giannottitv

@giannottitv
Sono nato nel 1963. Troppo piccolo per il 68. In piena adolescenza nel 77. Troppo vecchio nell’89. Ergo non ho padrini.
Sono cresciuto immaginando le “mie rivoluzioni”, filmando nella testa tutto quello che mi circondava. Ho girato il mio primo super8 in quarta elementare, con la vecchia cinepresa di mio padre. Una storia di fantascienza, ambientata sulle rive del Tevere, a Testaccio, rione di Roma dove sono nato. Una storia “sottofiume” tra extraterrestri e ragazzini romani. Un racconto tra Pasolini e Gibson si direbbe oggi. Allora era solo una storia sottofiume.
Ho studiato “a passo uno” all’Istituto Statale d’Arte di Roma: fotografia artistica.
Alternavo i sogni cinematici con la musica. Ho realizzato dischi di musica sperimentale, fondato etichette musicali indipendenti, fatto performance e istallazioni. Allora non era molto trendy e la parola underground aveva un senso profondo, reale e disperante.
La mia formazione culturale è una mescolanza di vita vissuta sulla strada, letture rubate alla biblioteca comunale e film divorati in terza visione, una mescolanza che vive dentro me e emerge prepotentemente nei miei lavori. Da qualche anno lavoro come regista e autore per la Rai. Continuo imperterrito, però, a raccontare il mio punto di vista attraverso documentari, cortometraggi e istallazioni. Perché è l’unica cosa che so fare. Se naufraghiamo su un’isola deserta non contate su di me. So solo raccontare storie e visioni. Quindi perfettamente inutile.

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