http://www.pupia.tv - Vittoria (Ragusa) - Operazione antimafia della squadra mobile di Ragusa e del Commissariato di Vittoria. Arrestati esponenti dei vertici della "Stidda" vittoriese in possesso di un vero e proprio arsenale, con una potenza di fuoco paramilitare.
Angelo 'Elvis' Ventura, di 29 anni, Jerry Ventura, di 27, insieme a Marco Di Martino (già in carcere dallo scorso ottobre), 41 anni, sono stati arrestati su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Catania, nell'ambito dell'operazione "Reset".
I due Ventura sono i figli dello storico capomafia Filippo (in carcere da tempo) e nipoti del reggente Gionbattista 'Titta' Ventura, in carcere dallo scorso mese di febbraio, dopo le ripetute minacce di morte al giornalista dell'Agi, Paolo Borrometi.
L’indagine ha preso spunto dal rinvenimento di un arsenale nella disponibilità della famiglia capeggiata da Filippo Ventura e riconducibile al clan 'Dominante-Carbonaro' della 'Stidda'. Le armi erano utilizzate per rapine, tentati omicidi, estorsioni.
I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di armi di diverso tipo, alcune di esse fucili di precisione, con matricola abrasa e di provenienza furtiva. Sono in corso perizie balistiche per verificare se utilizzate anche in faide mafiose con i rivali di Cosa nostra. (29.03.16)
Angelo 'Elvis' Ventura, di 29 anni, Jerry Ventura, di 27, insieme a Marco Di Martino (già in carcere dallo scorso ottobre), 41 anni, sono stati arrestati su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Catania, nell'ambito dell'operazione "Reset".
I due Ventura sono i figli dello storico capomafia Filippo (in carcere da tempo) e nipoti del reggente Gionbattista 'Titta' Ventura, in carcere dallo scorso mese di febbraio, dopo le ripetute minacce di morte al giornalista dell'Agi, Paolo Borrometi.
L’indagine ha preso spunto dal rinvenimento di un arsenale nella disponibilità della famiglia capeggiata da Filippo Ventura e riconducibile al clan 'Dominante-Carbonaro' della 'Stidda'. Le armi erano utilizzate per rapine, tentati omicidi, estorsioni.
I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di armi di diverso tipo, alcune di esse fucili di precisione, con matricola abrasa e di provenienza furtiva. Sono in corso perizie balistiche per verificare se utilizzate anche in faide mafiose con i rivali di Cosa nostra. (29.03.16)
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