C’è il santo del giorno ma anche notti conosciute con il nome dei santi. Tra le più famose, la notte di san Lorenzo e quella di san Silvestro. Due notti magiche, in cui affidare al Cielo i propri desideri.
La prima, tra il 10 e l’11 agosto, è la notte delle stelle cadenti. Secondo una leggenda le “stelle cadenti” sarebbero le scintille del fuoco che ardeva sotto la graticola su cui morì S. Lorenzo. La seconda è quella che segna la fine dell’anno e l’inizio di quello successivo. È nota col nome del santo del 31 dicembre, papa Silvestro I. È il momento dei desideri per l'anno che inizia ma anche di ringraziare per ciò che si è ricevuto nell'anno che finisce. I cristiani lo fanno con il bel canto del Te Deum perché solo Dio compie i nostri desideri e da Lui viene ogni dono.
Un’altra magia, quella del Natale, accomuna le notti di santa Lucia e dell’Epifania. Secondo la tradizione la notte tra il 12 e il 13 dicembre S. Lucia passa nelle case dei bimbi a lasciare dolcetti. La notte di S. Lucia - un tempo la più lunga dell’anno - è anche la festa delle luci: un simbolo della vittoria della luce sulle tenebre a pochi giorni da Natale.
La notte dell’Epifania tra il 5 e il 6 gennaio è la notte in cui i Magi arrivano a Betlemme. Anche questa è una notte di doni ai bambini. Ma soprattutto è la notte della prima manifestazione di Gesù a tutti i popoli.
La notte di S. Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto è l’unica legata a un episodio drammatico: la strage degli ugonotti o "strage di S. Bartolomeo” avvenuta nel 1572.
Al contrario di quella di S. Lucia, la notte di S. Giovanni sarebbe la più breve dell’anno. Una notte sacra già per i pagani, poi diventata una festa cristiana: la nascita di S. Giovanni Battista, sei mesi prima di Gesù. In molte parti del mondo è tradizione festeggiare attorno a un falò e benedire il fuoco. A volte si bruciano vecchi oggetti, simbolo del passaggio dall'Antica Legge alla Nuova Alleanza.
La notte di S. Pietro tra il 28 e 29 giugno è il momento della “barca di San Pietro”. È un’antica usanza contadina legata alla solennità dei santi Pietro e Paolo. Si mette l’albume di un uovo in una brocca d’acqua, che viene lasciata tutta la notte all’aperto. La rugiada farà la sua magia: la mattina seguente comparirà la “barca” dell’apostolo-pescatore formata dai filamenti dell’albume.
Ma tutti i santi sono ricordati nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre. È la notte di Ognissanti in cui la Chiesa celebra coloro che già sono con Dio: santi ufficiali ma anche moltissimi di cui solo Dio conosce il nome.
La prima, tra il 10 e l’11 agosto, è la notte delle stelle cadenti. Secondo una leggenda le “stelle cadenti” sarebbero le scintille del fuoco che ardeva sotto la graticola su cui morì S. Lorenzo. La seconda è quella che segna la fine dell’anno e l’inizio di quello successivo. È nota col nome del santo del 31 dicembre, papa Silvestro I. È il momento dei desideri per l'anno che inizia ma anche di ringraziare per ciò che si è ricevuto nell'anno che finisce. I cristiani lo fanno con il bel canto del Te Deum perché solo Dio compie i nostri desideri e da Lui viene ogni dono.
Un’altra magia, quella del Natale, accomuna le notti di santa Lucia e dell’Epifania. Secondo la tradizione la notte tra il 12 e il 13 dicembre S. Lucia passa nelle case dei bimbi a lasciare dolcetti. La notte di S. Lucia - un tempo la più lunga dell’anno - è anche la festa delle luci: un simbolo della vittoria della luce sulle tenebre a pochi giorni da Natale.
La notte dell’Epifania tra il 5 e il 6 gennaio è la notte in cui i Magi arrivano a Betlemme. Anche questa è una notte di doni ai bambini. Ma soprattutto è la notte della prima manifestazione di Gesù a tutti i popoli.
La notte di S. Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto è l’unica legata a un episodio drammatico: la strage degli ugonotti o "strage di S. Bartolomeo” avvenuta nel 1572.
Al contrario di quella di S. Lucia, la notte di S. Giovanni sarebbe la più breve dell’anno. Una notte sacra già per i pagani, poi diventata una festa cristiana: la nascita di S. Giovanni Battista, sei mesi prima di Gesù. In molte parti del mondo è tradizione festeggiare attorno a un falò e benedire il fuoco. A volte si bruciano vecchi oggetti, simbolo del passaggio dall'Antica Legge alla Nuova Alleanza.
La notte di S. Pietro tra il 28 e 29 giugno è il momento della “barca di San Pietro”. È un’antica usanza contadina legata alla solennità dei santi Pietro e Paolo. Si mette l’albume di un uovo in una brocca d’acqua, che viene lasciata tutta la notte all’aperto. La rugiada farà la sua magia: la mattina seguente comparirà la “barca” dell’apostolo-pescatore formata dai filamenti dell’albume.
Ma tutti i santi sono ricordati nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre. È la notte di Ognissanti in cui la Chiesa celebra coloro che già sono con Dio: santi ufficiali ma anche moltissimi di cui solo Dio conosce il nome.
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