ABBATTIMENTI, CENTINAIA DI PROCIDANI IN PIAZZA PER SOLIDARIZZARE CON ELISABETH

  • 11 anni fa
di Gennaro Savio
Sono partiti in pochi sotto una pioggia battente resa ancora più fastidiosa dal vento freddo, ma sono diventati centinaia durante il lungo corteo che si è snodato per le strade principali dell’isola di Procida. Si tratta dei cittadini che sull’isola di Graziella hanno dato vita ad una dura e partecipatissima manifestazione di piazza contro gli abbattimenti delle prime case di necessità e in solidarietà di Elisabeth, la donna vedova, povera e sola a cui lo Stato vuole abbattere la casetta di appena 20 mq. dove, per poter dormire, è costretta ad aprire una brandina nel pochissimo spazio che c’è tra il lavandino della cucina e quello del bagno. Durissime sono state le frasi di condanna che gli organizzatori hanno urlato contro il potere politico degli ultimi decenni responsabile diretto dell’abusivismo edilizio per non aver dato la possibilità ai cittadini di costruire nella legalità e dei conseguenti abbattimenti. E’ stata anche sottolineata la vergogna che mentre vengono abbattute le casette della povera gente, la grossa speculazione edilizia e affaristica che in Campania ha distrutto coste e colline non viene demolita. Così come è stato denunciato il fatto che mentre i comuni dicono di non avere soldi per mettere in sicurezza strade, scuole ed edifici pubblici, quasi d’incanto si stanziano decine di migliaia di euro per privare, attraverso l’abbattimento, semplici cittadini del diritto alla casa. Giunti in piazza Olmo, i manifestanti sono rimasti sgomenti e impietriti dinanzi alle lacrime di Elisabeth. “Devo ringraziare Padre Juan, il popolo procidano e anche il popolo ischitano. Gennaro e Domenico Savio. Ma anche l’Avvocato Molinaro che mi sta dando la fora di andare avanti, altrimenti io già mi sarei lasciata andare”, ha dichiarato con il volto coperto dalle lacrime. Non è giusto che il governo che dovrebbe consolare una vedova come me, mi debba oltraggiare e umiliare. Queste sono umiliazioni che non dovrebbe subire nessun essere umano. Non vorrei vedere maltrattato nessuno, neppure ad un cane e io non sono una bestia, sono un essere umano”. Parole dure, quelle di Elisabeth, che suonano come una condanna senza appello per quelle Istituzioni dello Stato che le vogliono abbattere la casetta di appena 20 mq. e che la stanno distruggendo psicologicamente e moralmente. Domenico Savio, coordinatore del Comitato per il Diritto alla Casa della Regione Campania e organizzatore della manifestazione, ha commosso i presenti quando ha commentato la commozione di Elisabeth il cui volto era completamente coperto dalle lacrime. “E’ difficile prendere la parola ed aggiungere qualcosa dopo l’intervento umanissimo della signora Elisabeth”, ha esordito Domenico Savio. “Quanto dolore, quanta disperazione, quanto male lo Stato italiano e la società capitalistica italiana stanno facendo provare a questa povera signora a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e sociale”.

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