• 8 anni fa
Era il 2000, l’ Oscar alla carriera corona l’attività artistica di Andrzej Wajda . Il regista polacco è morto ieri all’età di novant’anni.

Autore, tra l’altro, de L’uomo di marmo e L’uomo di ferro , che gli valse la Palma d’oro al festival di Cannes nel 1981, Wajda è considerato come il maggiore regista polacco della seconda metà del XX secolo.

Con i suoi film preannunciò i cambiamenti del suo paese, da dietro la cortina di ferro, fino alla nascita del sindacato Solidarnosc , al cui leader storico, Lech Walesa , dedicò il terzo atto della sua trilogia
L’uomo della speranza , uscito tre anni fa.

Wajda credeva nella missione di responsabilità degli artisti nei confronti della società.

Il suo ultimo film, Afterimage è in programmazione giovedì al Festival del cinema di Roma . Racconta delle vicissitudini del pittore polacco Wladyslaw Strzeminski che, nella Polonia degli anni Cinquanta, si rifiutava di applicare le regole dell’arte realista socialista.

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