I finanzieri del comando provinciale di Verona hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 37 anni, della provincia scaligera, accusato di aver esercitato abusivamente l’attività finanziaria e di aver raggirato numerosi clienti dei quali ha “raccolto” i risparmi per oltre 2 milioni di euro. Il “falso” promotore finanziario, da molti clienti già conosciuto in ragione del suo precedente incarico di dipendente di una società di assicurazioni, una volta messosi “in proprio” è riuscito a carpire la fiducia di numerosi cittadini che gli hanno affidato i propri risparmi dietro l’allettante “promessa” di investimenti sicuri e molto remunerativi.
Il provvedimento cautelare, assunto dal gip Giuliana Franciosi, su richiesta del sostituto procuratore Carlo Boranga, è stato emesso proprio in ragione dei chiari elementi di colpevolezza raccolti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona e della Compagnia di Legnago a carico dell’uomo e del concreto rischio di reiterazione nei reati. Lo stesso è indagato per i reati di abusivismo finanziario e autoriciclaggio; al medesimo sono, inoltre, contestate numerose truffe in danno di decine di investitori. Con lui risultano anche indagati, seppur a piede libero, la compagna (per riciclaggio) e un suo ex collaboratore, in concorso, per alcuni dei suddetti episodi di truffa.
Le indagini sono partite a seguito di denunce-querele, una trentina circa, sporte da altrettante persone che avevano lamentato di essere state truffate dal “proprio” promotore finanziario, il quale aveva proposto investimenti con bassi margini di rischio, quasi sempre «garantiti» da forme assicurative e, soprattutto, caratterizzati da elevati rendimenti. Il “falso” broker era così riuscito ad ottenere fraudolentemente cospicue somme di denaro, in un caso anche superiori a 600mila euro, che si era fatto bonificare su conti correnti italiani o esteri o, ancora, direttamente su conti intestati alla propria compagna.
Le somme così raccolte erano spesso investite in operazioni del tutto aleatorie, come quelle in criptovalute. Il lavoro certosino delle Fiamme Gialle ha permesso di quantificare in oltre 2 milioni di euro l’ammontare dei capitali abusivamente raccolti dal falso promotore nel periodo 2017/2020, disponendo il sequestro preventivo dei beni dell’indagato per un corrispondente valore. Sequestri per 235mila euro anche nei confronti della compagna dell’uomo che dovrà rispondere di riciclaggio. (25.05.21)
Il provvedimento cautelare, assunto dal gip Giuliana Franciosi, su richiesta del sostituto procuratore Carlo Boranga, è stato emesso proprio in ragione dei chiari elementi di colpevolezza raccolti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona e della Compagnia di Legnago a carico dell’uomo e del concreto rischio di reiterazione nei reati. Lo stesso è indagato per i reati di abusivismo finanziario e autoriciclaggio; al medesimo sono, inoltre, contestate numerose truffe in danno di decine di investitori. Con lui risultano anche indagati, seppur a piede libero, la compagna (per riciclaggio) e un suo ex collaboratore, in concorso, per alcuni dei suddetti episodi di truffa.
Le indagini sono partite a seguito di denunce-querele, una trentina circa, sporte da altrettante persone che avevano lamentato di essere state truffate dal “proprio” promotore finanziario, il quale aveva proposto investimenti con bassi margini di rischio, quasi sempre «garantiti» da forme assicurative e, soprattutto, caratterizzati da elevati rendimenti. Il “falso” broker era così riuscito ad ottenere fraudolentemente cospicue somme di denaro, in un caso anche superiori a 600mila euro, che si era fatto bonificare su conti correnti italiani o esteri o, ancora, direttamente su conti intestati alla propria compagna.
Le somme così raccolte erano spesso investite in operazioni del tutto aleatorie, come quelle in criptovalute. Il lavoro certosino delle Fiamme Gialle ha permesso di quantificare in oltre 2 milioni di euro l’ammontare dei capitali abusivamente raccolti dal falso promotore nel periodo 2017/2020, disponendo il sequestro preventivo dei beni dell’indagato per un corrispondente valore. Sequestri per 235mila euro anche nei confronti della compagna dell’uomo che dovrà rispondere di riciclaggio. (25.05.21)
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