Soma: non c'è più posto in ospedali e obitori, poca speranza di trovare superstiti

  • 10 anni fa
Nezahat Sevim, euronews:
Dopo il disastro nella miniera di Soma, gli occhi del mondo e della Turchia sono rivolti verso quest’area. Per gli ultimi aggiornamenti ci colleghiamo con il nostro corrispondente Bora Bayraktar.
Bora, tu ti trovi nella zona dell’incidente da molte ore. Noi, dalle immagini, vediamo familiari sofferenti, in attesa di notizie su quello che è accaduto ai propri cari. Tu cosa puoi raccontarci?

Bora Bayraktar, corrispondente dalla Turchia:
Siamo di fronte al più grave incidente in miniera nella storia della Turchia per quanto riguarda il numero di decessi. Poco dopo l’incidente, quando si è diffusa la notizia, parenti e amici sono accorsi qui per sapere che fine hanno fatto i propri cari. La gente piange, grida ogni qual volta viene estratto un cadavere. Ogni corpo rinvenuto fa salire la tensione e rende il dolore più profondo. Purtroppo non abbiamo udito buone notizie, finora, dalla miniera.

euronews:
Sappiamo che a causa dei molti cadaveri non c‘è posto negli obitori, i corpi vengono messi in celle frigorifere commerciali. Come vengono identificati? Quale procedura sarà seguita d’ora in poi?

Bayraktar:
La morte è stata rapida, molti minatori hanno perso la vita per aver respirato monossido di carbonio molto denso. Un soccorritore ha raccontato che dopo l’incidente i minatori si sono precipitati verso le uscite, nella corsa hanno inalato aria tossica e sono morti immediatamente collassando all’uscita. Ecco perché ci vuole molto tempo per recuperare i corpi, perché è difficile aprire le porte ed entrare. I corpi vengono portati fuori uno a uno e trasferiti in ospedale.
Ovviamente non c‘è posto in ospedale e gli obitori sono pieni. Purtroppo, alcuni cadaveri devono essere conservati nelle celle frigorifere usate normalmente per frutta e verdura. Non è troppo difficile identificarli perché i volti non sono molto deformati. I parenti sono sul posto per il riconoscimento. Pochissimi minatori sono morti a causa dell’esplosione, saranno identificati attraverso il test del DNA.

euronews:
E’ possibile pensare di ritrovare dei sopravvissuti?

Bayraktar:
E’ molto improbabile perché è passato troppo tempo. Ogni secondo che passa è avverso. Le squadre di soccorritori ci hanno detto che sotto la miniera c‘è ancora troppo gas tossico, disperso su un’area molto vasta. Per questo non hanno molta speranza di trovare dei superstiti. D’ora in poi avere una buona notizia dalla miniera sarebbe un miracolo.