Esecuzione del numero due del potere in Corea del Nord, timori per instabilità

  • 11 anni fa
È il più grande sconvolgimento politico dal passaggio di potere in Corea del Nord e i nordcoreani, così come le potenze internazionali, ne osservano il potenziale impatto. Jang Song-Thaek – considerato il numero due del regime – è stato giustiziato con l’accusa di avere cercato di organizzare un colpo di stato.

Il potente zio dell’attuale leader Kim Jong-un era già stato esautorato da tutti gli incarichi, per poi essere definito pubblicamente come “traditore” dalle autorità di Pyongyang: “Ha avuto quello che si meritava – dice un residente di Pyonagyang -. È come un nemico che osa essere folle abbastanza da prendere il potere dal nostro partito e dal nostro leader Kim Jong-un. Quanto male ha fatto al nostro popolo. “L’esecuzione è una punizione troppo clemente per questo gruppo di traditori che stavano per distruggere la nostra unità – dice un altro residente -. Dovrebbero essere fatti a pezzi ed essere gettati nel cestino dell’immondizia della storia”.

Mentre gli osservatori avanzano ipotesi sui reali motivi dell’esecuzione di Jang Song-Thaek, l’instabilità scatenata dall’ultima delle epurazioni dall’insediamento di Kim Jong-un desta preoccupazione – dagli Stati Uniti al Giappone – per le possibili ripercussioni a livello regionale.