• 10 anni fa
Il Sud Africa alle prime legislative dalla morte di Madiba. Oltre 25 milioni di persone si sono registrate al voto per scegliere 400 deputati, che il 21 maggio eleggeranno il capo dello Stato. A venti anni dalla fine dell’apartheid, alle urne per la prima volta oltre un milione di ventenni che non hanno mai conosciuto il Sudafrica del dominio bianco: i cosiddetti ‘‘nati liberi’, dopo le prime elezioni democratiche del 27 aprile del 1994.

Le urne non dovrebbero, tuttavia, riservare sorprese: favorito è il presidente Jacob Zuma dell’African National Congress (Anc), partito al potere dalla fine dell’apartheid. Il 72enne punta a un secondo mandato. In lizza per la presidenza c‘è Julius Malema, leader del nuovo partito di estrema sinistra ‘‘Economic Freedom Fighters’‘ (Eff). Tra i principali sfidanti c‘è anche Helen Zille, alla guida del maggior partito di opposizione: i conservatori della ‘‘Democratic Alliance’‘ (Da).

“Uno dei successi del nuovo Sud Africa è la coesione sociale. La tensione è molto meno di quella che appare qualche volta attraverso i media e i leader politici’‘, annota Frederik Willem De Klerk, ex presidente del Sudafrica che nel 1993 ha ricevuto il premio Nobel per la pace insieme a Mandela.

Al centro della campagna elettorale la corruzione politica e il lavoro. La disoccupazione resta il problema più grave in Sud Africa dove il tasso è salito al 25%. I risultati parziali delle elezioni non sono attesi prima di venerdì.

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