Crescono pressione e mobilitazione per le ragazze rapite in Nigeria

  • 10 anni fa
Crescono la pressione e la mobilitazione internazionali per il rapimento delle studentesse in Nigeria. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha espresso indignazione per il sequestro rivendicato dai militanti islamici di Boko Haram.

A Washington attivisti dei diritti umani hanno promosso una manifestanzione di solidarietà ai parenti delle ragazzine, oltre 250 liceali tra i 12 e i 18 anni di una scuola femminile rapite quasi un mese fa nel nord-est del Paese.

Secondo Amnesty International l’esercito nigeriano sarebbe stato al corrente del blitz poi compiuto dal gruppo.

Il presidente della Nigeria Goodluck Jonathan dice di essere convinto che le liceali siano ancora nel Paese: “Da padre e Presidente di questo Paese – ha detto -, provo dolore, non riesco a chiudere occhio e non dormirò fino a quando queste ragazze non saranno tornate a casa dai genitori”.

In Nigeria sono giunti gli esperti promessi da Barack Obama per collaborare con il governo nelle ricerche. Per intervenire di nuovo sulla vicenda, la moglie del Presidente Michelle ha scelto di tenere il consueto discorso settimanale via radio e internet al suo posto.