La passione per le colonne sonore e per la saga di Harry Potter si incontrano nella realizzazione di una mia interpretazione musicale de "La storia dei tre fratelli" tratta da Le Fiabe di Beda e il Bardo, un'animazione narrata da Hermione Granger con la bellissima voce di Letizia Ciampa nel film Harry Potter e i Doni della Morte - parte 1.
"Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo." Silente secondo me si è dimenticato di citare anche la musica e il silenzio che nel nostro mondo di Babbani ma anche in quello magico (mi par di ricordare) hanno il loro perché.
Il mio intervento musicale inizia al secondo 00:35
Ringrazio il Maestro Carlo Crivelli per la supervisione del lavoro.
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"C'erano una volta tre fratelli, che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Dopo un po', i fratelli giunsero a un fiume troppo pericoloso da attraversare. Essendo versati nelle arti magiche ai tre fratelli bastò agitare la bacchetta per costruire un ponte. Ma prima di poterlo attraversare, trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata. Era la Morte, si sentiva imbrogliata, perché di solito i viaggiatori annegavano nel fiume, ma la Morte era astuta, finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che meritavano un premio per la loro abilità a sfuggirle. Il maggiore chiese una bacchetta più potente di qualsiasi altra al mondo, così la Morte gliene fece una da un albero di Sambuco che era nelle vicinanze. Il secondo fratello, decise di voler umiliare la Morte ancora di più e chiese il potere di richiamare i propri cari dalla tomba, così la Morte raccolse una pietra dal fiume e gliela offrì. Infine, la Morte si rivolse al terzo fratello, un uomo umile, lui chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene da quel posto, senza essere seguito dalla Morte. E così la Morte con riluttanza gli consegnò il proprio mantello dell'invisibilità. Il primo fratello raggiunse un lontano villaggio, armato della bacchetta di Sambuco e uccise un mago con cui in passato aveva litigato. Inebriato dal potere che la bacchetta di Sambuco gli aveva dato, si vantò della sua invincibilità. Ma quella notte, un altro mago rubò la bacchetta e per buona misura gli tagliò la gola e così la Morte chiamo a sé il primo fratello. Il secondo fratello tornò a casa tirò fuori la pietra e la girò tre volte nella mano, con sua gioia la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura, gli apparve. Ma presto ella divenne triste e fredda perché non apparteneva al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio il secondo fratello si tolse la
"Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo." Silente secondo me si è dimenticato di citare anche la musica e il silenzio che nel nostro mondo di Babbani ma anche in quello magico (mi par di ricordare) hanno il loro perché.
Il mio intervento musicale inizia al secondo 00:35
Ringrazio il Maestro Carlo Crivelli per la supervisione del lavoro.
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"C'erano una volta tre fratelli, che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Dopo un po', i fratelli giunsero a un fiume troppo pericoloso da attraversare. Essendo versati nelle arti magiche ai tre fratelli bastò agitare la bacchetta per costruire un ponte. Ma prima di poterlo attraversare, trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata. Era la Morte, si sentiva imbrogliata, perché di solito i viaggiatori annegavano nel fiume, ma la Morte era astuta, finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che meritavano un premio per la loro abilità a sfuggirle. Il maggiore chiese una bacchetta più potente di qualsiasi altra al mondo, così la Morte gliene fece una da un albero di Sambuco che era nelle vicinanze. Il secondo fratello, decise di voler umiliare la Morte ancora di più e chiese il potere di richiamare i propri cari dalla tomba, così la Morte raccolse una pietra dal fiume e gliela offrì. Infine, la Morte si rivolse al terzo fratello, un uomo umile, lui chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene da quel posto, senza essere seguito dalla Morte. E così la Morte con riluttanza gli consegnò il proprio mantello dell'invisibilità. Il primo fratello raggiunse un lontano villaggio, armato della bacchetta di Sambuco e uccise un mago con cui in passato aveva litigato. Inebriato dal potere che la bacchetta di Sambuco gli aveva dato, si vantò della sua invincibilità. Ma quella notte, un altro mago rubò la bacchetta e per buona misura gli tagliò la gola e così la Morte chiamo a sé il primo fratello. Il secondo fratello tornò a casa tirò fuori la pietra e la girò tre volte nella mano, con sua gioia la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura, gli apparve. Ma presto ella divenne triste e fredda perché non apparteneva al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio il secondo fratello si tolse la
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