Se la situazione in Crimea appare tranquilla, altrettanto non si può dire per quanto riguarda la città di Donetsk, nell’Ucraina orientale.
Migliaia di manifestanti filo-russi si sono riuniti davanti alla procura per protestare contro l’incarcerazione di uno dei leader della rivolta, Pavel Gubarev, autoproclamatosi “governatore del popolo”.
La situazione è degenerata quando un centinaio di persone hanno cominciato a spingere contro il cordone delle forze di sicurezza.
Alla fine i poliziotti hanno dovuto cedere e, dopo alcuni tentativi di forzare il portone, i manifestanti sono riusciti a penetrare nell’edificio.
Stessa scena nell’ufficio privato del governatore di Donetsk e nella sede dei servizi di sicurezza regionali, dove almeno 500 persone sono riuscite ad entrare dopo aver spaccato le finestre del palazzo.
Alla procura i manifestanti sono riusciti a sostituire la bandiera ucraina con quella della “Repubblica di Donetsk”, prima di essere
respinti dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Migliaia di manifestanti filo-russi si sono riuniti davanti alla procura per protestare contro l’incarcerazione di uno dei leader della rivolta, Pavel Gubarev, autoproclamatosi “governatore del popolo”.
La situazione è degenerata quando un centinaio di persone hanno cominciato a spingere contro il cordone delle forze di sicurezza.
Alla fine i poliziotti hanno dovuto cedere e, dopo alcuni tentativi di forzare il portone, i manifestanti sono riusciti a penetrare nell’edificio.
Stessa scena nell’ufficio privato del governatore di Donetsk e nella sede dei servizi di sicurezza regionali, dove almeno 500 persone sono riuscite ad entrare dopo aver spaccato le finestre del palazzo.
Alla procura i manifestanti sono riusciti a sostituire la bandiera ucraina con quella della “Repubblica di Donetsk”, prima di essere
respinti dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
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