http://www.pupia.tv - I carabinieri del reparto territoriale di Aversa, diretti dal maggiore Antonio Forte, hanno eseguito, tra le province di Caserta, Napoli e Latina, cinque decreti di fermo, emessi dalla Procura antimafia, contro la fazione Bidognetti del clan dei casalesi, nell’ambito del neo costituito gruppo ribattezzato “Nuova gerarchia del clan dei casalesi”. Le accuse, a vario titolo, sono di estorsione e detenzione illegale di armi e materiali esplodenti, con l’aggravante mafioso.
Il provvedimento scaturisce da un’indagine, condotta dal febbraio al maggio di quest’anno, che ha permesso di raccogliere gravi indizi a carico dei fermati: Massimo Perrone, 41 anni; Emanuele Gatto, 22; Luigi Moschino, 35; Gaetano Celeste, 40, tutti nati a Napoli, e Vittorio Garnieri, 24, nato ad Aversa.
A loro sono attribuiti ruoli specifici nella commissione di attentati a danno di attività commerciali di Parete e Giugliano e nell’abitazione di un imprenditore edile di Parete. Sequestro un pericoloso arsenale costituito da armi da guerra e armi comuni da sparo, munizioni ed esplosivi. Fatta luce, tra l’altro, su estorsioni consumate e tentate a danno di imprenditori locali, costretti a dazioni di denaro comprese tra i 500 e i 4500 euro, parte dei quali consegnati a componenti della famiglia Bidognetti.
All’esito delle perquisizioni domiciliari, eseguite nel corso della notte presso le abitazioni di Giarnieri e Moschino, i militari hanno rinvenuto, rispettivamente: occultata all’interno di una cassaforte, una pistola beretta calibro 40 “Smith & Wesson”, con matricola abrasa e completa di caricatore; 50 cartucce calibro 7.65; 50 cartucce calibro 380; 50 cartucce calibro 357 magnum; 60 cartucce calibro 40 “Smith & Wesson”; occultata fra alcuni indumenti, una pistola marca “Looking Glass”, modello “Ruby”, calibro 7.65, priva di matricola, completa di tre caricatori; 66 cartucce calibro 7.65; una cartuccia calibro 32. Mentre durante la perquisizione a Perrone sono stati sequestrati 8 telefoni cellulari, un personal computer, 5 carte Bancoposta, appunti e documenti contabili di interesse investigativo.
Gli immediati approfondimenti investigativi condotti a seguito delle catture hanno inoltre consentito di effettuare una perquisizione d’iniziativa a Scauri (Latina), al domicilio di Francesco Pugliese, ritenuto contiguo, seppur non organico, al gruppo indagato. Nella sua disponibilità è stata rinvenuta e sequestrata una pistola Smith & Wesson con matricola abrasa, detenuta ed occultata verosimilmente a favore di Massimo Perrone, destinatario di uno dei provvedimenti di fermo e considerato il capo del gruppo. Pugliese è stato pertanto arrestato in flagranza e verrà sottoposto ai domiciliari presso la propria abitazione in attesa del rito direttissimo. (06.06.17)
Il provvedimento scaturisce da un’indagine, condotta dal febbraio al maggio di quest’anno, che ha permesso di raccogliere gravi indizi a carico dei fermati: Massimo Perrone, 41 anni; Emanuele Gatto, 22; Luigi Moschino, 35; Gaetano Celeste, 40, tutti nati a Napoli, e Vittorio Garnieri, 24, nato ad Aversa.
A loro sono attribuiti ruoli specifici nella commissione di attentati a danno di attività commerciali di Parete e Giugliano e nell’abitazione di un imprenditore edile di Parete. Sequestro un pericoloso arsenale costituito da armi da guerra e armi comuni da sparo, munizioni ed esplosivi. Fatta luce, tra l’altro, su estorsioni consumate e tentate a danno di imprenditori locali, costretti a dazioni di denaro comprese tra i 500 e i 4500 euro, parte dei quali consegnati a componenti della famiglia Bidognetti.
All’esito delle perquisizioni domiciliari, eseguite nel corso della notte presso le abitazioni di Giarnieri e Moschino, i militari hanno rinvenuto, rispettivamente: occultata all’interno di una cassaforte, una pistola beretta calibro 40 “Smith & Wesson”, con matricola abrasa e completa di caricatore; 50 cartucce calibro 7.65; 50 cartucce calibro 380; 50 cartucce calibro 357 magnum; 60 cartucce calibro 40 “Smith & Wesson”; occultata fra alcuni indumenti, una pistola marca “Looking Glass”, modello “Ruby”, calibro 7.65, priva di matricola, completa di tre caricatori; 66 cartucce calibro 7.65; una cartuccia calibro 32. Mentre durante la perquisizione a Perrone sono stati sequestrati 8 telefoni cellulari, un personal computer, 5 carte Bancoposta, appunti e documenti contabili di interesse investigativo.
Gli immediati approfondimenti investigativi condotti a seguito delle catture hanno inoltre consentito di effettuare una perquisizione d’iniziativa a Scauri (Latina), al domicilio di Francesco Pugliese, ritenuto contiguo, seppur non organico, al gruppo indagato. Nella sua disponibilità è stata rinvenuta e sequestrata una pistola Smith & Wesson con matricola abrasa, detenuta ed occultata verosimilmente a favore di Massimo Perrone, destinatario di uno dei provvedimenti di fermo e considerato il capo del gruppo. Pugliese è stato pertanto arrestato in flagranza e verrà sottoposto ai domiciliari presso la propria abitazione in attesa del rito direttissimo. (06.06.17)
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