Outing civile - Il non modello Brescia
- 16 anni fa
http://altrabrescia.ning.com
Il Rapporto OTU (Osservatorio sul cosiddetto "Termoutilizzatore") viene redatto dal Comune di Brescia ogni due anni per monitorare l'attività dell'inceneritore cittadino. Classico esempio di conflitto di interesse italiano, il Comune di Brescia controlla le emissioni dell'impianto di cui lui stesso è proprietario detenendo il 27,5% delle azioni dell'azienda proprietaria ASM-A2A.
Nonostante le solita autopromozione propagandistica dell'ex municipalizzata bresciana, dopo una lettura approfondita e critica del rapporto, si osservano dati estremamente preoccupanti per quanto riguarda le emissioni, in particolare di ossidi di azoto, di ammoniaca (quindi indirettamente di polveri PM10 e PM2,5) e di PCB.
Il Prof. Marino Ruzzenti nel video segnalato ci presenta i punti critici sollevati dai comitati ambientalisti dimostrando ancora una volta che l'inceneritore di Brescia non può e non deve essere considerato un modello corretto nè tanto meno virtuoso di smaltimento di rifiuti e neppure l'impianto meno inquinante tra gli inceneritori.
Il professore inoltre ci spiega i conflitti d'interesse dietro a questo impianto e le parole ingannatrici che ne migliorano l'immagine.
Per chi fosse interessato ad approfondire e a leggere il documento inviato agli amministratori competenti è possibile scaricarlo cliccando qui: RIF2008AsmOtu2006-2007Def.pdf
Il Rapporto OTU (Osservatorio sul cosiddetto "Termoutilizzatore") viene redatto dal Comune di Brescia ogni due anni per monitorare l'attività dell'inceneritore cittadino. Classico esempio di conflitto di interesse italiano, il Comune di Brescia controlla le emissioni dell'impianto di cui lui stesso è proprietario detenendo il 27,5% delle azioni dell'azienda proprietaria ASM-A2A.
Nonostante le solita autopromozione propagandistica dell'ex municipalizzata bresciana, dopo una lettura approfondita e critica del rapporto, si osservano dati estremamente preoccupanti per quanto riguarda le emissioni, in particolare di ossidi di azoto, di ammoniaca (quindi indirettamente di polveri PM10 e PM2,5) e di PCB.
Il Prof. Marino Ruzzenti nel video segnalato ci presenta i punti critici sollevati dai comitati ambientalisti dimostrando ancora una volta che l'inceneritore di Brescia non può e non deve essere considerato un modello corretto nè tanto meno virtuoso di smaltimento di rifiuti e neppure l'impianto meno inquinante tra gli inceneritori.
Il professore inoltre ci spiega i conflitti d'interesse dietro a questo impianto e le parole ingannatrici che ne migliorano l'immagine.
Per chi fosse interessato ad approfondire e a leggere il documento inviato agli amministratori competenti è possibile scaricarlo cliccando qui: RIF2008AsmOtu2006-2007Def.pdf