Balcani, alluvione "devastante come la guerra"

  • 10 anni fa
Milioni di persone in Bosnia-Erzegovina stanno facendo i conti dei danni subiti con l’alluvione che ha colpito la zona.
Un bollettino di guerra, secondo il Ministro degli Affari Esteri Zlatko Lagumdzija.

L’acqua del fiume Sava si è ritirata, restano da buttare mobili, indumenti e tutto ció che è rimasto a mollo per piú di due giorni. Il resto è da pulire, da liberare dal fango.

Siamo a Maglac, in Bosnia. Hatidza Muhic era tornata nella sua casa dopo il conflitto degli anni Novanta: “Dopo la guerra avevo trovato i miei mobili, li ho riparati e li ho usati ancora: il mio divano, il mio armadio. C’erano dei buchi, ma si potevano ancora usare. Ma, adesso? Non ho piú un armadio! Entrate a guardare, non è rimasto nulla; tenevo tutto al primo piano”.

Oltre 100mila case non sono più agibili. Le piogge torrenziali hanno causato più di 2mila frane, le persone evacuate sono circa mezzo milione mentre sono ancora sott’acqua 100 ettari di campi agricoli.

Nevenka Djuric abitava qui: “In due giorni è andato distrutto tutto ció che era stato recuperato al nostro ritorno. Ci è stato detto di andarcene. Ma dove? Dicono che ci hanno trovato un posto a Dubrave, ma noi qui abbiamo le bestie, chi penserà a loro? Abbiamo costruito la nostra esistenza su di loro”.

L’argine costruito lungo la strada verso Tuzla con 200mila sacchi di sabbia è ormai l’ultima barriera alle acque che minacciano di raggiungere il centro della città.

Oggi in tutta la Bosnia-Erzegovina è giornata di lutto per le 50 vittime di quella che viene definita la più grave catastrofe naturale della storia del Paese.

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