• 11 mesi fa
Durante i festeggiamenti di Capodanno, spaventato probabilmente dalla confusione e dai fuochi d'artificio, un piccolo rapace notturno ha cercato rifugio in un'antica cantina del centro storico di Monterotondo, alle porte di Roma, e - la battuta è d'obbligo - «c'è rimasto come un allocco». Sì perché il rapace, inizialmente scambiato per una civetta, è rimasto bloccato all'interno. «La signora Costantina, proprietaria della cantina, mi ha contattato chiedendo aiuto per far uscire l'uccello - racconta Andrea Lunerti, etologo esperto nella gestione di insetti pericolosi e fauna selvatica -. Mi ha mandato una foto e ho capito subito che si trattava di allocco. Così le ho consigliato di tenere aperte tutte le porte, finestre e il lucernario nella speranza che riuscisse a trovare la via di fuga da solo». Ma non è stato così. «La cantina in cui si era rintanato la notte di San Silvestro è molto grande, ed erano già tre giorni che l'animale si trovava in trappola, quindi sono intervenuto. Era sfinito, forse anche per questo la cattura è stata velocissima». E subito dopo la liberazione, in piazza del Popolo. Lunerti, che di salvataggi e operazioni speciali se ne intende, lo ha poggiato sulla grande fontana e l'allocco ha immediatamente spalancato le ali e preso il volo. «Tutto è andato liscio, ma mi sento di dare due consigli: applicate delle retine alle finestre di ambienti come questi e ai comignoli dei camini in disuso, perché spesso gli animali li confondono con delle cavità naturali; e poi mi raccomando non lanciatevi in catture fai da te. Questi rapaci sono piccoli ma hanno artigli affilati e sanno come difendersi se aggrediti».

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