tutti noi di quella squadra
02:10è stata più una perdita dell'oro, più che una vittoria del bronzo.
02:14Quindi l'abbiamo vissuta non benissimo.
02:17Venivamo da due anni in cui praticamente avevamo vinto tutto
02:22siamo andati da favoriti, avevamo un po' di pressione addosso sicuramente.
02:28Anche la federazione si era sprecata molto per cercare di darci
02:33tutto quello che ci serviva per portare a casa questa Olimpiade
02:37e abbiamo vinto tutte le partite del girone,
02:42siamo stati l'unica squadra che ha vinto tutte le partite del girone.
02:45La Russia ha perso contro di noi, ha vinto contro la Jugoslavia,
02:49la Jugoslavia ha perso sia contro di noi che contro la Russia,
02:52ma partite sempre equilibrate, non è che perché hai perso nel girone
02:57vuol dire che sei più scarso, infatti poi ha vinto l'Olimpiade.
03:01L'Olimpiade ha tanti significati in realtà, sicuramente il coronamento di un sogno,
03:09in primis il sogno che personalmente avevo da bambino
03:15da quando è iniziata l'attività dei tuffi
03:18e poi pian piano è cresciuto, è diventato sempre più forte
03:22e fortunatamente nel 2016 è stato un obiettivo raggiunto,
03:29poi anche nel 2020 e adesso a Parigi nel 2024 si ripeterà
03:35con più consapevolezza e con la speranza di fare sempre meglio.
03:39Sicuramente questo per tutti gli atleti è l'appuntamento
03:44e oltre che un appuntamento è il sogno di una vita,
03:48perché tutti gli atleti si allenano 4 anni duramente con sacrificio,
03:54ma non solo gli atleti ma pure la famiglia che gli sta accanto
03:57negandosi anche 10 mesi all'anno di non vedere i propri cari, perché poi è così.
04:05Soprattutto in queste discipline ci si affida il talento,
04:09però come dico sempre io poi quello non basta,
04:13io da piccolino sono sempre stata giudicata molto talentuosa,
04:17però va bene finché sei in età giovane, va super bene,
04:22quando cominci a crescere, a confrontarti con gente che ha tanta esperienza
04:27diciamo il talento non basta.
04:30Nel sincro diciamo che ci si tuffa insieme,
04:34però diciamo che durante gli allenamenti cerchiamo di curare ogni dettaglio
04:42e poi una volta in gara dopo il conteggio diciamo che ognuno fa il proprio tuffo,
04:49non si pensa tanto a che cosa sta succedendo al tuo compagno,
04:54ma si pensa proprio all'esecuzione personale,
04:57si cerca di fare il meglio poi una volta usciti dall'acqua ci si guarda,
05:03già dallo sguardo si riesce a capire.
05:06Il ricordo è che già nei quarti di finale non avevamo fatto una grande partita,
05:15se non sbaglio contro l'Australia,
05:18abbiamo vinto 3-1 faticando perché non abbiamo fatto una buona partita,
05:23quindi già qualcosina forse si era sentito,
05:27e poi in semifinale contro la Jugoslavia,
05:32il ricordo è comunque di una squadra che ha fatto una grandissima partita loro
05:37e noi sicuramente sotto tono rispetto a quello che era il nostro potenziale.
05:42Quando io ripenso al Villaggio Olimpico lo paragono sempre un po' a un cartone,
05:48Alice nel Paese delle Meraviglie,
05:51perché io da molto giovane, per me era la mia prima Olimpiade,
05:57nel Villaggio Olimpico tu incontri un po' tutti quelli che sono i campionissimi
06:02che tu hai visto, hai seguito nelle Olimpiadi passate.
06:06Io mi ricordo davanti a me entrando nello stadio per la cerimonia di apertura,
06:16partivamo dal Villaggio Olimpico,
06:18avevo davanti a me la Giamaica,
06:21e alla Giamaica c'era Bolt,
06:24per andare fuori dall'Italia,
06:26ma se rimaniamo in Italia con me c'era Aldo Montano,
06:30c'era la Pennetta, c'era la Schiavone,
06:33per me erano dei mostri sacri che vedevo soltanto in TV
06:37e che si materializzavano davanti ai miei occhi.
06:41Lo stesso fisioterapista che massaggiava un Aldo Montano massaggiava anche me.
06:48Guarda, ti racconto questo aneddoto,
06:50perché in realtà alle Olimpiadi di Rio non eravamo nel Villaggio Olimpico,
06:56ma eravamo al di fuori con tutta la squadra dei tuffi ovviamente,
07:02anche se avevamo la possibilità di entrare ogni qual volta lo volevamo all'interno del villaggio,
07:09però insomma Tania Cagnotto e Francesca Dallapè
07:14che avevano già vissuto esperienze olimpiche importanti,
07:19diciamo che avevano un po' deciso di allontanarsi dalle distrazioni del Villaggio Olimpico.
