http://www.pupia.tv - Roma - I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma hanno disposto gli arresti domiciliari per tre persone e l’obbligo di dimora per una quarta, tutte accusate di usura aggravata in concorso, tentata estorsione, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso e minaccia aggravata.
Tutto è nato in seguito alla denuncia di un commerciante romano, il quale è entrato in contatto con un usuraio per ottenere un prestito. Lo strozzino, poi, ha preteso la restituzione di una somma molto più alta, con un tasso di interesse vicino al 200%, il tutto accompagnato da minacce di morte e violenze fisiche.
L’uomo è finito in carcere lo scorso anno dopo essere stato sorpreso a picchiare la vittima durante la consegna del denaro: uno dei tre complici era soprannominato “Tyson” proprio per la facilità con cui usava le mani. I militari sono riusciti a trovare anche un’agenda in cui la banda annotava entrate e uscite economiche, con nomi e altri dettagli.
L’appuntamento con le vittime avveniva di solito all’interno del mercato rionale di Torre Spaccata, in modo da agire in maniera inosservata. L’uomo finito in carcere riusciva a gestire ugualmente i suoi rapporti usurari, avvalendosi dell’intermediazione dei due complici e dello stesso Tyson, attivo nel quartiere di Tor Tre Teste. (21.01.16)
Tutto è nato in seguito alla denuncia di un commerciante romano, il quale è entrato in contatto con un usuraio per ottenere un prestito. Lo strozzino, poi, ha preteso la restituzione di una somma molto più alta, con un tasso di interesse vicino al 200%, il tutto accompagnato da minacce di morte e violenze fisiche.
L’uomo è finito in carcere lo scorso anno dopo essere stato sorpreso a picchiare la vittima durante la consegna del denaro: uno dei tre complici era soprannominato “Tyson” proprio per la facilità con cui usava le mani. I militari sono riusciti a trovare anche un’agenda in cui la banda annotava entrate e uscite economiche, con nomi e altri dettagli.
L’appuntamento con le vittime avveniva di solito all’interno del mercato rionale di Torre Spaccata, in modo da agire in maniera inosservata. L’uomo finito in carcere riusciva a gestire ugualmente i suoi rapporti usurari, avvalendosi dell’intermediazione dei due complici e dello stesso Tyson, attivo nel quartiere di Tor Tre Teste. (21.01.16)
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