Ruoppolo Teleacras - "Sono andato a letto presto"

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 16 febbraio 2010. A Porto Empedocle sparati colpi di pistola revolver contro l' automobile della moglie di Rocco Iannì, già condannato nell' ambito dell' inchiesta "Fortezza".
Ecco il testo:
Lui è stato in carcere. Quando è uscito gli avranno chiesto: "ma dove sei stato tutto questo tempo, non ti abbiamo visto?". E lui, come Robert De Niro nel film "C' era una volta in America", avrà risposto : "sono andato a letto presto", che significa : "sono stato in galera" . Infatti, lui, Rocco Iannì, 50 anni, di Porto Empedocle, è un uomo libero perchè ha pagato il conto con la Giustizia: 6 anni di carcere. Rocco Antonio Iannì, operaio, è arrestato dai Carabinieri la mattina del 2 luglio del 2001. Il blitz antimafia "Fortezza 1" . Il 21 giugno del 2002 Iannì è rinviato a giudizio per associazione mafiosa. Il 16 novembre del 2002, a conclusione del rito abbreviato, è condannato a 6 anni di reclusione. Poi, il 3 marzo del 2006 la conferma in Corte d Appello. Poi l' 11 maggio del 2007 la sentenza della Cassazione: 6 anni definitivi. Nel frattempo, Rocco Iannì ha scontato la detenzione, adesso è a casa sua, a Porto Empedocle, in via Sciascia, in contrada Ciuccafa. Ed il destino gli ha riservato un' altra sorpresa amara. Infatti, nottetempo ignoti hanno impugnato un revolver di grosso calibro ed hanno sparato all' impazzata contro l' automobile di sua moglie. L' auto, una Fiat Punto, è stata crivellata dai colpi di pistola. Almeno 5 a bersaglio, altri a vuoto. Indagano i Poliziotti del Commissariato "Frontiera" , capitanati da Cesare Castelli. Ancora l' inchiesta "Fortezza" ed altre curiosità. Nel giugno del 97 a Porto Empedocle si diffonde la notizia che Pasquale Salemi collabora con la Giustizia. I pentiti Luigi Putrone e Alfonso Falzone, capi della famiglia di Porto Empedocle, hanno raccontato che incontrarono in un bar del Villaggio Mosè Rocco Iannì e Calogero Labbate e, temendo di essere arrestati perchè accusati da Salemi, raccomandarono a Iannì e Labbate la famiglia di Porto Empedocle. Putrone e Falzone, tra un caffè ed un aperitivo, ordinarono: "se andiamo dentro pensateci voi a mantenere affari e potere".

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