Dopo il granchio blu, che ha infestato l'Alto Adriatico e messo in ginocchio le cooperative polesane di raccolta delle vongole, è la volta del «gambero killer». La specie aliena è stata segnalata nel Padovano, ad Albignasego.Paolo Caratossidis, promotore del primo Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina, associazione che sta studiando il fenomeno sotto i profili economici, sociali e culinari, ha filmato l’incontro ravvicinato con alcuni esemplari del temibile «gambero killer della Louisiana». «La presenza di questi crostacei in fossati e canali non è ahimè una novità. Ma non pensavo di vederli sguazzare placidamente in un contesto urbano. Sono ben visibili e hanno la dimensione di una spanna abbondante. Mangiano di tutto e sono una bomba ad orologeria per l’ecosistema e le specie autoctone», spiega Caratossidis. « Sono originari delle Americhe dove vengono mangiati - prosegue - ma sconsiglio vivamente di fare altrettanto con questi che vivono in canali di scolo ed in presenza di inquinamento». Il Procambarus Clarkii, nome scientifico del gambero della Louisiana, può superare i 12,5 centimetri di lunghezza. Importato in vari Paesi a scopo di allevamento, per la sua velocità di accrescimento e prolificità, oggi è considerato il gambero di fiume più diffuso al mondo. In Italia è stato importato in Toscana da un'azienda di Massarosa, vicino al Lago di Massaciuccoli, per un tentativo di commercializzazione. Sfuggito agli allevamenti, sì è diffuso in tutta Italia: «Stiamo iniziando a convivere con fenomeni di ampia portata che dimostrano dei cambiamenti epocali per ciò che riguarda il nostro territorio. Bisogna vigilare ed intervenire al più presto », chiude Caratossidis.
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