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https://www.pupia.tv - Tradito dal desiderio di vedere la moglie ogni week end: così è stato arrestato il 54enne Giuseppe Magno, latitante di Andria accusato di tentata rapina pluriaggravata, tentato omicidio e detenzione e porto di armi. Era in fuga dal 4 dicembre 2018 e, ultimamente, si nascondeva in un residence di Marittima di Diso, piccolo comune salentino a pochi chilometri dal Capo di Leuca. Un nascondiglio perfetto durante il periodo non estivo, al quale gli investigatori sono arrivati seguendo la moglie e i figli, nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm di Trani Marcello Catalano e con la supervisione del neoprocuratore Renato Nitti.

Erano stati proprio i parenti a creare attorno a Magno quella che il comandante provinciale dei carabinieri di Bari, colonnello Fabio Cairo, ha definito “una vera e propria rete di protezione”, che già tre volte gli aveva consentito di sfuggire alla cattura. La prima volta era avvenuto nel dicembre 2018, subito dopo l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare - in relazione a una tentata rapina, con sparatoria contro i vigilantes, avvenuta nell’ottobre 2018 ai danni della Unicredit di Ruvo - quando i carabinieri si erano recati a casa di Magno e i parenti li avevano aggrediti, dando il tempo all’uomo di scappare.

La seconda fuga era avvenuta durante la festa di compleanno, che Magno aveva voluto festeggiare con tutti i parenti nonostante fosse latitante, e alla quale si erano presentati anche i carabinieri. La terza volta era stato identificato a Polignano ma era riuscito a scappare prima in bici e poi a piedi. Negli ultimi mesi, i carabinieri del comando provinciale di Bari erano riusciti a stringere il cerchio attorno a lui, scoprendo l’abitudine della moglie di spostarsi da Andria al Salento ogni fine settimana. In particolare, nel pomeriggio del 18 aprile, la donna ha lasciato la sua abitazione per raggiungere il nascondiglio del marito, nel quale - durante la notte - i militari di Bari e Lecce hanno fatto irruzione. Magno non ha opposto resistenza.

Nel covo sono stati trovati e sequestrati apparati ricetrasmittenti, 2 telefoni cellulari, strumenti e materiale da effrazione. Ad Altamura, invece, presso una base logistica del latitante, è stata rinvenuta e sequestrata un’Audi Q5 di provenienza furtiva, utilizzata per gli spostamenti in provincia di Bari e nella Bat, completa di targhe clonate. Sia Magno che la consorte sono stati denunciati anche per violazione dei divieti di spostamento relativi all’emergenza coronavirus. Sono ancora in corso invece le indagini per individuare tutti i fiancheggiatori, alcuni dei quali sono parenti. (21.04.20)

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