07:25Tutto per stare vicino al posto dove avremmo potuto pranzare,
07:29per fare poco tragitto per andare a pranzo.
07:31Non è utile, io mi ricordo c'era un concerto dei flamenchisti che suonavano,
07:37non sono potuto andare e mi è dispiaciuto tantissimo.
07:41Il gruppo si cementa in qualunque momento della giornata,
07:44non è una cosa che si cementa in campo e basta.
07:48Poi certo, ci sono le caratteristiche diverse di ogni persona, di ogni giocatore,
07:52dove c'è uno che ha più bisogno di stare da solo e fare delle cose,
07:56c'è uno che ha più bisogno di stare concentrato in man camera,
07:59non è che devi andare in discoteca, una cosa decente,
08:02però fare una passeggiata, andare a vedere per esempio un concerto che si tiene lì nel Villaggio Olimpico,
08:07pieno di eventi, è una cosa che secondo me fa bene.
08:13Sai, io penso poi questo, che quando già si partecipa alle Olimpiadi è già una grandissima vittoria
08:19e quando riesci ad ottenere una medaglia olimpica, a prescindere dal colore,
08:24ho imparato che è sicuramente un grande obiettivo raggiunto, ma non grande, grandissimo,
08:30perché poi a questo susseguono una serie di eventi bellissimi che ti segnano nella vita,
08:37che ti porti, che poi, come faccio io, racconto ai miei figli.
08:41Anche solo andare davanti al Presidente della Repubblica e stringervi la mano
08:46non è un qualcosa che fanno tutti, è un qualcosa di grande,
08:51che poi lo apprezzi quando tu cominci ad essere pure più grandicello, ad avere una certa età.
08:57Sta facendo un lavoro incredibile, eccezionale, da quando ha preso in mano la squadra.
09:03Cioè quello che è riuscito a fare veramente ha dell'incredibile,
09:06si è ritrovato da un giorno all'altro a cambiare quasi tutto l'organico, forse tutto l'organico dopo le Olimpiade
09:13e ha portato subito dei risultati incredibili con giocatori che fino a quel momento non erano quasi conosciuti.
09:20Per quanto riguarda l'aspetto ludico, il mio ricordo è che noi non abbiamo avuto alcun aspetto ludico,
09:25proprio perché eravamo favoriti e tutto era incentrato veramente in maniera forse oggi ti direi anche eccessiva
09:36al non avere distrazioni e credo che invece un po' di distrazioni avrebbero fatto.
09:42Ecco, forse un piccolo consiglio se mi posso permettere di dare a Fefe di non essere troppo chiuso in questo aspetto,
09:51perché comunque anche loro, adesso non dico che sono propri favoriti, ma ce la giocano.
09:55Sono tra le tre, quattro squadre che devono provare ad arrivare a questa medaglia,
10:00quindi un pochino di pressione ci sarà e cercare anche di scioglierla.
10:07Sinceramente sarei voluta essere una bella faccia d'oro, se uno potesse scegliere avrei preferito sicuramente quella,
10:16però sicuramente anche supporterò i miei conterranei, anzi particolarmente Giovanni lo conosco.
10:25I cinesi sono molto molto bravi, sono molto forti, insomma io credo che i cinesi, ti parlo da sportivo,
10:38con tutti i sacrifici che fanno si meritano veramente quell'oro.
10:43Io credo che perdere quelle due partite abbia dato alla Jugoslavia un po' di pressione in meno
10:52e in più la voglia di riscatto che magari a noi un pochino ci è mancata.
10:59Perdere nel girone ti dà quella cattiveria in più e anche quella sensazione di voglia di rifarsi.
11:08Se vuoi vincere un'Olimpiade, un Mondiale, un Europeo, devi battere le squadre più forti che c'hanno in circolazione,
11:14quindi non cambia trovarle prima, trovarle dopo.
11:18Anche infatti nel girone dell'Italia adesso abbiamo la Polonia e il Brasile, due squadre fortissime nel girone,
11:24ma passano tre squadre.
11:28Io non so, è una mia sensazione, ma credo che una piccola sconfitta può aiutare a tirare fuori quella cattiveria
11:37che serve a mantenere una certa forza, voglia di riscatto.
11:42Ci sono due Cosentini come te, dopo Rosalba, ci sono tutti quanti della stessa,
11:47insomma Rossano, anche lì zona di mare, quindi probabilmente è questo il segreto, si cresce meglio.
11:53Il mare è sempre utile, è sicuro, fa sempre bene, però non lo so che cosa c'è.
