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Busto Arsizio (Va), 8 apr. (askanews) - "Scopo della Lega è il raggiungimento dell'autonomia amministrativa e culturale della Lombardia, ciò realizza le aspirazioni delle popolazioni locali a un'autogoverno che tenga conto della necessità di uno sviluppo sociale legato alle caratteristiche etniche e storiche del popolo lombardo".Così la notaia varesina Franca Bellorini ha letto l'articolo 1 dello statuto della Lega Lombarda nel corso di una rievocazione di quel giorno di 40 anni fa che si è tenuta nella sala conferenze del Museo del Tessile di Busto Arsizio.Il 12 aprile 1984 fu lei a siglare l'atto di fondazione del partito. "É un seme che hanno piantato e secondo me sono stati lungimiranti - ha coomentato - poi hanno fatto seguire le loro aspirazioni in altri modi, io non li ho più seguiti" ha aggiunto.Alla celebrazione non hanno partecipato il segretario della Lega Matteo Salvini, né il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, né il fondatore Umberto Bossi, ma l'evento si è incentrato sul racconto di un altro leghista della prima ora, Francesco Speroni, protagonista del libro-intervista di Marco Linari "Il volo padano". Rispetto alla Lega di allora, ha osservato l'ex tecnico dell'Alitalia diventato all'improvviso un punto di riferimento della Seconda Repubblica, "ci sono differenze enormi, a iniziare dal capo", "poi la Lega allora era territoriale, oggi ha carattere nazionale", ma adesso punta dritta verso l'autonomia differenziata dopo essere "nata autonomista" ed essere passata per una fase secessionista.

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