• 2 anni fa
Pareva immortale. Come certi miti della Vecchia Inghilterra che amiamo sentirci narrare: le cravatte dei college esclusivi, miss Marple, Harry Potter e James Bond. Sotto il suo regno infinito, la Gran Bretagna ha realizzato la sintesi fra tradizioni che sembrano esserci sempre state – da Arthur Conan Doyle alla Battaglia d’Inghilterra – e la realtà di una nazione crocevia del potere finanziario, dove le università più celebri del mondo rappresentano la frontiera scientifica, e l’asse militare e nucleare con gli Stati Uniti convive con la musica e la letteratura più giovane e meticcia dell’Europa. Come Capo del Commonwealth delle Nazioni, era riconosciuta da 54 Paesi, tra cui giganti come l’India, il Pakistan, il Sud Africa, la Nigeria: una lontana eco del più esteso impero della Storia. E sì, sembrava immortale. La sorte stessa pareva averla destinata: la trisnonna Vittoria sul trono per 66 anni, la madre Elizabeth Bowes-Lyon morta a 102, perfino il marito Filippo giunto a un passo dal secolo. Riferendosi ai suoi 70 anni di trono, il figlio Carlo ha osservato, con britannica sobrietà: "A remarkable achievement", un risultato notevole. Sì. (Testo di Andrea Fontana / Montaggio di Edoardo Abbadessa)

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