11:58Anche lì hanno fatto un gran lavoro, oppure è semplicemente il caso che ha avuto.
12:02I campioni nascono dove vogliono nascere, diciamo.
12:04Sì, se ci pensi, mi ricordo che quando vinse l'Olimpiade alla Jugoslavia c'era il paese,
12:11mi pare che si chiama Kles, che aveva tre o quattro medaglie olimpiche ed era un paese di non so 2000 abitanti.
12:18Laurenzano, 21 anni, se non sbaglio, nel ruolo di libero, che io credo sia uno dei ruoli più difficili a livello mentale,
12:27dove di solito ci si arriva con una certa esperienza, una certa età, ad essere forte.
12:33Lui già a 21 anni ha vinto un campionato italiano e nel Giro della Nazionale.
12:37Poi Lavia che comunque è cresciuto in maniera esponenziale, io adoro come sta in campo,
12:44io so che ha tutte le capacità e le caratteristiche per poter fare quello che sta facendo e quindi non ho dubbi che continuerà a fare.
12:53Allora, l'Olimpiade di Tokyo è stata un'Olimpiade sotto certi aspetti difficile, sotto altri aspetti meno impegnativa.
13:02Difficile perché comunque per via del Covid eravamo obbligati, in un certo senso, a fare i tamponi giornalmente
13:12e meno impegnativa perché, come ti dicevo prima, la tensione, soprattutto nei giorni prima, era di meno rispetto all'Olimpiade di Rio.
13:25Perché comunque dal villaggio ci portavano direttamente in piscina, allenamento in piscina e si ritornava al villaggio,
13:32quindi non c'erano assolutamente altre vie. Tra l'altro un'esperienza, tra virgolette, un po' così,
13:43perché nel viaggio di andata abbiamo beccato nel nostro aereo un giornalista che poi è risultato positivo
13:53e quindi ancora di più alcuni componenti della squadra nazionale dei Tuffi, me compreso, eravamo sorvegliati.
14:04In quell'anno lì c'erano i nazionali cadetti che si allenava e c'era una ragazzina che faceva le gare a 48 kg
14:15che poi lei ha preso il mio posto nazionale a 52 kg, che è la Giuffrida, e lei poi è stata una super, anzi lei ha fatto pure meglio di me,
14:24perché lei partirà per la terza Olimpiade con già due medaglie olimpiche, un argento e un bronzo.
14:30Con Sydney si chiude proprio quell'era lì, quella generazione dei fenomeni e tu ne hai fatto parte.
14:36Chi ti ha dato tra compagni e allenatori quel qui di in più?
14:41La prima volta che sono arrivato lì c'era Velasco e il gruppo che tu hai definito la generazione dei fenomeni era già ben coeso, ben forte, ben creato, ben strutturato
14:52e io mi sono inserito in questo gruppo e devo dire che la cosa che ricordo in maniera incredibile era la qualità dell'allenamento,
15:05era sempre una sfida tra di noi, non ero abituato a questo livello di esigenza, di pressione, di attenzione.
15:16Il primo riscaldamento mi mette a farlo con Gardini, che io lo conoscevo perché anche lui era Ravenna, ma io ero giovanissimo,
15:26poi lui è andato via e io ho cominciato a giocare contro di lui, non insieme a lui.
15:30Mi mette a fare il riscaldamento con Gardini e vi ricordo che Gardini dopo pochissimi scambi subito mi fa un pallonetto e ancora non mi sentivo così caldo da fare un tuffo
15:41e io gli faccio, guarda che se mi fai pallonetti te li faccio anche io, perché da noi c'era questo gioco, noi eravamo un gruppo di ragazzi giovani a Ravenna
15:50dove c'era anche questa cosa del pallonetto che ci lasciamo un pochino stare, che non era un piacere tuffarsi.
16:00E Gardini mi dice, ma mi stai minacciando? Ma come ti viene in mente? Certo che ti devi tuffare!
16:06Dico, ok, allora da lì ha cominciato a farmi solo pallonetti, abbiamo fatto il riscaldamento dove forse ci saremmo fatti duecento pallonetti a vicenda.
16:16Se facciamo una sfida io contro Papi, che è dall'altra parte, io voglio vincere, non voglio perdere, lui vuole vincere, non vuole perdere.
16:24Nel roster che andrà a giocarsi l'Olimpiade di Parigi ci sarà un Bovolenta.
16:34Una delle cose che mi emoziona di più in assoluto, io non vedevo Alessandro da diversi anni, sono venuto via dalle zone dove lui abita e sono riandato poche volte
16:49e quindi l'ultima volta l'avevo lasciato che era un ragazzino, sì, alto, ma ancora un ragazzino.
