http://www.pupia.tv - Noto (Siracusa) - All’esito di indagini coordinate dalla Procura antimafia di Catania nel settore della gestione dei rifiuti nell’area di Noto, gli agenti della squadra mobile e i finanzieri della tenenza di Noto e del Nucleo di Polizia tributaria di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di quattro persone accusate dei reati di tentata estorsione aggravata e danneggiamento, entrambi aggravati dal “metodo e dalle modalità mafiose”, commessi nei confronti della società Roma Costruzioni Srl, società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Noto.
Si tratta di Angelo Monaco, 62 anni, considerato storico appartenente al clan “Trigila” e già condannato per associazione di tipo mafioso, e ritenuto promotore del tentativo di estorsione, nonché esecutore materiale dell’attività ritorsiva di violenza e minaccia consistente nell’incendio dell’autocompattatore finalizzata a costringere il titolare della Roma Costruzioni ad assumere due operai; Pietro Crescimone, 55 anni, ritenuto esecutore materiale unitamente ad altro soggetto del danneggiamento e del tentativo di estorsione; Giuseppe Casto, 35 anni, condannato per omicidio volontario e ritenuto autore dei reati contestati durante la fruizione di un permesso premio. Ai domiciliari: Vincenzo Guglielmino, 63 anni, che avrebbe agito in nome e per conto di Angelo Monaco avanzando la proposta estorsiva al rappresentante legale della Roma Costruzioni.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, contestualmente all’insediamento della società aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti su Noto, avvenuto il 1 marzo scorso, l’imprenditore catanese Vincenzo Guglielmino, rappresentante legale della ‘G.V. Servizi Ambientali Srl’ ed anche ‘direttore tecnico’ della ‘E.F. Servizi Ecologici Srl’, società che gestiscono il servizio di raccolta rifiuti in diversi comuni siciliani, si sarebbe presentato al titolare dell’impresa Roma Costruzioni quale emissario di Angelo Monaco, richiedendo l’assunzione di due operai che sarebbero stati indicati da Monaco “in sostituzione” della diretta corresponsione di somme di denaro. Incassato il diniego al siffatto tentativo estorsivo è stato subito progettato ed eseguito nella serata della domenica di Pasqua (16 aprile scorso) un atto incendiario ad un autocompattatore custodito all’interno dell’autoparco.
Le indagini condotte con l’utilizzo di attività tecnica e di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali hanno permesso in brevissimo tempo di ricostruire un grave quadro indiziario a carico degli arrestati, corroborate da una attività preliminare di studio del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore della raccolta dei rifiuti e dalle informazioni acquisite grazie ad un costante monitoraggio del territorio da parte della Guardia di Finanza e dalla Polizia.
L’attività investigativa, sviluppata in sinergia, ha permesso di ricostruire con precisione il disegno criminoso degli indagati, che avevano pianificato nei minimi dettagli la consumazione del segnalato atto intimidatorio, qualora l’impresa non avesse ceduto alla richiesta estorsiva. Infatti, le indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di Noto e del Nucleo di polizia tributaria di Siracusa, acquisita la notizia del tentativo di estorsione nel settore della raccolta dei rifiuti, convergevano con l’attività svolta dalla squadra mobile di Siracusa, che indagava da tempo nei confronti degli stessi soggetti coinvolti nella vicenda estorsiva.
L’indagine, denominata “Piazza Pulita”, ha consentito di colpire le infiltrazioni mafiose del clan che opera nella zona sud della Provincia di Siracusa in un settore economico particolarmente delicato dove la penetrazione criminale costituisce un danno consistente per le imprese operanti nel settore. (23.06.17)
Si tratta di Angelo Monaco, 62 anni, considerato storico appartenente al clan “Trigila” e già condannato per associazione di tipo mafioso, e ritenuto promotore del tentativo di estorsione, nonché esecutore materiale dell’attività ritorsiva di violenza e minaccia consistente nell’incendio dell’autocompattatore finalizzata a costringere il titolare della Roma Costruzioni ad assumere due operai; Pietro Crescimone, 55 anni, ritenuto esecutore materiale unitamente ad altro soggetto del danneggiamento e del tentativo di estorsione; Giuseppe Casto, 35 anni, condannato per omicidio volontario e ritenuto autore dei reati contestati durante la fruizione di un permesso premio. Ai domiciliari: Vincenzo Guglielmino, 63 anni, che avrebbe agito in nome e per conto di Angelo Monaco avanzando la proposta estorsiva al rappresentante legale della Roma Costruzioni.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, contestualmente all’insediamento della società aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti su Noto, avvenuto il 1 marzo scorso, l’imprenditore catanese Vincenzo Guglielmino, rappresentante legale della ‘G.V. Servizi Ambientali Srl’ ed anche ‘direttore tecnico’ della ‘E.F. Servizi Ecologici Srl’, società che gestiscono il servizio di raccolta rifiuti in diversi comuni siciliani, si sarebbe presentato al titolare dell’impresa Roma Costruzioni quale emissario di Angelo Monaco, richiedendo l’assunzione di due operai che sarebbero stati indicati da Monaco “in sostituzione” della diretta corresponsione di somme di denaro. Incassato il diniego al siffatto tentativo estorsivo è stato subito progettato ed eseguito nella serata della domenica di Pasqua (16 aprile scorso) un atto incendiario ad un autocompattatore custodito all’interno dell’autoparco.
Le indagini condotte con l’utilizzo di attività tecnica e di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali hanno permesso in brevissimo tempo di ricostruire un grave quadro indiziario a carico degli arrestati, corroborate da una attività preliminare di studio del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore della raccolta dei rifiuti e dalle informazioni acquisite grazie ad un costante monitoraggio del territorio da parte della Guardia di Finanza e dalla Polizia.
L’attività investigativa, sviluppata in sinergia, ha permesso di ricostruire con precisione il disegno criminoso degli indagati, che avevano pianificato nei minimi dettagli la consumazione del segnalato atto intimidatorio, qualora l’impresa non avesse ceduto alla richiesta estorsiva. Infatti, le indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di Noto e del Nucleo di polizia tributaria di Siracusa, acquisita la notizia del tentativo di estorsione nel settore della raccolta dei rifiuti, convergevano con l’attività svolta dalla squadra mobile di Siracusa, che indagava da tempo nei confronti degli stessi soggetti coinvolti nella vicenda estorsiva.
L’indagine, denominata “Piazza Pulita”, ha consentito di colpire le infiltrazioni mafiose del clan che opera nella zona sud della Provincia di Siracusa in un settore economico particolarmente delicato dove la penetrazione criminale costituisce un danno consistente per le imprese operanti nel settore. (23.06.17)
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