Illuga parte 2

  • 16 anni fa
L'uomo del nord ritorna al centro della scena e la cosa si ripete. Finita la musica, l'uomo del nord cessa di ballare e le figure femminili si spostano su di un'altra striscia di tela, alla loro destra, e riprendono a dipingere la parte successiva di tela. Al termine della tela le figure femminili si siedono davanti alla tela e così fa l'uomo del nord e si prendono per mano: il tempo cattivo è finito e si può uscire di casa. E' metafora del cambiamento che la mentalità comune deve operare nei confronti del proprio ambiente, della natura e della donna, che può avvenire solo attraverso l'arte ed il femminile (è per questo che l'uomo del nord viene dipinto/modificato). Le figure femminili si scambiano di posto ogni volta che finisce la musica, come metafora della solidarietà femminile, dell'aiuto reciproco che si può portare nella casa di una altra donna al bisogno.Nella performance il movimento a spirale creato dallo spostamento delle donne da una tela all'altra dà la misura dell'entropia del sistema. L'uomo del nord non se ne va, rimane seduto al centro della scena perché non viene sconfitto ma è parte integrante del tutto poiché, affinché il sistema funzioni, deve sempre esserci cattivo tempo associato a bel tempo, altrimenti non si potrà mantenere l'equilibrio. Vuole essere una metafora dell'atteggiamento negativo che ha l'umanità oggi rispetto alla natura ed ai suoi cicli, l'amato sole e l'odiata pioggia. Atteggiamento che ci sta conducendo verso l'entropia del nostro ciclo vitale. La figura dell'uomo del nord è metafora della figura maschile, la stella vincente del ciclo di vita patriarcale e violento in cui viviamo, in cui la donna è la stella perdente, sottomessa. Il fatto che l'uomo del nord si sieda alla fine al fianco delle donne auspica un cambiamento, un passaggio da un potere di tipo maschile ad uno di tipo femminile. Il potere al femminile però sarà ben diverso dal maschile, attuato da un solo soggetto: sarà un potere collettivo

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