16:55Poi l'ho rivisto due anni fa, credo, o due o tre anni fa, che ha fatto un collegiale qui sulla Sila.
17:03Mi ha detto Carmelo, il mio allenatore, Carmelo Perrotta, se ti va, c'è il figlio di Bovolenta, c'è la Nazionale, andiamo a salutarli.
17:12Sono arrivato, lo stavano mangiando, sono andato a salutarlo, si è alzato ed era un armadio gigantesco, adesso credo sia ancora, forse un po' più alto, ma sicuro più grosso.
17:26Poi sono andato a vedere gli allenamenti e nelle movenze in campo era uguale al padre, era qualcosa di, vederlo faceva veramente effetto.
17:38Adesso sta venendo fuori la sua personalità, il suo carattere, sta cambiando anche proprio come postura, sta cambiando tutto,
17:47adesso sta diventando veramente quello che deve essere, cioè Alessandro Bovolenta, che non c'entra niente con il padre.
17:54E se fosse stato mandato in missione da qualcuno per completare ciò che non siete riusciti a fare voi?
18:00E' un bel modo di vedere le cose. Con Bovo ho fatto addirittura le scuole, la prima volta titolare insieme in A1, la prima volta convocati in Nazionale insieme,
18:13World League vittoria insieme, in camera insieme.
18:16La mia adolescenza è stata un'adolescenza diversa da molte altre adolescenze, perché appunto ho puntato tutto sullo sport e quindi, come si dice,
18:31ci sono stati dietro tanti tanti sacrifici, come appunto andare in piscina a fare allenamento,
18:38quell'oretta e mezza prima di andare a scuola, proprio per insomma cercare di curare quei piccoli dettagli e cercare poi di arrivare al meglio nelle competizioni.
18:53L'imprinting l'hai avuto qui, qui a Paola, le scuole inizialmente le hai fatte qua.
18:58Quanto conta dove nasci, quanto conta ciò che vedono i tuoi occhi quando ti alzi, quanto contano le regole che apprendi in un determinato luogo?
19:09Sicuramente nascere in un posto così, definiamolo umile a livello e forse anche povero a livello economico, sociale, ma ricco di natura, di bellezza, di tranquillità, di pace
19:27e ti dà delle caratteristiche che secondo me si vedono anche, probabilmente anche la via un pochino, così lo vedo molto tranquillo, non credo che dalle sue parti sia molto diverso da come è qui, più o meno è simile.
19:42Diciamo che il nostro di sport è uno sport individuale, però nell'individualità dello sport alla fine dietro c'è sempre una squadra, che non è soltanto composta dall'allenatore, dal fisioterapista, dal mental coach, dal preparatore atletico e dalla squadra stessa, della squadra stessa dello sport praticato, ma soprattutto da una famiglia dietro.
20:11Allora io la Olimpiada la gioco diverse volte nei miei sogni purtroppo, è uno di quei sogni ricorrenti e non la vinco mai.
20:22Non l'ho lasciato di proposito quello spiazzetto, però c'è quello spazietto vuoto e spero che a Parigi venga colmato, quello in un certo senso scaramanzia o non scaramanzia è sicuramente il sogno che coltivo e che spero di raggiungere, proprio perché dietro c'è tanto sacrificio, c'è tanto lavoro e quindi insomma spero arrivi.
20:50Ma lì, diciamo che quel momento lì stavo proprio abbracciando un sogno, cadeva dal cielo, perché sai, vincere una medaglia alle Olimpiadi, anche chi si conferma durante tutto l'anno è sempre un qualcosa di incredibile, tu pensi sempre no non lo sto facendo, non sto vincendo una medaglia alle Olimpiadi, rimane sempre incredulo.
21:20E' come quando succede una cosa troppo brutta, non ci credi che sia potuto accadere e la stessa cosa è quando ti succede una cosa troppo bella, pensi no, non può succedere questa cosa, quindi io allargo le braccia, guardo il cielo, ringrazio sicuramente Dio, ma in quel momento allargare le braccia e guardare il cielo, sto abbracciando una serie di sacrifici fatti, sto abbracciando me stessa,
21:47mi sto dicendo brava, perché nel corso di tutti questi anni io non me lo sono mai detto brava Rosalba.
21:52Ricordo che appena è finita ero seduto su quella panchina e non pensavo ad altro che la prossima la vinco, e invece una prossima non c'è stata, quindi quello che posso dire ai ragazzi che partecipano a questa, anche se sono giovanissimi, in piena forma, stanno bene, sanno che hanno davanti tutta una carriera come l'avevo io,
22:12non è detto che ci sarà un'altra occasione, bisogna cercare di risfruttare quella che si ha in questo momento qui.
22:42Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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