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Sulle cime innevate della Marmolada, a 3.343 metri di altezza, un insolito scenario: la sabbia del Sahara. Le recenti ondate di caldo hanno accelerato lo scioglimento delle nevi di giugno, rivelando le tracce rossastre della sabbia desertica trasportata dalle correnti. Carlo Budel, gestore del Rifugio Punta Penia, ha documentato questo evento con un video diffuso sui social. «Buongiorno mondo, è arrivata la sabbia del Sahara!», esclama Budel mentre mostra la coltre rossastra che ricopre la neve. Un evento non nuovo, ma che desta comunque fascino e preoccupazione.
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L'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) conferma che questo fenomeno, seppur non raro, sembra aumentare di frequenza. «Abbiamo valori doppi di sabbia a Malga di Gazza rispetto al fondovalle», ha spiegato Gabriele Tonidandel, direttore dell'ufficio Aria e agenti fisici dell'Appa, al Corriere del Trentino. «Sono composti che non hanno particolare pericolosità, è sabbia a tutti gli effetti. Il fenomeno non ci preoccupa particolarmente dal punto di vista sanitario. Chiaramente sappiamo che sporca tutto..», ha concluso il dirigente.
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Il fenomeno dovrebbe durare fino a fine settimana, quando è previsto un brusco peggioramento del tempo. Per questo motivo, la massima prudenza è consigliata a chi intraprende escursioni in alta quota, dove i sentieri potrebbero essere ancora innevati. Intanto, Budel si prepara ad accogliere i turisti nel suo rifugio, aperto fino al 20 settembre. Un'occasione per ammirare da vicino questo affascinante quanto preoccupante fenomeno, simbolo dei cambiamenti climatici in atto.

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