Fiat lux: la luce di Otto Piene

  • 10 anni fa
Quella che vedete non è una esperienza museale come un altra. La luce è in penombra, non ci sono quadri alle pareti, il pubblico si aggira in mezzo ad oggetti improbabili, installazioni e pareti con poriezioni di luci. Siamo nel ondo magico del tedesco Otto Piene scomparso appena pochi giorni fa prima dell’apertura di due suemostre a Berlino.

Otto Piene, artista:
“Senza luce non si vive, non si lavora, non si mangia e non si beve. E’ il carburante,senza luce si muore. Questo vale sia per gli animali che per gli uomini ma oltre a questo la luce è uno dei piu’ bei fenomeni del cosmo, della vita e del mondo”.

Piene era nato nel 1928 a Bad Laasphe, una cittadina della Germania occidentale. Dopo la seconda guerra mondiale ha studiato arte a Monaco di Baviera per poi trasferirsi nel 1964 negli Stati Uniti.

Otto Piene, artista:
“Non so se sono nato internazionale ma ho vissuto in una dimensione interzionale. Mi sembra che sia una cosa buona. L’ossessione della nazionalità non ci ha mai portato nulla di buono. La cosa migliore che porta è la coppa del mondo di calcio”.

La sua notte alla Neue Nationalgalerie è accompagnata da un giorno chiamato “More Sky” alla Deutsche Bank Kunsthalle.

Entrambe la mostre, materiche e antimateriche saranno il lungo addio di Piene fino al 31 agosto.