Washington, 10 apr. (askanews) - Duro colpo per i diritti delle donne negli Stati Uniti. La più alta corte dell'Arizona ha stabilito che una legge del 1864 che vieta la quasi totalità degli aborti è applicabile, una decisione simbolica con importanti implicazioni elettorali a pochi mesi dalle presidenziali in questo stato chiave del sud degli Stati Uniti.La legge in questione proibisce tutti gli aborti dal momento del concepimento, a meno che la vita della madre non sia in pericolo. Lo stupro o l'incesto non sono considerati eccezioni valide. Tuttavia, il procuratore generale dell'Arizona, la democratica Kris Mayes ha promesso di non perseguire né chi ricorrerà all'aborto, né i medici che lo procureranno.La Corte Suprema dell'Arizona infatti ha stabilito che la legge, rimasta inattiva per decenni, è ora "applicabile". I giudici hanno stabilito che non c'è alcun ostacolo alla sua applicazione perché la protezione costituzionale federale dell'aborto è stata abrogata nel 2022, rendendo ogni stato responsabile di legiferare in materia.La Casa Bianca ha affermato che gli abitanti dell'Arizona dovranno ora affrontare un divieto di aborto ancora più "estremo e pericoloso" dopo che la Corte Suprema dello stato ha confermato un divieto vecchio di 160 anni che potrebbe vedere i medici che eseguono la procedura incarcerati per cinque anni, l'ultima mossa per limitare i diritti riproduttivi negli Stati Uniti. La legge "non riesce a proteggere le donne anche quando la loro salute è a rischio o in casi orribili di stupro o incesto", ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre durante un briefing.
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