SpeechBox - Puntata 16/01/2024 - De Giorgio

  • 7 mesi fa
SpeechBox - Puntata 16/01/2024 - De Giorgio

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00:00 Mar Rosso, il focus di questa puntata di Speechbox tra poco è dedicata proprio a
00:08 quello che sta succedendo nello Yemen con le ricadute sull'approvvigionamento di
00:12 materie prime, in modo particolare petrolio e gas. Aumentano i prezzi oppure no?
00:17 Qual è la situazione si rischia per l'Europa e dunque anche per l'Italia?
00:22 Una nuova spinta inflazionistica ora che l'inflazione nel vecchio continente sta
00:26 rientrando sotto l'obiettivo del 2%, ne parliamo tra poco con il nostro ospite
00:31 vi aspetto dopo la sigla.
00:34 Eccoci, nuova puntata di Speechbox, benvenuti. Situazione in Mar Rosso, quello
00:55 che sta succedendo nello Yemen dopo gli attacchi di Stati Uniti e Gran Bretagna
01:00 verso obiettivi uti, c'è stato un rincaro del petrolio, adesso anche il
01:05 Qatar ha deciso di bloccare alcune navi dirette in Europa, navi che
01:09 trasportavano gas naturale liquido, navi gasiere e questo che cosa potrà
01:14 comportare? Cerchiamo di capirne qualcosa di più,
01:17 già si parla di allarme sul possibile approvvigionamento di materie prime,
01:22 rincari, spinta inflazionistica, dicevo cerchiamo di capirne qualcosa di più
01:26 con il nostro ospite di questa puntata di Speechbox, do il benvenuto a Domenico
01:30 Antonio De Giorgio, docente a contratto di Financial Markets, Credit and Banking
01:35 all'Università Cattolica di Milano, ben ritrovato.
01:39 Grazie e buongiorno dell'invito. Dunque dicevamo, il petrolio che rincara, il gas
01:44 per adesso fermo con queste navi del Qatar che in realtà il prezzo del gas
01:48 non ha subito variazioni, anzi è sceso per la prima volta dall'ottobre del 2021
01:53 sotto i 30 euro al megawatt ora, ma si parla di un rischio nuovamente di
01:59 inflazione, di spinta inflazionistica. Ci aiuti a capire cosa sta succedendo e se
02:04 dobbiamo preoccuparci davvero? Senz'altro le aumentate tensioni
02:11 geopolitiche, come peraltro scrivo sui miei social da mesi, chiedono e predicano
02:18 un aumento di certi prezzi, ma in che senso? Nel senso che è il costo di
02:27 approvvigionamento di tutta la serie di materie prime, prodotti semiravorati e
02:32 finiti che transitano dal Mar Rosso verso il Mar Mediterraneo che subisce un
02:37 rincaro, ma questo rincaro come dire è legato prevalentemente ai maggiori oneri
02:44 di spedizione, se volete metterla così. A differenza dello shock pandemico che
02:51 abbiamo nella nostra memoria fresco fresco, perché purtroppo sono quattro anni da
02:56 che siamo passati nelle forti caudine del covid, lo shock di questo
03:02 momento storico invece è caratterizzato non dalla assenza, ma da rincaro a
03:09 livelli più elevati dei prezzi di approvvigionamento, quindi mentre nel 2020
03:14 abbiamo assistito ad una assenza di forniture perché il mondo si era fermato,
03:20 in questo caso stiamo osservando invece un aumento dei costi di spedizione, però
03:26 aggiustandosi a livelli più alti i prezzi poi non hanno motivo di andare
03:30 oltre il rincaro del costo di spedizione e la situazione attuale è esattamente
03:36 questa, tanto sulle materie prime energetiche e su tutta la catena di
03:39 fornitura che arriva dal lontano oriente, dalla Cine. Quindi mi faccia capire,
03:43 al di là, al netto, dei costi di spedizione, lei ci dice non sono
03:48 giustificati i rincari ulteriori, nel caso dovesse succedere si tratterebbe
03:53 soltanto di speculazione? I rincari ulteriori non sono giustificati in
03:59 maniera protratta quando lo shock è una tantum, in questo momento lo shock è una
04:06 tantum, il rincaro dei noli non giustifica per nulla una strutturale
04:14 accelerazione dell'aumento dei prezzi. Passiamo dal livello 1 al livello 3 e al
04:19 livello 3 rimaniamo, viceversa per avere delle spirali
04:23 inflazionistiche è fondamentale, ripeto da anni, che cresca in maniera
04:29 strutturale il potere d'acquisto dei consumatori, che in questa fase storica
04:35 invece sta calando in termini reali perché gli incrementi salariali sono
04:40 più bassi degli incrementi dell'inflazione generalista, per cui la
04:45 spirale inflazionistica si innesca quando i consumatori hanno troppo da
04:49 spendere, viceversa adesso abbiamo uno shock che
04:53 sembra essere legato soltanto ai costi logistici, diverso sarebbe e speriamo che
04:59 non accada, il caso in cui l'Iran decidesse di bloccare lo stretto di Hormuz
05:07 e allora a quel punto il petrolio mancherebbe e con esso l'andamento dei
05:13 prezzi sarebbe tale per cui gli incrementi arriverebbero al punto in cui
05:16 la domanda verrebbe distrutta. Diversa la situazione sul gas, a che punto siamo
05:21 con gli approvvigionamenti ad esempio in Italia?
