Anziché chiarirsi il mistero dell’aereo scomparso della Malaysian Airlines continua a infittirsi sempre di più.
Smentita l’ipotesi dei detriti che sarebbero stati trovati in mare da alcune squadre di ricerca. Gli inquirenti hanno ad esempio negato che qualcosa di simile a un canotto di salvataggio, che avrebbe potuto essere parte dell’aereo, e che è stato ritrovato in mare, provenisse davvero dall’aeromobile.
Ma un aereo non può scomparire nel nulla, a meno che non esploda in volo. In questo caso i detriti si sparpagliano in mare su di una superficie molto vasta.
In queste condizioni ritrovare le due scatole nere che registrano tutti i dati di bordo e le conversazioni in cabina di pilotaggio è davvero quasi impossibile.
A suffragare l’ipotesi dell’attentato stavolta però, sono i servizi segreti di Taiwan. Parrebbe che il 5 marzo siano stati allertati di un possibile attentato terroristico contro l’aeroporto di Pechino.
“Non escludiamo nulla”, dice una responsabile, “non possiamo fare congetture ma non possiamo nemmeno escludere nulla. A tempo debito daremo un giudizio. È stata lanciata una minaccia contro l’aeroporto di Pechino e noi dobbiamo verificare la cosa”.
Ad avvalorare l’ipotesi di un attentato terrorista, anche il fatto che i due passeggeri che avevano passaporti risultati rubati, avessero acquistato due biglietti di sola andata. Come se, una volta a bordo dell’aereo, i due uomini non pensassero né di atterrare in Cina dove avrebbero potuto essere smascherati ai controlli di sicurezza, né di tornare indietro.
di Alberto de Filippis
Smentita l’ipotesi dei detriti che sarebbero stati trovati in mare da alcune squadre di ricerca. Gli inquirenti hanno ad esempio negato che qualcosa di simile a un canotto di salvataggio, che avrebbe potuto essere parte dell’aereo, e che è stato ritrovato in mare, provenisse davvero dall’aeromobile.
Ma un aereo non può scomparire nel nulla, a meno che non esploda in volo. In questo caso i detriti si sparpagliano in mare su di una superficie molto vasta.
In queste condizioni ritrovare le due scatole nere che registrano tutti i dati di bordo e le conversazioni in cabina di pilotaggio è davvero quasi impossibile.
A suffragare l’ipotesi dell’attentato stavolta però, sono i servizi segreti di Taiwan. Parrebbe che il 5 marzo siano stati allertati di un possibile attentato terroristico contro l’aeroporto di Pechino.
“Non escludiamo nulla”, dice una responsabile, “non possiamo fare congetture ma non possiamo nemmeno escludere nulla. A tempo debito daremo un giudizio. È stata lanciata una minaccia contro l’aeroporto di Pechino e noi dobbiamo verificare la cosa”.
Ad avvalorare l’ipotesi di un attentato terrorista, anche il fatto che i due passeggeri che avevano passaporti risultati rubati, avessero acquistato due biglietti di sola andata. Come se, una volta a bordo dell’aereo, i due uomini non pensassero né di atterrare in Cina dove avrebbero potuto essere smascherati ai controlli di sicurezza, né di tornare indietro.
di Alberto de Filippis
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