Rimini, dopo la neve la pioggia
- 10 anni fa
Una pittoresca bianca coreografia ha svegliato i riminesi martedì mattina, ma per la città potrebbe essere stata la toccata e fuga dell'inverno 2013-14. L'unico assaggio di neve, dopo anni in cui la dama bianca aveva riservato più di una sorpresa. Senza scomodare il nevone 2012, è sufficiente ricordare la nevicata del dicembre 2010. Il fatto che i mesi invernali non regalino neve alle coste rientra nella norma, non lo sono invece le anomalie termiche registrate. Nella città di Rimini a gennaio solo 3 volte le temperature massime non hanno superato i cinque gradi. Si contano sulle dita della mano anche le volte in cui le minime sono scese sotto lo zero ed è proprio questo il fatto eccezionale, non certo l'assenza di nevicate significative.
Non si può però ancora definire l'inverno 2013-2014 finito, tutt'altro. La prima decade di febbraio dovrebbe essere caratterizzata ancora una volta dalle perturbazioni atlantiche. Temperature più miti, rispetto a quelle rigidi invernali, ma abbondanti precipitazioni e assenza di giornate solegggiate. Poi sono attese possibili sorprese. I freddofili confidano infatti nel fenomeno del riscaldamento del vortice polare stratosferico e alla sua conseguente rottura. Uno dei lobi potrebbe colpire l'europa settentrionale e poi scendere a sud, colpendo anche l'Italia. Secondo alcuni esperti, con la rottura del vortice polare, potrebbe riproporsi la configurazione che portò alla storica nevicata del 1984. Si tratta di fantameteo; è però altamente probabile, anche per la statistica, che la seconda e la terza decade di febbraio, ma anche buona parte mese del marzo, possano riservare più di una sorpresa nevosa. Il vero inverno in definitiva tornerà.
Non si può però ancora definire l'inverno 2013-2014 finito, tutt'altro. La prima decade di febbraio dovrebbe essere caratterizzata ancora una volta dalle perturbazioni atlantiche. Temperature più miti, rispetto a quelle rigidi invernali, ma abbondanti precipitazioni e assenza di giornate solegggiate. Poi sono attese possibili sorprese. I freddofili confidano infatti nel fenomeno del riscaldamento del vortice polare stratosferico e alla sua conseguente rottura. Uno dei lobi potrebbe colpire l'europa settentrionale e poi scendere a sud, colpendo anche l'Italia. Secondo alcuni esperti, con la rottura del vortice polare, potrebbe riproporsi la configurazione che portò alla storica nevicata del 1984. Si tratta di fantameteo; è però altamente probabile, anche per la statistica, che la seconda e la terza decade di febbraio, ma anche buona parte mese del marzo, possano riservare più di una sorpresa nevosa. Il vero inverno in definitiva tornerà.