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Roma, 3 ago. (askanews) - "La politica ha solo mostrato attenzione nel nostro settore, che non si è mai tradotta in proposte e norme che ci consentissero di crescere e di essere meno penalizzate. Basti pensare all'Iva: le imprese dell'intrattenimento la pagano ancora al 22%, mentre ad altri comparti è stata ridotta al 10% o addirittura al 4%. Ad oggi il 50% di un biglietto di ingresso per un concerto lo diamo allo stato. Non è possibile, facciamo fatica a rimanere a galla", lo ha detto Gianni Indino, della Direzione nazionale dell'Associazione italiana imprese di intrattenimento, ballo e spettacolo, intervenendo questa mattina a Largo Chigi, il format di The Watcher Post. "Negli ultimi 10 anni - ha aggiunto - sono stati chiusi quasi la metà dei locali esistenti in Italia, perché non venivano rispettate le regole. Noi siamo sottoposti a delle leggi molto rigide e a controlli severi. Ma a volte diventa difficile competere con quelle realtà a cui viene permesso di svolgere sostanzialmente le nostre stesse attività ma offrendo il servizio gratis all'utenza".

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