Un’isola artificiale sotto il controllo internazionale al largo della Striscia di Gaza: il progetto è stato messo a punto dal ministro israeliano per l’intelligence e i trasporti Israel Katz e avrebbe già raccolto i consensi di diversi ministri. L’isola, che vedrebbe la luce grazia e finanziamenti internazionali, fungerebbe da via principale di uscita per persone e merci provenienti o dirette alla Striscia e dovrebbe portare a un alleviamento delle condizioni di vita a Gaza.
“Non mi faccio illusioni sul Hamas, sappiamo bene chi è il Hamas e chi è il leader di Hamas a Gaza, sto solo cercando di separare la questione civile da quella militare”, ha spiegato il ministro israeliano per l’intelligence e i trasporti Israel Katz.
Ad opporsi al progetto è il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. L’isola di quattro chilometri per due sarebbe collegata alla costa di Gaza con un ponte di 4,5 chilometri e ospiterebbe oltre a un porto, anche strutture per la depurazione dell’acqua e la generazione di energia elettrica per la Striscia. Lo’obiettivo è quello di avere una maggiore cooperazione regionale, senza pregiudicare la sicurezza di Israele
“Non mi faccio illusioni sul Hamas, sappiamo bene chi è il Hamas e chi è il leader di Hamas a Gaza, sto solo cercando di separare la questione civile da quella militare”, ha spiegato il ministro israeliano per l’intelligence e i trasporti Israel Katz.
Ad opporsi al progetto è il ministro della Difesa Avigdor Lieberman. L’isola di quattro chilometri per due sarebbe collegata alla costa di Gaza con un ponte di 4,5 chilometri e ospiterebbe oltre a un porto, anche strutture per la depurazione dell’acqua e la generazione di energia elettrica per la Striscia. Lo’obiettivo è quello di avere una maggiore cooperazione regionale, senza pregiudicare la sicurezza di Israele
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