• 10 anni fa
È il cargo norvegese “San Pietroburgo” che sta battendo la lingua di mare al largo dell’Australia, dove sono stati avvistati due relitti che potrebbero essere parte del Boeing 777 della Malaysian Airlines scomparso dai quadranti radar, con 239 persone a bordo, lo scorso 8 marzo.

La nave, privata, dal Madagascar era diretta a Melbourne, ma le autorità australiane hanno chiesto all’equipaggio di setacciare quella zona in cerca di relitti.

San Pietroburgo ha un’autonomia di 24 ore e continuerà la sua ricerca almeno fino alla mezzanotte di oggi, ora di Roma, anche con fari e coadiuvata da altre imbarcazioni e da un aereo Poseidon della marina americana.

In mattinata a Kuala Lumpur si era tenuta una conferenza stampa. Il ministro dei trasporti malaysiano ha assicurato che “le ricerche continuano anche se bisogna confermare che questi relitti appartengano all’aereo”.

Il ritrovamento era stato annunciato a oltre 1500 miglia marino da Perth, in pieno oceano indiano. In mare aperto è impossibile dopo così tanto tempo pensare di poter trovare superstiti, ma i parenti delle persone a bordo si aggrappano ad ogni piccola speranza, continuando a lasciare messaggi dedicati ai loro cari.

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