05:24 Non c'è alcun tipo di problema sugli approvvigionamenti di gas perché
05:29 ribadisco la notizia del Qatar che mette, diciamo, per andare per una strada
05:36 diversa, un po' come i re magici che visitato Erode quando ritorno alle loro
05:40 terre per una via diversa, la stessa cosa accadrà con le navi gasiere, anziché
05:45 metterci due settimane, ce ne metteranno quattro ma arriveranno comunque in
05:49 Italia. Peraltro va ribadito il concetto, spesso taciuto da tutti, che è la domanda
05:56 industriale di gas in Europa che è ancora più bassa del periodo dei lockdown
06:05 covid, quindi abbiamo perduto una fetta enorme di domanda durevole di gas e gli
06:13 incrementi che abbiamo in Europa sono soltanto legati ai cicli meteorologici e
06:18 ultimamente abbiamo fatto un pochino più freddo nel nord Europa, le immagini
06:22 norvegesi le abbiamo tutte in mente e quindi un po' di rincaro del
06:28 prezzo del gas c'è stato, ma è come dire un fuoco fatuo, purtroppo la domanda di gas
06:33 in Europa è stata deliberatamente messa sotto un trottore. Sul gas, gli
06:42 approvvigionamenti, torniamo tra un attimo, però invece abbiamo letto sulla
06:45 situazione ancora dello IEM, anche un possibile rischio di approvvigionamento
06:49 di altri tipi di materie, acciaio, ferro, microchips, c'è questo problema per
06:54 l'industria italiana? Lo vede da qui alle prossime settimane?
06:58 Senz'altro ribadisco la disruption, come si dice, cioè la interruzione dei
07:07 flussi ordinari di fornitura nella logistica planetaria è un tema sensibile,
07:12 quindi non possiamo negare che sia un tema di attenzione, però è fondamentale
07:18 pure ricordare che è nell'interesse dei produttori che i beni giungono ai
07:23 consumatori e che i consumatori, nel nostro caso gli europei, riescano ad
07:28 approvvigionarsene. L'aumento dei costi di spedizione si rifletterà ai tempi di
07:34 produzione, un po' come i tempi di attesa per le automobili durante il periodo del
07:39 Covid, che erano di 18-24 mesi per una nuova automobile, potrebbero aumentare, ma
07:45 da qui a parlare di rischio e inflazione ce ne passa.
07:49 Torniamo allora a parlare del gas, perché gli scenari sono cambiati di recente con
07:55 gli Stati Uniti che sono ad oggi il principale e il più importante esportatore
08:01 di gas, più dell'Australia e del Qatar. Come impatta questa situazione sull'Europa
08:06 e sull'Italia? Quali sono gli scenari nuovi? Lo scenario nuovo è semplicemente
08:12 che sarem più poveri, perché è vero che gli Stati Uniti sono il principale
08:18 esportatore di gas a livello planetario, ma è sempre, va sempre ricordato che il
08:24 loro gas costa molto di più degli altri gas e quindi avere le stesse
08:31 quantità sul mercato a prezzi chiaramente più elevati di quelli ai
08:36 quali eravamo abituati noi europei grazie alle forniture russe che erano
08:40 terrestri vuol dire accettare permanentemente una bolletta energetica
08:47 più elevata, che non vuol dire inflazione, ma vuol dire povertà. È diverso il
08:53 discorso, quindi noi da un punto di vista della sicurezza degli
08:57 approvvigionamenti abbiamo grosso modo risolto i problemi, ma ad un livello di
09:03 costo tra le tre e le quattro volte più elevato di quello che proteggevamo
09:09 nell'epoca della golden age russo. Quindi cambiando fornitore, dovendo farlo
09:15 arrivare ad esempio appunto dagli Stati Uniti con dei tempi ben più ampi e con
09:21 situazioni diverse rispetto a quelle terrestri della Russia, dovremo pagare di
09:25 più. Non è certo una buona notizia questa, le nostre bollette. Infatti la
09:29 domanda industriale di gas in Europa ribadisco è tornata ai livelli dei
09:35 primi anni 2010. Abbiamo perso 15 anni di produzione
09:38 industriale specialmente in Germania. Va ricordato però per essere sempre chiari
09:43 che il gas non è americano, nel senso che viene prodotto negli Stati Uniti, ma una
09:50 gran parte dei vascelli che vengono poi acquistati dagli europei sono il secondo
09:56 ordine di transazione che avviene tra dei compratori all'ingrosso di gas, che sono
10:01 le major dell'oil and gas, quindi potremmo avere la Royal Dutch Shell,
10:05 potremmo avere le major dell'est del mondo, quindi
10:11 Corea e Giappone. Il gas viene estratto negli Stati Uniti, ma non è necessariamente
10:16 venduto dagli statunitensi agli europei, anche questo per evitare gli spiacevoli
10:21 luoghi comuni che invece hanno demistificato. Ha fatto bene a precisarlo.
10:27 Purtroppo non cambia la finalità, cioè il fine, ovvero l'aumento per quel che
10:32 riguarda le nostre bollette, le nostre tasche.
10:34 Grazie a Domenico Antonio De Giorgio, docente a contratto all'Università
10:39 Cattolica di Milano di Financial Markets, Credit and Banking. Grazie per essere
10:43 stato con noi. Un piacere, grazie a voi. E come sempre grazie a voi per averci
10:48 seguiti in questa puntata di Speechbox. Per tutti gli aggiornamenti vi ricordo
10:52 il nostro sito, sempre aggiornato in tempo reale, financiallounge.com. Ci vediamo
10:57 alla prossima puntata.
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