All'epoca dell'Unione Sovietica, sotto il governo di Brezhnev, il direttore dell'orchestra del Bolchoï, Andrei Filipov, era all'apice del successo. Tuttavia, il suo rifiuto di allontanare alcuni musicisti di origine ebraica, tra cui il suo caro amico Sacha Grossman, gli costò l'allontanamento e la disgrazia. Il cinquantenne Andrei, dopo la caduta del blocco sovietico, continua a lavorare per il prestigioso teatro ma in qualità di custode, vessato e ingiuriato dal direttore cha ha per lui una profonda antipatia. L'occasione del riscatto per Andrei giunge sotto forma di un fax, che l'uomo trova per caso, in cui l'orchestra è invitata a Parigi per tenere un concerto al Théâtre du Châtelet. Andrei non ci pensa due volte: convoca tutti i suoi vecchi compagni musicisti - ridotti ormai a compiere i mestieri più disparati per sopravvivere - e decide di presentarsi a Parigi al posto della vera Orchestra del Bolchoï per rivivere finalmente i fasti di un tempo. Ma il suo soggiorno parigino sarà anche occasione per incontrare la celebre violinista Anne-Marie Jacquet e chiudere i conti con il proprio passato.
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