Milano, 12 giu. (askanews) - La pausa pranzo è un momento importante nella giornata lavorativa e contribuisce al benessere delle persone. In Italia è molto diffusa, come ha confermato una ricerca condotta da American Pistachio Growers, associazione no profit che unisce i coltivatori di pistacchi americani, in collaborazione con mUp Research, per indagare le abitudini alimentari degli italiani nel corso della loro normale giornata di lavoro.
«La prima cosa rilevante che emerge della ricerca - ha detto ad askanews Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione - è che otto italiani su dieci sono abituati a interrompere la giornata con una pausa pranzo e questo evidentemente sottolinea l'importanza anche di un attaccamento alla tradizione. Purtroppo però solo uno su quattro giudica effettivamente corretto il proprio modo di alimentarsi nella pausa pranzo e questo deve far pensare perché le motivazioni sono sia la mancanza di tempo, che è la principale, ma anche l'assenza di spazi adeguati dove poter assumere la pausa pranzo e anche poi sulla scelta degli alimenti, l'impossibilità di variare come si vorrebbe proprio la propria alimentazione».
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Ma quali sarebbero le condizioni migliori per una pausa pranzo più salutare? «L'ideale - ha aggiunto il dottore - sarebbe portarsela da casa, gli alimenti da consumare. Però portarseli da casa presuppone poi la possibilità di consumarli bene sul luogo di lavoro. E qui ci vuole uno spazio che non sia purtroppo quello davanti al computer, altrimenti tutti i vantaggi si perdono. E purtroppo la ricerca dice che praticamente un italiano su tre consuma proprio in questo modo, anzi senza smettere di lavorare».
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Queste difficoltà emergono chiaramente dalla ricerca, ma nell'ottica di migliorare le cose si possono adottare anche altre strategie alimentari. «La pausa pranzo è uno solo dei momenti di rapporto con cibo nella giornata lavorativa. L'ideale sarebbe anche metterci di tanto in tanto uno snack, in modo da interrompere più frequentemente la tensione del lavoro, ma anche permettere di avere una pausa pranzo particolarmente leggera».
In questa prospettiva lo studio evidenzia che il 42% degli intervistati è attento alla scelta della frutta a guscio e della frutta secca, scelta ritenuta ottimale dal punto di vista nutritivo perché si tratta di alimenti ricchi di proteine e con pochi grassi.
«In particolare, parlando della frutta a guscio - ha concluso Giorgio Donegani - meritano un'attenzione speciale i pistacchi americani, perché il pistacchio ha questa caratteristica di essere racchiuso nel suo involucro, nel suo guscio. Il fatto di concentrarsi sullo sgusciare e mangiare lentamente da un lato rilassa, dall'altro facilita anche il raggiungimento della sazietà».
«La prima cosa rilevante che emerge della ricerca - ha detto ad askanews Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione - è che otto italiani su dieci sono abituati a interrompere la giornata con una pausa pranzo e questo evidentemente sottolinea l'importanza anche di un attaccamento alla tradizione. Purtroppo però solo uno su quattro giudica effettivamente corretto il proprio modo di alimentarsi nella pausa pranzo e questo deve far pensare perché le motivazioni sono sia la mancanza di tempo, che è la principale, ma anche l'assenza di spazi adeguati dove poter assumere la pausa pranzo e anche poi sulla scelta degli alimenti, l'impossibilità di variare come si vorrebbe proprio la propria alimentazione».
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In questa prospettiva lo studio evidenzia che il 42% degli intervistati è attento alla scelta della frutta a guscio e della frutta secca, scelta ritenuta ottimale dal punto di vista nutritivo perché si tratta di alimenti ricchi di proteine e con pochi grassi.
«In particolare, parlando della frutta a guscio - ha concluso Giorgio Donegani - meritano un'attenzione speciale i pistacchi americani, perché il pistacchio ha questa caratteristica di essere racchiuso nel suo involucro, nel suo guscio. Il fatto di concentrarsi sullo sgusciare e mangiare lentamente da un lato rilassa, dall'altro facilita anche il raggiungimento della sazietà».
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