(simona de ciero) Un robot chirurgico capace di imitare la movenza dei serpenti per muoversi nel corpo delle donne con tumore al seno e rimuovere le neoplasie senza danneggiare gli organi sani e permettere una ricostruzione immediata della mammella conservando anche la sensibilità. Sembra fantascienza e invece - per la prima volta in Europa - è realtà. Merito del nuovo robot Da Vinci Sp (single port) acquistato dall' istituto di ricerca e cura a carattere scientifico Candiolo di Torino, e del luminare Antonio Toesca, direttore della chirurgia senologica dell’ospedale e quel medico che dieci anni fa effettuò il primo intervento al mondo di mastectomia mini-invasiva robotica per la cura del tumore al seno. L'operazione eccezionale è stata eseguita lo scorso 18 giugno su una paziente cinquantenne con diagnosi di tumore al seno e precedentemente sottoposta a chemioterapia, come da protocolli relativi a tipo e stadio della neoplasia. Dimessa dopo 48 ore dopo l’intervento, la donna oggi è a casa e si è perfettamente ristabilita. «L'intervento con il nuovo robot è stato eseguito attraverso una singola incisione di 2,5 centimetri sotto l'ascella - spiega Antonio Toesca -. A differenza della versione precedente del robot Da Vinci, dotato di 4 braccia, Da Vinci Sp ne possiede uno solo, da cui emergono 3 strumenti e la telecamera, in grado di muoversi in maniera flessibile, appunto come un `cobra´, senza danneggiare i tessuti sani e riducendo al minimo l'impatto della chirurgia demolitiva, con vantaggi sia estetici che funzionali». Non solo. I sofisticati strumenti chirurgici accessori al nuovo robot e comandati dal chirurgo, permettono di eliminare completamente il fisiologico tremore dell'operatore «umano», così da garantire la massima precisione e la corretta esposizione dei tessuti da rimuovere. «Parliamo di un tipo di chirurgia modernissima e già oggetto di approfonditi studi perché capace di migliorare sensibilmente l'impatto “estetico” e la qualità di vita delle donne mastectomizzate, spesso penalizzate da sequele psico-fisiche invalidanti dopo l'intervento con tecnica classica – chiarisce ancora il medico -. L'estrema precisione chirurgica, infatti, permette di conservare la sensibilità del seno, preservare il complesso areola-capezzolo ed il lembo cutaneo e sottocutaneo che contiene i vasi sanguigni superficiali, e ridurre al minimo la cicatrice chirurgica che, visto che la piccola incisione viene eseguita distante dalla mammella». L'Irccs Candiolo oggi è l'unico Istituto europeo che esegue interventi al seno con il robot «cobra» (acquistato grazie alla fondazione piemontese per la ricerca sul cancro) e che, più in generale, sviluppa filoni di ricerca sugli altri tipi di intervento chirurgico mini-invasivo e conservativo per la cura del carcinoma mammario. E, nonostante si tratti di una procedura chirurgica di eccezione «non vogliamo si tratti di una procedura eccezionale, ma di routine nel nostro ospedale». E infatti, il prossimo intervento è già stato programmato e sarà eseguito dopodomani, mercoledì 26 giugno.
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