• 8 anni fa
http://www.pupia.tv - Biella - Un uomo di Biella, adescava le minori su Facebook facendosi inizialmente passare per una ragazzina minorenne. Una volta entrato in confidenza con le giovani vittime, il 49enne, disoccupato e che vive con il padre pensionato, si palesava nella sua reale identità, e chiedeva di essere maltrattato sessualmente, promettendo loro in cambio denaro, sigarette, ricariche telefoniche e altri regali. Proponendosi come loro 'schiavo', spingeva infatti le ragazzine a umiliarlo e maltrattarlo, nella perversa ricerca di un piacere fisico.

Le indagini, condotte dal compartimento Polposta Piemonte, con il coordinamento del Cncpo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, si sono concluse con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari di Torino, eseguita nei confronti dell'indagato dagli investigatori della sezione di Biella.

Tutto è partito dalla denuncia dei genitori di una minore, i quali resisi conto della presenza di strane conversazioni sul profilo Facebook della figlia, hanno interessato il personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni, che oltre ad acquisire elementi inconfutabili di responsabilità nei confronti dell'indagato, ha anche delineato le modalità di avvicinamento alla giovane vittima.

Il primo appuntamento era stato dato alla minore in un centro commerciale, mentre gli incontri sessuali avvenivano nelle campagne biellesi, a bordo di una vecchia utilitaria o all’aperto tra la vegetazione, sotto un cavalcavia, in un posto che il pedofilo chiamava 'La Galleria'. Lui si faceva trovare già svestito e legato, in attesa di subire i maltrattamenti sadomaso.

Ritenendo sin da subito che non si trattasse di un caso isolato, gli investigatori hanno analizzato il tenore delle conversazioni, e ricomponendo i contatti avvenuti in rete, sono riusciti a risalire ad altre minori già finite nelle mira dell'uomo, interrompendo l'attività dell’uomo prima che potesse avvicinarle.

L’accurata analisi tecnica sui cellulari e supporti informatici sequestrati all’indagato ha confermato le ipotesi accusatorie formulate nei confronti del 49enne biellese, che deve rispondere di sfruttamento della prostituzione minorile. (21.07.16)

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