#Vaccini, #GreenPass e problemi vari relativi all' #emergenza: tutti temi che spaccano l'opinione pubblica. La divisione creata anche a causa di imposizioni che tendono a frazionare la cittadinanza in due serie, A e B, potrebbe avere come origine il comportamento assunto dalla classe #politica del Paese. Essa che dovrebbe essere rappresentativa del #popolo italiano sembra difatti subire la stessa suddivisione tra chi è a favore ai sieri e addirittura alla loro obbligatorietà e a chi ne è contrario, tra chi approva la scelta compiuta sulla #certificazione verde e chi invece la aborre.
▷ Iscriviti al nostro canale: https://www.dailymotion.com/RadioRadioTV
▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: https://www.radioradio.it/
Scendendo ancor più nel particolare, all'interno di una singola forza politica si possono trovare posizioni discorsi. È il caso della #Lega, il partito portato alle stelle da Matteo #Salvini. Due fazioni sono nate in merito a #restrizioni, obblighi, #vaccinazioni: una nata in seno ai due rami del Parlamento e composta da Onorevoli del calibro di Claudio #Borghi, Alberto #Bagnai e Armando #Siri; l'altra che può essere facilmente indicata come ala dei Presidenti di regione ed è il caso di Luca #Zaia, Massimiliano #Fedriga, Attilio #Fontana.
La situazione interna al Carroccio, che ha avuto conseguenze anche nei recenti provvedimenti emanati dal #Governo #Draghi, è stata delineata in diretta dal giornalista Fabio #Dragoni. Ai microfoni di #FabioDuranti e Francesco Vergovich, l'esperto in politica e economia ha fatto il punto della situazione. Ecco il suo intervento a Un Giorno Speciale.
"#MatteoSalvini ha temuto una spaccatura interna al partito. E non si è accorto invece che dicendo sì al #Green Pass lui si spacca, ma dal suo elettorato. La Lega ha detto sì, la Lega ha votato sì, neanche si è astenuta. Quindi noi alla prova dei fatti non possiamo dire che la Lega è contraria al Green #Pass, perché la Lega ha votato sì in sede di Consiglio dei Ministri. Il punto dove dire no era quello, perché #MarioDraghi non si poteva permettere un voto a maggioranza, Draghi non se lo poteva permettere. Se la Lega avesse votato no Draghi avrebbe avuto un problema e il giorno dopo la notizia sarebbe stata che c'era un problema dentro il Governo e c'era un problema per Draghi: cosa che la Lega non ha avuto il coraggio di porre.
Da sempre la Lega si è battuta per certi tipi di #libertà e per un certo tipo di elettorato. Ora io mi domando che diavolo di razionale ci sia nel mettere un lasciapassare per sedersi intorno al ristorante e come questo possa far ripartire l'attività di questi negozi? È una cosa che io non mi spiego. Quindi la conclusione è che funzionerà nella misura in cui questa roba non viene applicata".
▷ Iscriviti al nostro canale: https://www.dailymotion.com/RadioRadioTV
▷ ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU: https://www.radioradio.it/
Scendendo ancor più nel particolare, all'interno di una singola forza politica si possono trovare posizioni discorsi. È il caso della #Lega, il partito portato alle stelle da Matteo #Salvini. Due fazioni sono nate in merito a #restrizioni, obblighi, #vaccinazioni: una nata in seno ai due rami del Parlamento e composta da Onorevoli del calibro di Claudio #Borghi, Alberto #Bagnai e Armando #Siri; l'altra che può essere facilmente indicata come ala dei Presidenti di regione ed è il caso di Luca #Zaia, Massimiliano #Fedriga, Attilio #Fontana.
La situazione interna al Carroccio, che ha avuto conseguenze anche nei recenti provvedimenti emanati dal #Governo #Draghi, è stata delineata in diretta dal giornalista Fabio #Dragoni. Ai microfoni di #FabioDuranti e Francesco Vergovich, l'esperto in politica e economia ha fatto il punto della situazione. Ecco il suo intervento a Un Giorno Speciale.
"#MatteoSalvini ha temuto una spaccatura interna al partito. E non si è accorto invece che dicendo sì al #Green Pass lui si spacca, ma dal suo elettorato. La Lega ha detto sì, la Lega ha votato sì, neanche si è astenuta. Quindi noi alla prova dei fatti non possiamo dire che la Lega è contraria al Green #Pass, perché la Lega ha votato sì in sede di Consiglio dei Ministri. Il punto dove dire no era quello, perché #MarioDraghi non si poteva permettere un voto a maggioranza, Draghi non se lo poteva permettere. Se la Lega avesse votato no Draghi avrebbe avuto un problema e il giorno dopo la notizia sarebbe stata che c'era un problema dentro il Governo e c'era un problema per Draghi: cosa che la Lega non ha avuto il coraggio di porre.
Da sempre la Lega si è battuta per certi tipi di #libertà e per un certo tipo di elettorato. Ora io mi domando che diavolo di razionale ci sia nel mettere un lasciapassare per sedersi intorno al ristorante e come questo possa far ripartire l'attività di questi negozi? È una cosa che io non mi spiego. Quindi la conclusione è che funzionerà nella misura in cui questa roba non viene applicata".
Category
🗞
Novità