San Cipriano (CE) - Spari alla Nco: manifestazione di solidarietà con Don Ciotti (05.01.13)

  • 11 anni fa
http://www.pupia.tv - San Cipriano (CE) - Al rumore dei quattro spari esplosi contro la cooperativa sociale Nco (Nuova Cucina Organizzata), nella notte di San Silvestro, hanno risposto centinaia di voci libere che hanno gridato il loro affrancamento dalle mafie. L'assemblea solidale che si è tenuta nella pizzeria sociale di via Po, a San Cipriano d'Aversa, nel Casertano, ha avuto il merito di accendere il dibattito su "L'escalation di atti di violenza criminale nei confronti dei beni confiscati alla camorra", come è stata definita da Valerio Taglione. "Dopo l'occupazione per una notte dei locali di Libera a Casapesenna - ha proseguito il coordinatore di Libera Caserta -- e dopo la sparizione della stele commemorativa di Salvatore Nuvoletta situata nel giardino prospiciente al Santuario di Briano, la sera del 31 da un'autovettura sono partiti 4 colpi di pistola diretti alla pizzeria. A questo punto abbiamo deciso di dire no, di dire basta".
"Le cooperative hanno dimostrato che economia ed etica possono fondersi con successo per il bene sociale, sono un modello vincente che sottraggono risorse alla criminalità", ha esordito don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e promotore della confisca e del riutilizzo dei beni sequestrati al patrimonio mafioso. Per questo motivo nell'ultimo anno si sono moltiplicati gli atti criminali anche reiterati (11 attentati a Borgo Sabatino) per riaffermare la titolarità delle mafie sul territorio: la "Cosa Nostra". "Noi non dobbiamo arrenderci -- ha poi tuonato don Luigi -- anche se in assenza di volontà politica e normativa si può ben poco in questa terra tanto amara quanto generosa. La lotta alle mafie si fa sul territorio con le politiche sociali, la cultura, il lavoro ma soprattutto la si fa a Roma in Parlamento L'apparato burocratico e bancario, a sua volta, paralizza l'iter procedurale per cui su 11mila beni immobili confiscati 3800 sono bloccati".

Il freddo mattutino è divenuto tollerabile grazie alle infuocate parole del p