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Luigi XVI accetta il trasferimento da Versailles al Palazzo delle Tuileries, a Parigi, imposto dall'Assemblea Nazionale per ridurre le spese statali. La famiglia reale si trasferisce alle Tuileries e, subito dopo, l'Assemblea Nazionale, che ormai detiene pieno potere legislativo, decide di togliere i fondi al clero. De Moralle consiglia a Maria Antonietta di richiedere l'intervento di Spagna ed Austria per porre fine alle attività dell'Assemblea e la regina acconsente, nonostante Simone l'avverta che così facendo darà all'Assemblea Nazionale il pretesto per condannarla definitivamente. Simone e Robert intercettano dunque i messi di de Moralle, ma si scopre che essi erano soltanto un'esca: i veri messaggi sono già stati inviati. Simone, allora, convince Mirand a dialogare con Maria Antonietta e de Moralle decide di toglierlo di mezzo. La Stella della Senna evita il peggio, ma i sicari di de Moralle riferiscono che la mandante dell'attentato è la regina e Mirand, sfortunatamente, crede alla menzogna, osando addirittura piantare all'istante in asso la sua grande salvatrice, che invece aveva capito subito chi c'era sicuramente dietro e si fidava di lui. Di fronte a questo ennesimo imbarazzante affronto, proprio quando aveva più bisogno del suo aiuto ed era anche l'unico modo per ripagarla come doveva, Simone si decide finalmente dopo molto tempo a rompere per sempre la sua fraterna amicizia con Mirand. Come se non bastasse, i messaggeri con le richieste d'aiuto di Maria Antonietta vengono intercettati dall'Assemblea Nazionale: l'odio verso la monarchia è ormai assoluto.

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