Torre Annunziata(Na), 6 nov. (askanews) - Un protocollo d'intesa per tutelare e ripristinare il patrimonio ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno. Una collaborazione per integrare e utilizzare le rispettive conoscenze sul territorio attraverso il supporto tecnico-scientifico dell'Autorità di Bacino dell'Appennino meridionale, la competenza alle indagini dell'Arma dei carabinieri per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare e le attività investigativo-repressive messe in atto dalla procura di Torre Annunziata."Si tratta di un protocollo estremamente significativo che, in realtà, formalizza una collaborazione che, di fatto, è già in atto e che - ha detto il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - che si aggiunge alla collaborazione con l'Arpac sotto il profilo degli accertamenti sul campo e delle analisi dei sedimenti e delle acque. Consentirà all'Arma dei carabinieri di implementare i controlli, reprimere e possibilmente rimuovere le cause di inquinamento del fiume Sarno"."Insieme al Dipartimento di Biologia dell'università di Napoli, con la quale abbiamo stipulato un accordo, si stanno eseguendo tutte le analisi in relazione ai campionamenti che vengono fatti d'intesa con i carabinieri del Noe. A questo - ha spiegato Vera Corbelli, segretario generale dell'Autorità di Bacino dell'Appenino meridionale - è associato tutto il lavoro con le aree contermine dei corpi idrici, tutta la zona del bacino del Sarno, per dare una configurazione più ampia, sistemica e sistematica di quelle che sono le criticità che provocano gli inquinamenti che registriamo sui corpi idrici".Soddisfatto anche il generale C.A. Andrea Rispoli, comandante Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare: "Conoscere il territorio ci consente di mettere in sicurezza quest'area così importante: abbiamo reparti che sono deputati a garantire la sicurezza e la complementarietà di lavorare all'interno dell'Arma attraverso le diverse competenze per mettere in sicurezza il territorio per il benessere della collettività e anche per garantire i livelli di occupazione e di produttività ossia le cose più importanti per i cittadini".Fino a questo momento, per la sola procura oplontina, ci sono stati 292 controlli, eseguiti 45 provvedimenti di sequestro di aziende o impianti produttivi, contestate 29 sanzioni amministrative, denunciate 170 persone e due arresti per reati in materia ambientale tra i quali inquinamento ambientale.
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